Orto & Giardino - GIARDINO

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Il piacere di dedicarsi alla cura dell'orto, delle piante in casa, sul terrazzo o in giardino. Una pratica, a volte un hobby, che sta conquistando sempre più estimatori. Per gli appassionati, per gli esperti, ma anche per chi si avvicini per la prima volta all'orticoltura e al giardinaggio, una sezione in cui la secolare esperienza di Barbanera si traduce in preziosi consigli pratici, tecniche e suggerimenti per ottenere, in modo semplice, soddisfacenti "raccolti". Trenta ortaggi e trenta fiori, tra i più diffusi e amati, di cui imparare caratteristiche, tempi e tecniche colturali, proprietà benefiche e sistemi di conservazione (conserve, confetture). Di grande utilità il Glossario con la spiegazione dei termini tecnici e delle principali operazioni. Senza dimenticare, come tradizione esige, il pratico calendario lunare, per seminare, raccogliere, potare, in sintonia con la luna!

 

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AZALEA

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Descrizione: Sono dei colorati arbusti da fiore a foglia caduca, a volte sempreverdi, ne esiste una grande quantità costituita essenzialmente dalle tre specie: “A. Indica”, “A. Iaponica” e “A. Mollis”. Le azalee in vendita presso i vivai e i fiorai appartengono solitamente a varietà della specie “A. Indica”, originaria dell’Estremo Oriente (Cina). I loro bellissimi fiori multicolori sono ottenuti in ogni periodo dell’anno grazie a tecniche di forzatura che rendono spesso le piante molto vulnerabili, una volta introdotte nell’ambiente domestico. Normalmente le azalee fioriscono in primavera-estate.

Tipi di terreno: Come i rododendri anche le azalee prediligono terreni acidi e non si sviluppano bene in terreni calcarei, che provocano clorosi e ingiallimenti per carenza di ferro. In vaso l’aggiunta di torba acida permette una crescita più facile. In piena terra le fitte radici trovano il loro sviluppo migliore in zone leggermente ombreggiate, e in suoli ricchi di humus.

Temperatura: Le azalee preferiscono clima fresco, ma la loro resistenza al freddo invernale dipende dalla varietà. In generale le piante resistono al clima rigido se le basse temperature arrivano in maniera graduale e se il freddo non le colpisce in fase di piena vegetazione. Le azalee comuni della varietà “Indica” (azalea di lago) possono subire danni ai boccioli per le gelate primaverili.

Luce: Un eccessivo soleggiamento danneggia le piante, ustionando le foglie, ma è comunque necessaria una sufficiente quantità di luce per la maturazione dei boccioli. Un leggero ombreggiamento con altre piante o pergolati è utile purché lasci passare una giusta quantità di luce e calore.

Acqua: Sono necessarie annaffiature frequenti, perché queste piante non resistono a lungo alla siccità; i ristagni d’acqua sono ugualmente pericolosi, perché rendono possibili carenze di ossigeno e attacchi di funghi alle radici.

Cure: Spesso le azalee fiorite perdono i fiori e le foglie dopo pochi giorni, ciò è dovuto allo stress che la pianta subisce per le forzature in vivaio. È possibile far vivere la pianta e farla fiorire nella primavera successiva, mantenendola in una atmosfera umida e non troppo calda, con luce abbondante, annaffiature frequenti ma senza ristagni d’acqua. Un clima fresco (non freddo) ne permetterà lo sviluppo. Le pacciamature possono essere utili per le azalee piantate in punti molto esposti al sole e alle intemperie, perché proteggono le radici.

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ANEMONE

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Descrizione: Esistono numerose specie di anemoni coltivati. Sono piante erbacee perenni abbastanza rustiche dotate di rizoma. Normalmente gli anemoni fioriscono in primavera-estate, anche se esistono specie a fioritura estivo-autunnale introdotte dall’Estremo Oriente a metà del 1800. Sono piante adatte a vasi e cassette da coltivare in terrazzi, balconi e fioriere. I fiori possono essere a corolla semplice o doppia.

Tipi di terreno: Si coltivano in qualsiasi terreno fertile, senza ristagni d’acqua, in pieno sole o in ombra parziale. Ma i terreni migliori sono quelli freschi, ricchi di humus e tendenzialmente argillosi. Gli anemoni giapponesi traggono vantaggio dai terreni arricchiti con torba che acidifica leggermente il suolo e migliora il drenaggio.

Temperatura: Gli anemoni preferiscono clima temperato, ma generalmente sono molto resistenti al freddo invernale.

Luce: Si sviluppano bene in pieno sole, ma vivono anche in condizioni di sottobosco semiombreggiato.

Acqua: Sono necessarie annaffiature frequenti, perché queste piante non resistono a lungo alla siccità; i ristagni di acqua non sono pericolosi se il terreno non rimane costantemente saturo di acqua.

Cure: Gli anemoni sono di facile coltivazione e non necessitano di cure colturali particolari, ma in primavera è bene effettuare una concimazione organica con del compost. Dopo la fioritura, gli steli fiorali possono essere tagliati senza danno. Se le piante sono costrette a temperature molto basse durante l’inverno, (ad esempio se si coltiva in vasi o fioriere), si possono estrarre i rizomi dal terreno dopo la fioritura e conservarli stratificati in cassette di sabbia. In piena terra è invece consigliabile non disturbare gli apparati radicali e non procedere a trapianti per molti anni dopo la semina o l’impianto iniziale. Nel caso l’estirpazione deve avvenire in luna calante.

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BEGONIA

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Descrizione: È un gruppo di numerose piante erbacee perenni, alcune specie sono sempreverdi, altre a foglia caduca, con organi sotterranei costituiti da bulbi tuberosi appiattiti, dotati di radici fibrose e sottili, oppure da rizomi. Le numerose varietà da giardino, in genere sempreverdi, si coltivano mettendo a dimora i tuberi o i rizomi, oppure si acquistano le piante già fiorite da mantenere in vaso o da trapiantare. Alcune varietà rizomatose o a radici fascicolate si coltivano prevalentemente in serra, per essere poi utilizzate come piante da appartamento. La fioritura avviene in estate.

Tipi di terreno: Le begonie preferiscono terreni umidi ma ben drenati, soffici, fertili e arricchiti con torba. Anche in vaso l’aggiunta di torba permette uno sviluppo più facile. In piena terra si prediligono zone leggermente ombreggiate, e suoli ricchi di humus.

Temperatura: Non sono piante molto rustiche. Preferiscono clima temperato, temono il gelo e non resistono in genere, per lungo tempo, a basse temperature. Nelle regioni a clima mite i tuberi possono essere lasciati nel terreno per tutto l’inverno, coperti da uno strato protettivo di torba o cenere.

Luce: I luoghi semiombreggiati sono i più favorevoli allo sviluppo di queste piante. In appartamento sarà comunque utile posizionarle in luoghi con luce naturale abbondante, specialmente durante la cattiva stagione.

Acqua: Sono necessarie annaffiature frequenti e abbondanti; i ristagni d’acqua tuttavia sono pericolosi perché rendono possibili carenze di ossigeno e attacchi di funghi alle radici.

Cure: Le begonie fiorite perdono a volte i fiori quando vengono introdotte in un ambiente eccessivamente freddo, ciò è dovuto allo stress che la pianta subisce per le forzature in vivaio. Le begonie da piantare sotto forma di tubero si posso forzare anche in casa per ottenere una fioritura anticipata, ricoprendo i tuberi, posti in una cassetta a distanza di 6-8 cm tra loro, con 1 cm di terriccio. In autunno si possono sistemare in vaso, vicino a una finestra soleggiata, le piante tolte dal giardino, che continueranno a fiorire durante l’inverno.

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BOUGANVILLEA

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Descrizione: È un gruppo di piante cespugliose rampicanti da fiore a foglia caduca, di altezza variabile da 2 a 5 metri, originarie del Sud America (Brasile, Perù). Normalmente fioriscono in primavera-estate, sono caratterizzate dall’avere fiori piccoli, e poco visibili, circondati da brattee fogliari colorate, di consistenza cartacea e leggera, molto appariscenti e che rimangono a lungo sulla pianta. I colori vanno dal rosso al rosa, all’aranciato. Nei giardini vengono spesso coltivati ibridi artificiali ottenuti per incrocio da specie naturali. Si possono coltivare anche in vaso.

Tipi di terreno: Predilige terreno argilloso-sabbioso o terra da orto fertile, con aggiunta di terra di bosco o compost tendenzialmente acido.

Temperatura: Le bouganville possono essere coltivate all’aperto solo nelle zone a clima mite, e nel Centro e Nord d’Italia devono essere ricoverate d’inverno all’interno di ambienti protetti.

Luce: La pianta cresce benissimo in pieno sole, ed eventualmente può soffrire per carenza di luce, se coltivata in vaso e mantenuta a lungo in ambienti di ricovero durante la cattiva stagione.

Acqua: È una pianta che richiede annaffiature regolari per avere un aspetto florido, specialmente durante l’inizio della fioritura, anche se resiste abbastanza bene al clima secco. In realtà la pianta non mostra in maniera appariscente i sintomi di carenza d’acqua, poiché le brattee fogliari colorate, non essendo veri petali, non cadono facilmente.

Cure: È una pianta di facile coltura, non sono necessarie cure particolari, anche se in genere si predispone un sostegno (spalliere, graticciate, o altro) per permettere alla pianta di arrampicarsi. La fertilizzazione con concimi liquidi o la rincalzatura con compost in primavera è opportuna se coltivata in vaso, o in terreni poveri.

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CALENDULA

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Descrizione: È un gruppo di specie di piante erbacee annuali, originarie dell’Europa meridionale conosciute soprattutto come piante ornamentali, ma anche per le loro proprietà medicinali. Crescono spesso spontanee, ma la specie comunemente coltivata è la “Calendula officinalis”, di colore arancio brillante, con fiori di forma simile a margherite, che si usa per le aiuole o per produrre fiori da tagliare. È importante anche in cucina, e come pianta curativa è noto il suo effetto antinfiammatorio e cicatrizzante. Normalmente le calendule fioriscono per quasi tutto l’anno, anche d’inverno, se il clima è mite. Le foglie e i fusti hanno un odore caratteristico e pungente.

Tipi di terreno: Si coltiva in qualsiasi tipo di terreno, anche poco fertile, o in aiuole appena riempite con terra da riporto. La calendula non è esigente in termini di fertilità di terreno, ma un suolo ricco, non troppo umido e fertile garantirà un maggiore sviluppo, a patto che la competizione con altre piante non sia troppo impegnativa.

Temperatura: Le calendule preferiscono clima temperato e sono sufficientemente resistenti, poiché passano la stagione invernale sotto forma di seme. Solo se vengono seminate in autunno, all’aperto, nelle zone con inverno molto freddo, devono essere protette con coperture.

Luce: La pianta cresce bene in pieno sole, ma anche al di sotto di piante arboree. L’eccesso di ombra favorisce i parassiti.

Acqua: È una pianta resistente alla siccità, ma annaffiature regolari la rendono più florida.

Cure: Le calendule riescono a crescere anche sui terreni più poveri, con scarse cure colturali, ma un terreno da giardino ricco di humus e ben drenato garantisce migliori risultati. Si effettua spesso una cimatura per favorire l’infoltimento ed eliminare i fiori avvizziti e per prolungare la fioritura. Un diradamento dopo la semina può rivelarsi utile per assicurare uno sviluppo più regolare.

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CAMELIA

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Descrizione: Si tratta di un genere di arbusti e alberi sempreverdi originari dell’Estremo Oriente e dell’India, di solito coltivati sia in serra sia all’aperto, su terreni tendenzialmente acidi e privi di calcare, in posizioni riparate. Le camelie sono molto apprezzate per le foglie lucide e per i bellissimi fiori, di forma a corolla singola, semidoppia o doppia, con colori che vanno dal bianco al rosa, al rosso, a volte con sfumature, macchie o screziature. Esistono numerosissime varietà coltivate, e le più comuni appartengono alla specie “Camellia Japonica”.

Tipi di terreno: Le camelie prediligono terreni acidi e non si sviluppano bene in quelli calcarei, che provocano clorosi e ingiallimenti per carenza di ferro. In vaso l’aggiunta di torba acida permette una crescita più facile. In piena terra le fitte radici trovano il loro sviluppo migliore in zone leggermente ombreggiate, e in suoli ricchi di humus, che può essere incrementato con l’aggiunta periodica di terriccio di foglie.

Temperatura: Le camelie possono essere coltivate in tutta Italia, ma preferiscono in genere i climi temperati sufficientemente umidi. La loro resistenza al freddo invernale dipende dalla varietà.

Luce: Un eccessivo soleggiamento danneggia le piante, ustionandone le foglie; ma è comunque necessaria una sufficiente quantità di luce per la maturazione dei boccioli. Un leggero ombreggiamento può essere utile.

Acqua: Sono piante sensibili alla siccità e necessitano di annaffiature frequenti. I ristagni di acqua sono ugualmente pericolosi, perché rendono possibili carenze di ossigeno e attacchi di funghi alle radici.

Cure: Poiché si tratta di piante sensibili ai venti freddi è opportuno predisporre frangivento naturali (siepi) o artificiali. Sono necessarie annaffiature frequenti ma senza provocare ristagni d’acqua. Un clima fresco (non freddo) permetterà lo sviluppo delle piante. Le pacciamature possono essere utili per le camelie piantate in punti molto esposti al sole e alle intemperie, perché hanno la funzione di proteggere le radici.

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CAPRIFOGLIO

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Descrizione: I caprifogli o lonicere sono un gruppo di specie legnose, a foglie caduche. Alcune, come il caprifoglio (Lonicera caprifolium) in Italia crescono spontanee, sono rampicanti, alte vari metri, e si trovano lungo le siepi incolte e ai margini dei boschi, fino a dove non fa troppo freddo. Il caprifoglio spontaneo è una pianta longeva, che spesso avvolge gli alberi di alto fusto. Viene utilizzato per costituire siepi e per coprire muri, recinti e pergolati, ed anche per terrazzi. Oltre al caprifoglio spontaneo, molte altre specie da giardino cespugliose sono apprezzate per i loro bei fiori profumati di forma tubulosa e riuniti in coppie, a volte saldati insieme, e per le bacche di cui si nutrono gli uccelli (non commestibili per gli esseri umani).

Tipi di terreno: È una pianta rustica che preferisce i terreni argillosi, ben drenati, ricchi di sostanza organica e freschi.

Temperatura: Predilige un clima temperato, ma resiste molto bene al freddo e al gelo invernale.

Luce: Le specie rampicanti si coltivano in posizioni soleggiate o leggermente ombreggiate. La chioma tenderà naturalmente a espandersi in direzione della luce.

Acqua: Non sono necessarie annaffiature frequenti a meno che la pianta non abbia già una chioma molto estesa (diversi metri di altezza) e che il terreno a disposizione non sia scarso o particolarmente arido.

Cure: Non sono necessarie cure particolari. Ogni anno in primavera è utile una leggera pacciamatura con terriccio o compost organico ben maturo.

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DALIA

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Descrizione: Sono piante erbacee perenni, dei climi subtropicali, con radici trasformate in tuberi, fusto cavo e foglie verdi molto abbondanti. Le dalie comunemente coltivate derivano da varietà messicane, che hanno subito notevoli selezioni e trasformazioni ad opera dei vivaisti. Esistono un’enorme quantità di varietà da giardino, con fiori di forma, colore e dimensione diversi. I due gruppi principali di dalie sono quelle da aiuola, che si piantano per seme a primavera, e quelle tuberose da bordura, di cui si trapiantano le radici.

Tipi di terreno: Le dalie crescono bene nei terreni a medio impasto, fertili e tendenzialmente argillosi.

Temperatura: Le dalie richiedono temperature elevate e clima caldo tipico della stagione estiva.

Luce: Le dalie crescono bene in posizione aperta, soleggiata, e in genere non mescolate ad altre specie di piante.

Acqua: Sono necessarie annaffiature frequenti perché si tratta di piante originarie dei climi subtropicali. È solo consigliabile limitare l’irrigazione nei giorni immediatamente precedenti l’impianto per evitare marciumi e attacchi di funghi.

Cure: Occorre, preliminarmente eseguire concimazioni organiche per i terreni poco fertili, annaffiare abbondantemente durante la stagione calda ed eliminare le infiorescenze appassite, perché la pianta risulti stimolata a produrre nuovi fiori. Per le dalie da bordura, è necessario munirsi di sostegni per gli steli più lunghi, che si piantano prima dell’interramento dei tuberi e che servono poi per legare i fusti. È anche utile circondare in luglio le piante (se alte almeno 30 cm) con una pacciamatura fatta con torba, erba o paglia secca per limitare lo sviluppo di erbe infestanti. In autunno occorre tirare fuori i tuberi maturi da terra e immagazzinarli per l’inverno in cassette, coperti di torba umida al riparo dal gelo, preferibilmente a una temperatura di circa 5°C.

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GARDENIA

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Descrizione: Le gardenie più comuni fanno parte di un gruppo di specie da fiore, sempreverdi, originarie dei climi temperati dell’Estremo Oriente, e vengono usate per produrre in serra fiori profumati, a corolla doppia. La specie più famosa è la “Gardenia jasminoides”, a fiori bianchi, che fiorisce prevalentemente da giugno ad agosto, anche se ne esistono varietà a fioritura invernale.

Tipi di terreno: È una pianta esigente in fatto di terreno: lo preferisce sciolto, fresco, fertile e ben drenato e privo di calcare. In terreni calcarei sono possibili clorosi e ingiallimenti per carenza di ferro. In vaso, l’aggiunta di torba acida permette una crescita più facile. Mentre in piena terra le radici trovano il loro sviluppo migliore in zone leggermente ombreggiate.

Temperatura: Le gardenie si possono portare all’aperto da giugno a metà settembre. Per ottenere la fioritura estiva, si deve mantenere, durante l’inverno precedente, la pianta in luoghi con una temperatura minima di circa 12°C, mentre per ottenere la fioritura invernale in serra sono necessari almeno 17°C.

Luce: È necessario un sufficiente soleggiamento e una posizione ben esposta al sole.

Acqua: In estate sono necessarie annaffiature frequenti, ogni 15 giorni circa, inoltre è opportuno somministrare concime liquido almeno due volte nel corso della stagione. Queste piante non resistono a lungo alla siccità, ma i ristagni d’acqua sono pericolosi perché provocano carenze di ossigeno e rendono le radici più sensibili agli attacchi di funghi e nematodi.

Cure: È necessario provvedere ad un controllo accurato della temperatura, quindi sarà utile disporre di una serra, o in alternativa di un ambiente luminoso ed aereato. Le piante fiorite a volte perdono i fiori e le foglie dopo pochi giorni, ciò è dovuto allo stress che la pianta subisce per le forzature in vivaio. È possibile far vivere la pianta e farla fiorire nell’estate successiva, mantenendola in una atmosfera umida e non troppo calda, con luce abbondante, annaffiature frequenti ma senza ristagni d’acqua. Le pacciamature possono essere utili per le gardenie piantate all’aperto in climi freddi o eccessivamente aridi.

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GERANIO

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Descrizione: La pianta comunemente chiamata geranio dei fioristi fa parte di un gruppo di circa 200 specie appartenenti al genere “Pelargonium”. Si tratta di piante erbacee o suffruticose (cioè con fusti leggermente lignificati), sempreverdi, fragili anche se abbastanza rustiche. Di solito vengono utilizzate come piante da vaso, per il loro portamento eretto (Pelargonium macrathum ) o pendulo (“Pelargonium peltatum”, geranio edera), e per i loro fiori di colori variabili che vanno dal rosa al rosso violaceo, al bianco, che adornano finestre e balconi in primavera ed estate. Le foglie di alcune specie come il geranio rosa (Pelargonium capitatum) sono profumate e vengono utilizzate fresche per aromatizzare dolci e dessert.

Tipi di terreno: Preferiscono terreni fertili, umiferi, ben drenati, tendenzialmente argillosi.

Temperatura: Si tratta di piante che non sopportano il freddo. I gerani coltivati dai vivaisti in serra vengono allevati con una temperatura minima invernale di circa 10°C e solo nelle località a clima particolarmente mite possono essere tenuti all’aperto durante l’inverno. In genere li si lascia sviluppare in aiuole, vasi o fioriere durante la bella stagione, per poi ricoverarli in ambienti protetti, in vaso, in autunno, per riportarle all’aperto nella primavera successiva.

Luce: Crescono bene in pieno sole o in luoghi molto luminosi.

Acqua: Nel periodo della crescita sono indicate annaffiature frequenti, con acqua a temperatura ambiente; le piante con più terra a disposizione resistono meglio alla siccità. I ristagni d’acqua sono pericolosi perché rendono più frequenti gli attacchi di funghi alle foglie e ai fusti, provocando marciumi delle radici.

Cure: Se si vuole far sopravvivere alla cattiva stagione le piante moltiplicate per talea durante l’estate, bisogna che queste vengano invasate in un terriccio mediamente fertile, che va mantunuto umido, in ottobre, con la luna calante. Le piante che dovranno rivegetare si trapiantano, rinvasandole, in primavera, somministrando terriccio fresco o compost organico maturo, ed eventualmente del fertilizzante liquido diluito più avanti nella stagione.

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GIACINTO

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Descrizione: Sono piante bulbose, biennali o perenni, coltivate comunemente nei giardini. Numerose specie vengono riprodotte in serra dai floricultori e commercializzate solo al momento della la fioritura. I giacinti formano un solo fusto con una spiga di fiori di colori diversi. In Italia è diffusa, tuttavia, anche la specie “Hyacinthus romanus” che produce invece 2-3 fusti per ogni bulbo, e fiorisce in marzo-aprile, con deliziosi fiori azzurri o bianchi, adatti per un giardino.

Tipi di terreno: Preferisce terreni freschi, ricchi di humus e ben drenati, tendenzialmente limosi e non troppo compatti.

Temperatura: I giacinti vivono bene nei climi temperati, e in assenza di forzatura in serra o in vaso le piante tenderanno a fiorire seguendo l’andamento della stagione.

Luce: Si possono piantare ovunque, ma in condizioni di eccessivo ombreggiamento le piante sono più sensibili ai parassiti e più tarde nella fioritura.

Acqua: Non sono necessarie annaffiature frequenti a meno che non si è in presenza di una primavera particolarmente siccitosa. Le irrigazioni estive con acqua fredda sono da evitare.

Cure: Nei climi molto freddi è utile coprire le aiuole di giacinti con strati di foglie o paglia, che potranno essere rimossi gradualmente allo spuntare dei germogli, a primavera. È utile anche rimuovere le erbe infestanti.

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GLADIOLO

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Descrizione: Sono piante bulbose, con organi di riserva costituiti da bulbo-tuberi. Le specie originarie non sono diffuse, lo sono invece gli ibridi sia nella coltivazione che in commercio. Si allevano per produrre fiori da recidere o da aiuola. Formano fusti lunghi fino ad un metro, con fiori molto colorati e variegati riuniti in una grande spiga. Fioriscono nel periodo da giugno fino a settembre, a seconda della varietà.

Tipi di terreno: Preferisce terreni ben drenati, freschi, ricchi di humus e non troppo compatti.

Temperatura: I gladioli vivono bene nei climi temperati, e in assenza di forzatura in serra o in vaso le piante tenderanno a fiorire seguendo l’andamento della stagione.

Luce: Si possono piantare ovunque, preferibilmente in posizione soleggiata, perché questa rende le piante meno sensibili ai parassiti e più rapide nella fioritura.

Acqua: Si evita di irrigare appena dopo l’impianto, mentre sono opportune irrigazioni estive, possibilmente con acqua non troppo fredda.

Cure: I gladioli vanno colti tagliando i fusti non appena si apre il primo fiore della spiga, ma senza tagliare le foglie che li avvolgono, che dovranno servire per nutrire il bulbo principale e i bulbilli accessori. Questi ultimi si raccoglieranno intorno alla metà di ottobre, allorché le foglie cominceranno a ingiallire, usando cautela nel rimuoverli dal terreno. Il fusto va tagliato 2 cm sopra ogni bulbo, e dopo qualche giorno di asciugatura in un locale secco, i bulbilli verranno conservati in scatole o vasi per l’anno successivo, al riparo dal gelo.

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GLICINE

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Descrizione: È costituito da un gruppo di poche specie di arbusti rampicanti, a foglia caduca, abbastanza rustici e molto diffusi come piante ornamentali. Fioriscono in primavera, diffondendo un delicato profumo che si sprigiona dai grappoli di infiorescenze pendule di colore azzurro o violetto pallido. La specie più comune è la “Wistaria sinensis”, originaria appunto della Cina.

Tipi di terreno: Sono piante adatte a qualsiasi tipo di terreno, anche a quello non particolarmente fertile. Solo i terreni molto calcarei possono dare luogo a carenze di ferro che determinano l’ingiallimento delle foglie (clorosi).

Temperatura: Il glicine resiste bene alle basse temperature, e solo gelate estremamente forti possono provocarne la morte.

Luce: Vivono bene in tutte le condizioni di luce, tranne che in luoghi eccessivamente ombreggiati.

Acqua: Annaffiature frequenti rendono la pianta più vigorosa, ma data la notevole estensione delle sue radici, normalmente non sono necessarie a meno che la pianta abbia poco suolo a disposizione (ad esempio se allevata in fioriere o vasche in muratura).

Cure: Non sono necessarie particolari cure colturali, trattandosi di una pianta rustica e abbastanza resistente in condizioni normali.

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IRIS

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Descrizione: È un gruppo vasto, costituito da centinaia di specie, diffuse dai climi freddi a quelli subtropicali, dotate sia di rizomi che di bulbi. Le iris più diffuse in Italia sono del tipo bulboso, tipiche dei climi temperato-caldi del bacino del Mediterraneo. Sono ovviamente diffusi anche gli ibridi sia nella coltivazione che in commercio. Tutte le iris hanno il fiore tipicamente formato da tre elementi, retto da un fusto lungo fino a 80 cm, con fiori di colore variabile dal viola all’azzurro, al giallo, al bianco. Fioriscono nel periodo che va da marzo a giugno, a seconda della varietà.

Tipi di terreno: Preferiscono terreni abbastanza fertili, ben drenati, freschi, ricchi di humus e non troppo compatti.

Temperatura: Le iris vivono bene nei climi temperati, e a seconda della varietà preferiscono clima più o meno asciutto. In assenza di forzatura in serra o in vaso, le piante tenderanno a fiorire seguendo l’andamento della stagione.

Luce: Si possono piantare ovunque, preferibilmente in posizione soleggiata perché questa rende le piante meno sensibili ai parassiti e più rapida la fioritura.

Acqua: Nelle irrigazioni si deve evitare l’uso di acqua troppo fredda in estate; irrigare non serve a migliorare la fioritura in corso, bensì a tenere le piante in vegetazione, avvantaggiando la salute e la produzione di fiori degli anni successivi.

Cure: Le iris vanno colte tagliando i fusti senza tagliare le foglie che le avvolgono, che nelle specie bulbose disseccano presto, mentre rimangono in genere in quelle dotate di rizoma. Le foglie devono servire per nutrire il bulbo principale e i bulbilli accessori. Non occorre in genere togliere i bulbi dal terreno alla fine della stagione, a meno che non si tratti di suoli particolarmente umidi.

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LAVANDA

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Descrizione: Detta anche “Lavandula officinalis”, è una delle piante più interessanti della flora arbustiva mediterranea. Cresce spontanea nei luoghi aridi del Mediterraneo Occidentale e in Italia si coltiva in Piemonte e in Liguria per l’estrazione dell’olio essenziale, ottenuto per distillazione a vapore. È tradizionalmente impiegata nei giardini a scopo ornamentale per formare siepi, aiuole e bordure, e nell’uso domestico viene utilizzata come antitarme negli armadi e per la preparazione di pot-pourri. È un piccolo arbusto di forma arrotondata, sempreverde, molto aromatico, di colore grigio-argenteo. I fiori sbocciano da giugno a settembre, e possono essere facilmente essiccati.

Tipi di terreno: Qualsiasi tipo di terreno, purché ben drenato.

Temperatura: Preferiscono clima temperato, anche se resistono bene alle basse temperature e al gelo.

Luce: Un eccessivo ombreggiamento limita lo sviluppo delle piante, mentre una posizione in pieno sole è più adatta.

Acqua: Non sono necessarie annaffiature frequenti, perché queste piante resistono a lungo alla siccità; molto più pericolosi sono i ristagni d’acqua che rendono possibili carenze di ossigeno e attacchi di funghi alle radici.

Cure: Non necessita di cure colturali particolari: le concimazioni possono essere molto ridotte e limitate a del compost alla base delle piante, con una leggera rincalzatura in primavera, e le irrigazioni sono utili solo a scopo di soccorso o per le piante in vaso. Dopo alcuni anni le piante assumono un andamento prostrato e diventano meno regolari, ma non sempre è opportuno sostituirle.

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LILLA'

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Descrizione: Si tratta di un genere di arbusti legnosi a foglia caduca originari dell’Asia e dell’Europa dell’Est. La specie più diffusa è la “Syringa vulgaris” anche se numerosi ibridi vengono ormai coltivati dai fioristi. I lillà sono adatti per formare siepi o barriere, oppure diffusi in esemplari isolati. Hanno fiori dal tipico colore lilla, molto profumati, riuniti in grappoli eretti, a volte con corolla doppia. Esistono diverse varietà coltivate, ma anche innestate.

Tipi di terreno: Il lillà predilige terreni mediamente argillosi, fertili e freschi.

Temperatura: I lillà sono piante mediamente rustiche che vivono bene nei climi temperati. Hanno una buona resistenza al gelo e possono essere coltivati in tutta Italia.

Luce: Sono favorite da molta luce e all’aperto si piantano possibilmente in pieno sole.

Acqua: Non sono molto sensibili alla siccità e non necessitano di annaffiature frequenti anche se durante l’estate potrebbero trarre giovamento da qualche irrigazione di soccorso, specialmente se si tratta di piante molto sviluppate con poca terra a disposizione. I ristagni d’acqua sono tuttavia pericolosi, perché rendono possibili carenze di ossigeno e attacchi di funghi alle radici.

Cure: Non necessitano di particolari cure dopo che hanno attecchito. Sono utuli annaffiature regolari durante i mesi più aridi, ma senza provocare ristagni d’acqua. La specie “Syringa vulgaris” se non è piantata già innestata, produce numerosi polloni che creano una siepe (non particolarmente fitta) in pochi anni.

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MAGNOLIA

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Descrizione: Si tratta di un genere comprendente varie decine di specie, originarie in gran parte della Cina e del Giappone. La specie più comune nei giardini è la “Magnolia grandiflora”, un albero sempreverde con grandi foglie scure e lucide, con la pagina inferiore vellutata e di colore ruggine, alto anche decine di metri. Presenta dei profumati fiori color crema, di grandi dimensioni, (15-20 cm) che sbocciano in estate. Sono diffuse nei giardini anche altre specie come la “Magnolia liliflora”, più piccola a foglia caduca, con fiori violacei rivolti verso l’alto, che sbocciano in tarda primavera.

Tipi di terreno: Le magnolie preferiscono terreni di medio impasto, profondi, fertili e freschi, anche argillosi, ma non troppo calcarei e senza ristagni d’acqua.

Temperatura: Preferiscono in genere i climi temperati caldi, sufficientemente umidi. La loro resistenza al freddo invernale è buona, se situati in posizione riparata.

Luce: Vivono bene preferibilmente in pieno sole.

Acqua: In fase di attecchimento necessitano di annaffiature regolari durante la stagione calda, evitando categoricamente i ristagni d’acqua che provocano carenze di ossigeno, indebolimento della pianta e attacchi gravi di funghi alle radici.

Cure: Poiché si tratta di piante sensibili ai venti freddi è opportuno predisporre frangivento naturali (siepi) o artificiali. Sono necessarie annaffiature in estate ma senza provocare ristagni d’acqua; le concimazioni, specialmente nei primi anni, si effettuano in primavera con terricci organici o compost di foglie.

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MARGHERITA

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Descrizione: Le piante erbacee comunemente chiamate “margherite” sono in realtà alcune specie di crisantemi. Il loro fiore composito è fatto di tanti piccoli fiori tubulosi o dotati all’esterno di un petalo di colore bianco o giallo. In Italia sono diffuse specie annuali come il “Chrysanthemum coronarium”, con fioritura in luglio-agosto, e anche specie perenni come il “Chrysanthemum leucanthemum”, che fiorisce da maggio a settembre. Entrambe sono reperibili in numerose varietà presso i fioristi, ma è facile anche coltivarle nel proprio giardino. I cosiddetti margheritoni sono specie perenni ma resistono all’inverno solo nei climi caldi. I crisantemi d’autunno sono invece di più difficile coltivazione, e le piante fiorite in vaso sono il risultato di complesse tecniche di protezione e di forzatura. Possono invece essere piantate in giardino, con maggiori probabilità di attecchimento, le piante a fiori piccoli.

Tipi di terreno: Qualsiasi tipo di terreno risulta adatto: un suolo ricco, non troppo umido e fertile garantirà un maggiore sviluppo, a patto che la competizione con altre piante non sia troppo impegnativa.

Temperatura: Le margherite preferiscono clima temperato o mediterraneo, e le specie annuali passano la stagione invernale sotto forma di seme. Le specie perenni sono in genere abbastanza rustiche, ma difficilmente resistono nei climi molto freddi.

Luce: Le margherite crescono meglio in pieno sole ma anche in leggera ombra vivono bene, in quanto zone troppo ombreggiate favoriscono la diffusione di parassiti.

Acqua: La resistenza alla siccità dipende dalla specie, ma bastano in genere annaffiature regolari, poco abbondanti, per rendere quelle annuali più floride.

Cure: Le margherite riescono a crescere anche sui terreni poveri, con scarse cure colturali, ma un terreno da giardino ricco di humus e ben drenato garantisce migliori risultati. Si effettua spesso una cimatura iniziale per favorire l’accestimento e la formazione di piante più ramificate e con più fiori. Un diradamento dopo la semina può rivelarsi utile per garantire uno sviluppo più regolare.

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NON TI SCORDAR DI ME

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Descrizione: È il famoso “non ti scordar di me” che si presenta a primavera con piccoli fiori azzurri. Sono piante erbacee biennali o perenni, ma anche queste ultime hanno in genere una durata limitata. Una specie comune in Italia è il “Myosotis alpestris”, che fiorisce fino a luglio ed è impiegato spesso nei giardini per formare aiuole o bordi. Altre specie, come il “Myosotis rupicola”, vengono utilizzate per i giardini rocciosi e sono di dimensioni più ridotte. Sono spesso disponibili in commercio anche in vaso, già fioriti, ma non sono difficili da coltivare nel proprio giardino.

Tipi di terreno: Preferisce terreni freschi, tendenzialmente acidi e umidi; in giardino un qualsiasi terreno arricchito di torba o terriccio organico può essere adatto allo scopo.

Temperatura: I myosotis sono piante resistenti al freddo e crescono bene nei climi temperati.

Luce: Crescono meglio in posizione parzialmente ombreggiata. Un eccessivo soleggiamento e un luogo arido rendono difficile lo sviluppo.

Acqua: Preferiscono luoghi umidi e in giardino traggono giovamento da irrigazioni regolari, anche se è opportuno evitare ristagni d’acqua.

Cure: Riescono a crescere con scarse cure colturali anche sui terreni poveri, se invece sono in un suolo ricco di humus e ben drenato garantiscono i migliori risultati. Se il terreno presenta ristagni d’acqua e scarso drenaggio, le piantine avranno più difficoltà a sopravvivere all’inverno.

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NARCISIO

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Descrizione: È uno dei fiori primaverili più comuni. Il genere comprende piante con organi sotterranei costituiti da bulbi. Fioriscono nei periodi più diversi, ma in genere da marzo a maggio. Ne esistono decine di specie spontanee in Europa, Africa e Asia, e sono centinaia gli ibridi classificati e diverse migliaia le varietà registrate. In Italia è diffusa (tra le altre) la specie “Narcissus jonquilla” (giunchiglia), che fiorisce a marzo.

Tipi di terreno: Preferisce terreni fertili, concimati con letame ben maturo, (da evitare quello fresco), ricchi di humus e non troppo compatti. Il terreno va possibilmente preparato in anticipo con vangature e sminuzzamenti, durante i quali è opportuno interrare eventualmente i concimi chimici a base di fosforo e potassio.

Temperatura: Le varietà di narciso diffuse in Italia vivono bene nei climi temperati, e in assenza di forzatura in serra o in vaso le piante tenderanno a fiorire seguendo l’andamento della stagione.

Luce: Si possono piantare ovunque, preferibilmente in posizione soleggiata, perché questa rende le piante meno sensibili ai parassiti e più rapida la fioritura.

Acqua: Si evita di irrigare appena dopo l’impianto, mentre a volte è opportuno annaffiare in estate a scopo di soccorso, evitando però l’uso di acqua troppo fredda.

Cure: È possibile anche coltivare i narcisi all’aperto senza particolari cure: possono essere lasciati indisturbati per molti anni in un prato, oppure impiegati per comporre aiuole da giardino di durata limitata. Quando i gruppi di bulbi diventano troppo fitti e tendono a fiorire poco, si estraggono dal terreno, si dividono e si ripiantano immediatamente su una superficie più estesa.

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ORTENSIA

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Descrizione: Le ortensie o idrangee sono un gruppo formato da decine di specie di arbusti e rampicanti fioriferi, ma la più diffusa nei giardini è la “Hydrangea macrophylla”, che è un arbusto comune in floricoltura da lungo tempo. Le ortensie in vendita presso i vivai e i fiorai, in primavera, sono in genere in fioritura anticipata grazie a tecniche di forzatura, che prevedono anche la variazione del colore delle infiorescenze. Piante che crescono in terreni con pH acido hanno fiori azzurri, mentre quelle che si sviluppano in terreni con pH leggermente più elevati hanno fiori tendenti al rosa. L’acidità dei terreni viene scelta e modificata con l’aggiunta di soluzioni di solfato di alluminio o di calcare in polvere per ottenere il colore voluto. L’ortensia può quindi darci alcune informazioni sul pH del terreno in cui vive.

Tipi di terreno: Le ortensie da giardino vivono bene in terreni a pH subacido, fertili e freschi, oltre che ben drenati. In terreni molto calcarei possono subire clorosi e ingiallimenti per carenza di ferro.

Temperatura: Le ortensie preferiscono clima fresco, resistono bene al gelo, tranne che in casi di brinate tardive che possono colpire i germogli in vegetazione a primavera.

Luce: Un eccessivo soleggiamento non danneggia le piante, se il clima è abbastanza umido, ma crescono meglio se coltivate in punti leggermente ombreggiati con altra vegetazione o con pergolati.

Acqua: Sono necessarie annaffiature frequenti, perché queste piante non resistono a lungo alla siccità, ma anche i ristagni d’acqua sono ugualmente pericolosi, in quanto rendono possibili carenze di ossigeno e attacchi di funghi alle radici.

Cure: Gli ingiallimenti delle foglie sono a volte provocati da terreni troppo calcarei e a pH molto elevato. Si può intervenire aggiungendo torba al terreno o utilizzando compost acidi, oppure se necessario, spruzzando soluzioni di chelati di ferro sulle foglie.

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PASSIFLORA

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Descrizione: Sono un gruppo di moltissime specie di piante rampicanti, sempreverdi, con forte capacità vegetativa ma dalla struttura delicata, originarie delle zone tropicali del Sud America e perciò adatte ai climi miti. I fiori, presenti da luglio a settembre, sono molto belli e danno alla pianta il nome di “fiore della passione” perché gli elementi nella corolla somigliano ai chiodi, e alla corona di spine della passione di Cristo. Una specie diffusa in Italia è la “Passiflora caerulea”, usata per costituire siepi o la copertura di strutture. I frutti sono decorativi, di colore giallo-arancio, ma nei nostri climi non accumulano abbastanza polpa da renderli gustosi come altre specie tropicali dello stesso genere.

Tipi di terreno: Preferiscono i terreni tendenzialmente acidi, ricchi di humus e non troppo compatti.

Temperatura: Le passiflore sono piante adatte ad un clima mite o al massimo temperato, e nel nostro paese non vivono in condizioni ottimali. Nel Centro e Nord Italia i fusti vengono spesso danneggiati dal gelo, ma nuovi germogli si riproducono alla base della pianta.

Luce: La luce forte non danneggia le piante, che anzi devono essere coltivate in posizione molto soleggiata.

Acqua: Sono necessarie annaffiature regolari durante l’estate, specialmente per le piante in vaso che hanno meno possibilità di espandere il loro apparato radicale e per quelle piantate nei luoghi molto aridi. La quantità di acqua deve essere proporzionata all’espansione della chioma della pianta.

Cure: Per le specie coltivate in climi troppo freddi, è utile ricorrere alla protezione invernale della base delle piante, in piena terra, con una pacciamatura di foglie o torba, o al ricovero in locali riparati per quelle in vaso, che devono essere oggetto durante l’estate di annaffiature frequenti e concimazioni con compost. Occorrono dei supporti su cui i tralci si possano arrampicare.

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PEONIA

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Descrizione: Le peonie sono piante perenni, erbacee o arbustive, originarie dell’Asia. Vengono coltivate per i loro spettacolari fiori dai più diversi colori (rosa nelle varietà più comuni) a corolla semplice o doppia, che sbocciano in maggio-giugno. Sono spesso utilizzate per aiuole, bordi di giardini o fioriere. Tra le specie erbacee è facile trovare la “Paeonia lactiflora”, mentre tra quelle arbustive la più diffusa è la “Paeonia suffruticosa”, che raggiunge al massimo i 2 m di altezza ed ha una crescita piuttosto lenta.

Tipi di terreno: Le peonie da giardino vivono bene in un terreno di medio impasto, non troppo alcalino, fertile, fresco e ben drenato. In terreni molto calcarei possono subire clorosi e ingiallimenti per carenza di ferro.

Temperatura: Le peonie preferiscono un clima temperato e resistono bene al gelo, ma nei luoghi dove sono possibili ritorni di freddo primaverili e brinate tardive possono avere vita difficile. Si preferisce, in tal caso, coltivarle in posizione riparata ma esposta a Nord, in modo da non stimolare la pianta a vegetare ai primi caldi, ma solo a primavera avanzata.

Luce: Un eccessivo soleggiamento non danneggia le piante, a meno che non vengano stimolate a vegetare fuori stagione.

Acqua: Sono necessarie annaffiature frequenti in estate, perché queste piante non resistono a lungo alla siccità. I ristagni d’acqua sono comunque ugualmente pericolosi, perché possono provocare carenze di ossigeno e attacchi di funghi alle radici.

Cure: Le specie erbacee spesso hanno bisogno di sostegni per evitare che i pesanti fiori scendano fino a terra o vengano danneggiati dal vento. Se lasciate indisturbate per anni, le piante fioriranno più facilmente.

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PETUNIA

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Descrizione: Le petunie sono un gruppo di piante erbacee, con specie sia annuali che perenni. Quelle coltivate sono in genere ibridi ottenuti per incrocio da specie perenni provenienti dal Sud America, hanno ciclo annuale e sono utilizzate come piante da vaso, per aiuole e balconi. Sono di facile coltura e poco costose, fioriscono in genere da giugno fino a settembre, ed hanno colori e forme molto variabili, ad esempio la varietà “grandiflora” ha fiori bicolori a forma di stella bianca e rosa.

Tipi di terreno: Sono preferibili terreni leggeri, ben drenati, tendenzialmente sabbiosi, ricchi di humus.

Temperatura: Si tratta di piante che non sopportano il freddo e necessitano di clima temperato. Le petunie coltivate dai vivaisti in serra vengono seminate a fine inverno, garantendo loro una temperatura di circa 15°C e solo nelle località a clima particolarmente mite possono essere tenute all’aperto durante l’inverno. In genere le piante si lasciano sviluppare in aiuole, vasi o fioriere durante la bella stagione, per poi estirparle dopo la fioritura, senza tentare particolari cure per far superare loro l’inverno.

Luce: Crescono bene in pieno sole o in luoghi molto luminosi.

Acqua: Sono utili annaffiature frequenti con acqua a temperatura ambiente, anche se le piante con più terra a disposizione resistono meglio alla siccità. I ristagni d’acqua sono pericolosi perché rendono più frequenti i marciumi delle radici e gli attacchi di insetti alle foglie e ai fusti.

Cure: Non sono necessarie, per le petunie, particolari cure colturali, a parte irrigazioni leggere ed eliminazione delle infestanti, che possono soffocare le piantine seminate direttamente a dimora.

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PRIMULA

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Descrizione: È un genere costituito in natura da centinaia di specie erbacee, perenni, sempreverdi o a foglia caduca. Sono numerose le specie sia rustiche che delicate, coltivate per aiuole, vasi e giardini rocciosi, e lo sono anche gli ibridi e le varietà selezionate. Nell’Europa meridionale e in Italia la più famosa tra le specie rustiche è la “Primula veris”, spontanea nei boschi degli Appennini e delle Alpi, con fiori gialli che spuntano a marzo, primi messaggeri della primavera. La pianta è dotata di un piccolo rizoma e fiorellini gialli e profumati, ed è tradizionalmente impiegata anche come pianta medicinale, poiché i fiori hanno proprietà diuretiche e sedative, mentre le radici curano le bronchiti e l’influenza. Altre specie comuni, come la “Primula vulgaris” con steli a candelabro, hanno numerose varietà coltivate, tra le quali gli ibridi “Polianthus”, con fiori più grandi, di colore variabile dal rosso al blu, al bianco, al giallo.

Tipi di terreno: Le specie adatte per il giardino roccioso come la “Primula veris”, si coltivano in terreni ben drenati, sciolti, ricchi di humus, mentre le specie da aiuola, come la “Primula vulgaris” e i suoi ibridi, possono vivere anche in terreni umidi vicino a corsi d’acqua e stagni.

Temperatura: Le specie di primula descritte sono rustiche e resistono bene al freddo, anche se per fiorire hanno bisogno di una temperatura di almeno 10°C. Il clima caldo secco risulta molto dannoso.

Luce: Le primule crescono bene in pieno sole, ma è preferibile coltivarle in mezza ombra. Vanno protette dalla luce eccessiva soprattutto le piantine da seme germinate in estate.

Acqua: Necessitano di clima fresco e umido, e quindi sono utili annaffiature frequenti con acqua a temperatura ambiente. Le piante con più terra a disposizione resistono meglio alla siccità. I ristagni d’acqua sono pericolosi per le specie da giardino roccioso, come la “Primula veris”.

Cure: Non sono necessarie particolari cure colturali, a parte delle irrigazioni leggere e l’eliminazione delle infestanti, che possono soffocare le piantine.

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RANUNCOLO

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Descrizione: In natura esistono centinaia di specie erbacee di ranuncoli, annuali o perenni, sempreverdi o a foglia caduca, di cui parecchie vengono coltivate nei giardini. Assai comuni sono il “Ranunculus bulbosus” e il “Ranunculus asiaticus”, che si trovano spesso nei vivai sotto forma di varietà selezionate di diversi colori, con prevalenza del giallo, e fioriscono a giugno. Altre specie, come il “Ranunculus gramineus”, sono diffuse in aree a prato seminaturale, ma esistono anche specie acquatiche, adatte per giardini con stagni e laghetti, che vivono bene in terreni sommersi o saturi d’acqua.

Tipi di terreno: I ranuncoli, in genere, crescono bene in qualsiasi tipo di terreno, ma ovviamente le specie tipiche di ambienti umidi o acquatici devono essere coltivate in condizioni equivalenti a quelle in cui si trovano in natura. I ranuncoli da giardino prediligono terreni ricchi di humus, che può essere fornito sotto forma di compost o terriccio organico.

Temperatura: Le specie di ranuncolo da giardino possono resistere all’inverno nelle zone a clima mite, mentre in luoghi freddi vanno conservate fuori terra e ripiantate a primavera.

Luce: I ranuncoli crescono meglio in pieno sole se il clima locale è comunque umido, ma non hanno problemi a crescere anche in luoghi parzialmente ombreggiati.

Acqua: Queste piante vivono meglio in terreni naturalmente umidi, ma si possono coltivare in vasi o fioriere, assicurando una adeguata umidità mediante irrigazione frequente, con acqua a temperatura ambiente.

Cure: I ranuncoli non necessitano di particolari cure colturali, a parte irrigazioni leggere in caso di clima secco ed eliminazione delle infestanti che possono soffocare le piantine. Spesso, quando le foglie ingialliscono, si tolgono le radici dal terreno facendole asciugare al sole per poco tempo, per poi conservarle in ambiente aereato ma non troppo freddo. Varietà rustiche possono anche essere lasciate indisturbate nel terreno. In primavera la concimazione o il rinvasamento con apporto di terriccio organico migliora la vegetazione.

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ROSA

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Descrizione: Le rose ornamentali attuali sono costituite da migliaia di varietà di piante molto diverse, in maggioranza rifiorenti, catalogate a seconda dell’uso che se ne vuole fare in rose a cespuglio, a mazzi, a fiori grandi, rose tappezzanti, rose miniature, rose rampicanti, rose ad alberello e anche rose di specie antiche e botaniche. Queste ultime sono varietà di forme diverse, con fiore semplice a 5 petali, molto rustiche, e adatte per un giardino dall’aspetto “naturale”. Sono interessanti, oltreché per i fiori, anche per la loro vegetazione variamente conformata, e per i frutti (cinorrodi) decorativi e ricchi di vitamine. Allo stato spontaneo, si può trovare la “Rosa canina”, che è la pianta selvatica dei boschi e delle siepi naturali, anche se sempre più spesso viene introdotta nei giardini domestici.

Tipi di terreno: Le rose si adattano a tutti i tipi di terreno, purché senza ristagni d’acqua e non eccessivamente umidi e freddi. Preferibilmente si scelgono terreni leggermente acidi, freschi, di medio impasto e fertili. I terreni troppo argillosi possono essere corretti con sabbia e torba, mentre, se è possibile, si devono evitare quelli molto calcarei.

Temperatura: Le rose resistono bene alle basse temperature, specie se protette alla base con pacciamature di foglie. Un ambiente molto ventoso non è favorevole, ma anche un’aria eccessivamente ferma è da evitare, poiché favorisce in estate attacchi di muffe e in inverno le gelate.

Luce: Hanno bisogno di almeno 6 ore di luce giornaliere per fiorire, e soffrono se piantate in cortili bui e poco soleggiati. Riescono meglio in pieno sole o, se il clima è arido, in moderata ombra.

Acqua: Le rose resistono per molto tempo alla siccità, ma temono i ristagni d’acqua che a lungo termine provocano il deperimento e la morte delle piante, per carenza di ossigeno e per attacchi di funghi alle radici.

Cure: Pacciamature con letame, foglie o residui vegetali salvano le piante dai geli invernali e tengono a bada le erbacce in estate, che altrimenti andranno eliminate con zappettature superficiali.

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SPIREA

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Descrizione: Le spiree sono arbusti da siepe perenni, a foglia caduca. Ne esistono decine di specie coltivate, apprezzate per la loro fioritura primaverile o estiva, costituita da miriadi di piccoli fiori, di colore variabile dal bianco al rosso, riuniti in mazzetti o in spighe. Le specie originarie provengono da molte parti del pianeta, in prevalenza dall’Estremo Oriente, ma spesso nei giardini sono impiantati ibridi creati artificialmente e selezionati dai floricoltori. Le spiree hanno uno sviluppo variabile tra i 60 cm e i 2 m circa di altezza.

Tipi di terreno: Le spiree preferiscono i terreni profondi, freschi e ricchi di humus, ma si adattano anche ad ogni altro tipo di terreno.

Temperatura: Gli arbusti di spirea sono rustici e resistono bene al freddo, senza bisogno di particolari attenzioni.

Luce: Queste piante si coltivano preferibilmente in posizione soleggiata, ma possono vivere bene anche in luoghi ombreggiati.

Acqua: Sono necessarie annaffiature regolari durante l’estate. Le spiree resistono anche in terreni umidi e sulle rive di corsi d’acqua.

Cure: Non sono necessarie particolari cure, le piante vegetano senza problemi in condizioni normali. Sono poco adatte per essere coltivate in vaso, a meno che non si disponga di contenitori piuttosto grandi.

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TULIPANO

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Descrizione: È un gruppo di piante molto vasto, costituito da circa 15 specie, originarie in gran parte del Medio Oriente, ciascuna delle quali presenta altre decine di varietà, di ibridi e di mutanti, coltivati a scopo ornamentale su grande scala già nel ’600. I tulipani sono piante bulbose che vegetano bene nei climi temperati, e in Italia sono presenti comunemente sotto forma di varietà selezionate di ogni tipo, in genere vengono prodotte nel Nord Europa (Olanda). I colori sono i più diversi, così come le forme del calice e le dimensioni. Fioriscono nel periodo da marzo a maggio, a seconda della varietà.

Tipi di terreno: I tulipani preferiscono terreni alcalini, abbastanza fertili e ben drenati, non troppo compatti.

Temperatura: I tulipani vivono bene nei climi temperati-freddi. In assenza di forzatura in serra o in vaso, le piante tenderanno a fiorire seguendo l’andamento della stagione.

Luce: I tulipani si possono piantare ovunque, ma una posizione soleggiata rende le piante meno sensibili ai parassiti e più rapide nella fioritura.

Acqua: A seconda della varietà, preferiscono un clima più o meno asciutto. Le irrigazioni vanno fatte evitando l’uso di acqua troppo fredda in estate, e non sono necessarie per migliorare la fioritura in corso, anche se aiutano a tenere le piante in vegetazione, migliorandone la salute e la produzione di fiori degli anni successivi.

Cure: I tulipani vanno colti tagliando i fusti senza toccare le foglie basali, che si disseccano durante l’estate, e che devono servire per nutrire il bulbo principale e i bulbilli laterali. Alcune varietà da aiuola si tolgono dal terreno (con luna calante), dopo che le foglie sono appassite e seccate, mentre altre possono essere lasciate indisturbate nel suolo.

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VERBENA

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Descrizione: La verbena fa parte di un genere di piante erbacee perenni o annuali, di cui alcune specie o varietà selezionate (anche ibridi) vengono coltivate per aiuole o fioriere. La specie “Verbena officinalis” invece cresce spontanea ed è comune in tutta Europa. Nell’antichità era utilizzata a scopo terapeutico per le sue proprietà antinevralgiche e toniche. La specie attualmente impiegata per le comuni tisane di verbena è la “Verbena odorata”. In giardino varietà ibride a portamento più o meno eretto si coltivano per i loro fiori, che sbocciano scalarmente da maggio a settembre. In appartamento spesso si usano specie di piccole dimensioni di origine sudamericana, adatte per vasi o anche per giardini rocciosi.

Tipi di terreno: È indicato qualsiasi tipo di terreno, preferibilmente fertile, ben drenato e non eccessivamente compatto.

Temperatura: Le verbene preferiscono un clima temperato, anche se resistono bene alle basse temperature e al gelo. Le specie di piccole dimensioni da appartamento sono molto sensibili al freddo invernale e vanno protette se sono state trapiantate all’aperto.

Luce: Un eccessivo ombreggiamento limita lo sviluppo delle piante, ed è più adatta una posizione in pieno sole.

Acqua: Sono necessarie annaffiature frequenti per le piante con poca terra a disposizione, e in condizioni di forte caldo estivo.

Cure: Non necessita di cure colturali particolari, le concimazioni possono essere molto ridotte e limitate a un po’ di compost, che andrà disposto alla base delle piante con una leggera zappettatura in primavera. Le irrigazioni sono necessarie per le piante in vaso che hanno poca terra a disposizione e subiscono di più gli sbalzi termici. Le radici di piante estirpate dal terreno possono essere conservate vive in condizioni di leggera umidità in cassette piene di terra mista a torba, al riparo dal gelo, allo scopo di preservarle durante la cattiva stagione e ripiantarle in primavera.

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VIOLA

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Descrizione: Sono numerose le specie di piante erbacee, in maggioranza perenni, comprese nel genere “Viola”, riconoscibile per la forma tipica del fiore. Altri generi della famiglia “Violacee” hanno caratteristiche molto diverse. Alcune specie spontanee, tra cui la “Viola tricolor” (viola del pensiero), che fiorisce da maggio a settembre, oppure la “Viola odorata” (violetta o viola mammola), che fiorisce da febbraio ad aprile, sono state incrociate e selezionate a lungo, dando luogo alle specie e agli ibridi coltivati, che sono simili alle specie selvatiche ma che hanno in genere fiori più grandi, con colori variabili e modificati, e fioritura in periodi diversi. Nei giardini le varietà di viola vengono impiegate per aiuole, bordi e come piante di copertura.

Tipi di terreno: È preferibile un suolo ricco di humus, umido e fertile (meglio se ben drenato), ma qualsiasi tipo di terreno può essere utilizzato.

Temperatura: Le violette sono piuttosto rustiche e non temono il freddo invernale, mentre le viole del pensiero sono più delicate e quindi vanno coltivate in luoghi meno freddi.

Luce: Crescono meglio in leggera ombra, ma resistono bene al sole, se il terreno è mantenuto umido.

Acqua: In genere non sono molto resistenti alla siccità, specialmente in vaso. Annaffiature regolari abbondanti rendono le varietà da giardino più floride. Le specie perenni come la “Viola odorata” preferiscono vivere in terreni non troppo secchi.

Cure: Per le viole a fioritura precoce sono utili rinvasature e zappettature delle aiuole in settembre-ottobre, dato che è bene evitare di lavorarne il terreno bagnato a fine inverno.

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