Il piacere
di dedicarsi alla cura dell'orto, delle piante in casa, sul
terrazzo o in giardino. Una pratica, a volte un hobby, che sta
conquistando sempre più estimatori. Per gli appassionati, per
gli esperti, ma anche per chi si avvicini per la prima volta
all'orticoltura e al giardinaggio, una sezione in cui la
secolare esperienza di Barbanera si traduce in preziosi consigli
pratici, tecniche e suggerimenti per ottenere, in modo semplice,
soddisfacenti "raccolti". Trenta ortaggi e trenta fiori, tra i
più diffusi e amati, di cui imparare caratteristiche, tempi e
tecniche colturali, proprietà benefiche e sistemi di
conservazione (conserve, confetture). Di grande utilità il
Glossario con la spiegazione dei termini tecnici e delle
principali operazioni. Senza dimenticare, come tradizione esige,
il pratico calendario lunare, per seminare, raccogliere, potare,
in sintonia con la luna! |
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ORTO |
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AZALEA |
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Descrizione: Sono dei colorati arbusti da fiore a
foglia caduca, a volte sempreverdi, ne esiste una grande
quantità costituita essenzialmente dalle tre specie: “A.
Indica”, “A. Iaponica” e “A. Mollis”. Le azalee in
vendita presso i vivai e i fiorai appartengono
solitamente a varietà della specie “A. Indica”,
originaria dell’Estremo Oriente (Cina). I loro
bellissimi fiori multicolori sono ottenuti in ogni
periodo dell’anno grazie a tecniche di forzatura che
rendono spesso le piante molto vulnerabili, una volta
introdotte nell’ambiente domestico. Normalmente le
azalee fioriscono in primavera-estate.
Tipi di terreno: Come i rododendri anche le
azalee prediligono terreni acidi e non si sviluppano
bene in terreni calcarei, che provocano clorosi e
ingiallimenti per carenza di ferro. In vaso l’aggiunta
di torba acida permette una crescita più facile. In
piena terra le fitte radici trovano il loro sviluppo
migliore in zone leggermente ombreggiate, e in suoli
ricchi di humus.
Temperatura: Le azalee preferiscono clima fresco,
ma la loro resistenza al freddo invernale dipende dalla
varietà. In generale le piante resistono al clima rigido
se le basse temperature arrivano in maniera graduale e
se il freddo non le colpisce in fase di piena
vegetazione. Le azalee comuni della varietà “Indica”
(azalea di lago) possono subire danni ai boccioli per le
gelate primaverili.
Luce: Un eccessivo soleggiamento danneggia le
piante, ustionando le foglie, ma è comunque necessaria
una sufficiente quantità di luce per la maturazione dei
boccioli. Un leggero ombreggiamento con altre piante o
pergolati è utile purché lasci passare una giusta
quantità di luce e calore.
Acqua: Sono necessarie annaffiature frequenti,
perché queste piante non resistono a lungo alla siccità;
i ristagni d’acqua sono ugualmente pericolosi, perché
rendono possibili carenze di ossigeno e attacchi di
funghi alle radici.
Cure:
Spesso le azalee fiorite perdono i fiori e le foglie
dopo pochi giorni, ciò è dovuto allo stress che la
pianta subisce per le forzature in vivaio. È possibile
far vivere la pianta e farla fiorire nella primavera
successiva, mantenendola in una atmosfera umida e non
troppo calda, con luce abbondante, annaffiature
frequenti ma senza ristagni d’acqua. Un clima fresco
(non freddo) ne permetterà lo sviluppo. Le pacciamature
possono essere utili per le azalee piantate in punti
molto esposti al sole e alle intemperie, perché
proteggono le radici. |
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ANEMONE |
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Descrizione: Esistono numerose specie di anemoni
coltivati. Sono piante erbacee perenni abbastanza
rustiche dotate di rizoma. Normalmente gli anemoni
fioriscono in primavera-estate, anche se esistono specie
a fioritura estivo-autunnale introdotte dall’Estremo
Oriente a metà del 1800. Sono piante adatte a vasi e
cassette da coltivare in terrazzi, balconi e fioriere. I
fiori possono essere a corolla semplice o doppia.
Tipi di terreno: Si coltivano in qualsiasi
terreno fertile, senza ristagni d’acqua, in pieno sole o
in ombra parziale. Ma i terreni migliori sono quelli
freschi, ricchi di humus e tendenzialmente argillosi.
Gli anemoni giapponesi traggono vantaggio dai terreni
arricchiti con torba che acidifica leggermente il suolo
e migliora il drenaggio.
Temperatura: Gli anemoni preferiscono clima
temperato, ma generalmente sono molto resistenti al
freddo invernale.
Luce: Si sviluppano bene in pieno sole, ma vivono
anche in condizioni di sottobosco semiombreggiato.
Acqua: Sono necessarie annaffiature frequenti,
perché queste piante non resistono a lungo alla siccità;
i ristagni di acqua non sono pericolosi se il terreno
non rimane costantemente saturo di acqua.
Cure:
Gli anemoni sono di facile coltivazione e non
necessitano di cure colturali particolari, ma in
primavera è bene effettuare una concimazione organica
con del compost. Dopo la fioritura, gli steli fiorali
possono essere tagliati senza danno. Se le piante sono
costrette a temperature molto basse durante l’inverno,
(ad esempio se si coltiva in vasi o fioriere), si
possono estrarre i rizomi dal terreno dopo la fioritura
e conservarli stratificati in cassette di sabbia. In
piena terra è invece consigliabile non disturbare gli
apparati radicali e non procedere a trapianti per molti
anni dopo la semina o l’impianto iniziale. Nel caso
l’estirpazione deve avvenire in luna calante. |
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BEGONIA |
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Descrizione: È un gruppo di numerose piante
erbacee perenni, alcune specie sono sempreverdi, altre a
foglia caduca, con organi sotterranei costituiti da
bulbi tuberosi appiattiti, dotati di radici fibrose e
sottili, oppure da rizomi. Le numerose varietà da
giardino, in genere sempreverdi, si coltivano mettendo a
dimora i tuberi o i rizomi, oppure si acquistano le
piante già fiorite da mantenere in vaso o da
trapiantare. Alcune varietà rizomatose o a radici
fascicolate si coltivano prevalentemente in serra, per
essere poi utilizzate come piante da appartamento. La
fioritura avviene in estate.
Tipi di terreno: Le begonie preferiscono terreni
umidi ma ben drenati, soffici, fertili e arricchiti con
torba. Anche in vaso l’aggiunta di torba permette uno
sviluppo più facile. In piena terra si prediligono zone
leggermente ombreggiate, e suoli ricchi di humus.
Temperatura: Non sono piante molto rustiche.
Preferiscono clima temperato, temono il gelo e non
resistono in genere, per lungo tempo, a basse
temperature. Nelle regioni a clima mite i tuberi possono
essere lasciati nel terreno per tutto l’inverno, coperti
da uno strato protettivo di torba o cenere.
Luce: I luoghi semiombreggiati sono i più
favorevoli allo sviluppo di queste piante. In
appartamento sarà comunque utile posizionarle in luoghi
con luce naturale abbondante, specialmente durante la
cattiva stagione.
Acqua: Sono necessarie annaffiature frequenti e
abbondanti; i ristagni d’acqua tuttavia sono pericolosi
perché rendono possibili carenze di ossigeno e attacchi
di funghi alle radici.
Cure:
Le begonie fiorite perdono a volte i fiori quando
vengono introdotte in un ambiente eccessivamente freddo,
ciò è dovuto allo stress che la pianta subisce per le
forzature in vivaio. Le begonie da piantare sotto forma
di tubero si posso forzare anche in casa per ottenere
una fioritura anticipata, ricoprendo i tuberi, posti in
una cassetta a distanza di 6-8 cm tra loro, con 1 cm di
terriccio. In autunno si possono sistemare in vaso,
vicino a una finestra soleggiata, le piante tolte dal
giardino, che continueranno a fiorire durante l’inverno. |
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BOUGANVILLEA |
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Descrizione: È un gruppo di piante cespugliose
rampicanti da fiore a foglia caduca, di altezza
variabile da 2 a 5 metri, originarie del Sud America
(Brasile, Perù). Normalmente fioriscono in
primavera-estate, sono caratterizzate dall’avere fiori
piccoli, e poco visibili, circondati da brattee fogliari
colorate, di consistenza cartacea e leggera, molto
appariscenti e che rimangono a lungo sulla pianta. I
colori vanno dal rosso al rosa, all’aranciato. Nei
giardini vengono spesso coltivati ibridi artificiali
ottenuti per incrocio da specie naturali. Si possono
coltivare anche in vaso.
Tipi di terreno: Predilige terreno
argilloso-sabbioso o terra da orto fertile, con aggiunta
di terra di bosco o compost tendenzialmente acido.
Temperatura: Le bouganville possono essere
coltivate all’aperto solo nelle zone a clima mite, e nel
Centro e Nord d’Italia devono essere ricoverate
d’inverno all’interno di ambienti protetti.
Luce: La pianta cresce benissimo in pieno sole,
ed eventualmente può soffrire per carenza di luce, se
coltivata in vaso e mantenuta a lungo in ambienti di
ricovero durante la cattiva stagione.
Acqua: È una pianta che richiede annaffiature
regolari per avere un aspetto florido, specialmente
durante l’inizio della fioritura, anche se resiste
abbastanza bene al clima secco. In realtà la pianta non
mostra in maniera appariscente i sintomi di carenza
d’acqua, poiché le brattee fogliari colorate, non
essendo veri petali, non cadono facilmente.
Cure:
È una pianta di facile coltura, non sono necessarie cure
particolari, anche se in genere si predispone un
sostegno (spalliere, graticciate, o altro) per
permettere alla pianta di arrampicarsi. La
fertilizzazione con concimi liquidi o la rincalzatura
con compost in primavera è opportuna se coltivata in
vaso, o in terreni poveri. |
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CALENDULA |
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Descrizione: È un gruppo di specie di piante
erbacee annuali, originarie dell’Europa meridionale
conosciute soprattutto come piante ornamentali, ma anche
per le loro proprietà medicinali. Crescono spesso
spontanee, ma la specie comunemente coltivata è la
“Calendula officinalis”, di colore arancio brillante,
con fiori di forma simile a margherite, che si usa per
le aiuole o per produrre fiori da tagliare. È importante
anche in cucina, e come pianta curativa è noto il suo
effetto antinfiammatorio e cicatrizzante. Normalmente le
calendule fioriscono per quasi tutto l’anno, anche
d’inverno, se il clima è mite. Le foglie e i fusti hanno
un odore caratteristico e pungente.
Tipi di terreno: Si coltiva in qualsiasi tipo di
terreno, anche poco fertile, o in aiuole appena riempite
con terra da riporto. La calendula non è esigente in
termini di fertilità di terreno, ma un suolo ricco, non
troppo umido e fertile garantirà un maggiore sviluppo, a
patto che la competizione con altre piante non sia
troppo impegnativa.
Temperatura: Le calendule preferiscono clima
temperato e sono sufficientemente resistenti, poiché
passano la stagione invernale sotto forma di seme. Solo
se vengono seminate in autunno, all’aperto, nelle zone
con inverno molto freddo, devono essere protette con
coperture.
Luce: La pianta cresce bene in pieno sole, ma
anche al di sotto di piante arboree. L’eccesso di ombra
favorisce i parassiti.
Acqua: È una pianta resistente alla siccità, ma
annaffiature regolari la rendono più florida.
Cure:
Le calendule riescono a crescere anche sui terreni più
poveri, con scarse cure colturali, ma un terreno da
giardino ricco di humus e ben drenato garantisce
migliori risultati. Si effettua spesso una cimatura per
favorire l’infoltimento ed eliminare i fiori avvizziti e
per prolungare la fioritura. Un diradamento dopo la
semina può rivelarsi utile per assicurare uno sviluppo
più regolare. |
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CAMELIA |
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Descrizione: Si tratta di un genere di arbusti e
alberi sempreverdi originari dell’Estremo Oriente e
dell’India, di solito coltivati sia in serra sia
all’aperto, su terreni tendenzialmente acidi e privi di
calcare, in posizioni riparate. Le camelie sono molto
apprezzate per le foglie lucide e per i bellissimi
fiori, di forma a corolla singola, semidoppia o doppia,
con colori che vanno dal bianco al rosa, al rosso, a
volte con sfumature, macchie o screziature. Esistono
numerosissime varietà coltivate, e le più comuni
appartengono alla specie “Camellia Japonica”.
Tipi di terreno: Le camelie prediligono terreni
acidi e non si sviluppano bene in quelli calcarei, che
provocano clorosi e ingiallimenti per carenza di ferro.
In vaso l’aggiunta di torba acida permette una crescita
più facile. In piena terra le fitte radici trovano il
loro sviluppo migliore in zone leggermente ombreggiate,
e in suoli ricchi di humus, che può essere incrementato
con l’aggiunta periodica di terriccio di foglie.
Temperatura: Le camelie possono essere coltivate
in tutta Italia, ma preferiscono in genere i climi
temperati sufficientemente umidi. La loro resistenza al
freddo invernale dipende dalla varietà.
Luce: Un eccessivo soleggiamento danneggia le
piante, ustionandone le foglie; ma è comunque necessaria
una sufficiente quantità di luce per la maturazione dei
boccioli. Un leggero ombreggiamento può essere utile.
Acqua: Sono piante sensibili alla siccità e
necessitano di annaffiature frequenti. I ristagni di
acqua sono ugualmente pericolosi, perché rendono
possibili carenze di ossigeno e attacchi di funghi alle
radici.
Cure:
Poiché si tratta di piante sensibili ai venti freddi è
opportuno predisporre frangivento naturali (siepi) o
artificiali. Sono necessarie annaffiature frequenti ma
senza provocare ristagni d’acqua. Un clima fresco (non
freddo) permetterà lo sviluppo delle piante. Le
pacciamature possono essere utili per le camelie
piantate in punti molto esposti al sole e alle
intemperie, perché hanno la funzione di proteggere le
radici. |
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CAPRIFOGLIO |
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Descrizione: I caprifogli o lonicere sono un
gruppo di specie legnose, a foglie caduche. Alcune, come
il caprifoglio (Lonicera caprifolium) in Italia crescono
spontanee, sono rampicanti, alte vari metri, e si
trovano lungo le siepi incolte e ai margini dei boschi,
fino a dove non fa troppo freddo. Il caprifoglio
spontaneo è una pianta longeva, che spesso avvolge gli
alberi di alto fusto. Viene utilizzato per costituire
siepi e per coprire muri, recinti e pergolati, ed anche
per terrazzi. Oltre al caprifoglio spontaneo, molte
altre specie da giardino cespugliose sono apprezzate per
i loro bei fiori profumati di forma tubulosa e riuniti
in coppie, a volte saldati insieme, e per le bacche di
cui si nutrono gli uccelli (non commestibili per gli
esseri umani).
Tipi di terreno: È una pianta rustica che
preferisce i terreni argillosi, ben drenati, ricchi di
sostanza organica e freschi.
Temperatura: Predilige un clima temperato, ma
resiste molto bene al freddo e al gelo invernale.
Luce: Le specie rampicanti si coltivano in
posizioni soleggiate o leggermente ombreggiate. La
chioma tenderà naturalmente a espandersi in direzione
della luce.
Acqua: Non sono necessarie annaffiature frequenti
a meno che la pianta non abbia già una chioma molto
estesa (diversi metri di altezza) e che il terreno a
disposizione non sia scarso o particolarmente arido.
Cure:
Non sono necessarie cure particolari. Ogni anno in
primavera è utile una leggera pacciamatura con terriccio
o compost organico ben maturo. |
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DALIA |
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Descrizione: Sono piante erbacee perenni, dei
climi subtropicali, con radici trasformate in tuberi,
fusto cavo e foglie verdi molto abbondanti. Le dalie
comunemente coltivate derivano da varietà messicane, che
hanno subito notevoli selezioni e trasformazioni ad
opera dei vivaisti. Esistono un’enorme quantità di
varietà da giardino, con fiori di forma, colore e
dimensione diversi. I due gruppi principali di dalie
sono quelle da aiuola, che si piantano per seme a
primavera, e quelle tuberose da bordura, di cui si
trapiantano le radici.
Tipi di terreno: Le dalie crescono bene nei
terreni a medio impasto, fertili e tendenzialmente
argillosi.
Temperatura: Le dalie richiedono temperature
elevate e clima caldo tipico della stagione estiva.
Luce: Le dalie crescono bene in posizione aperta,
soleggiata, e in genere non mescolate ad altre specie di
piante.
Acqua: Sono necessarie annaffiature frequenti
perché si tratta di piante originarie dei climi
subtropicali. È solo consigliabile limitare
l’irrigazione nei giorni immediatamente precedenti
l’impianto per evitare marciumi e attacchi di funghi.
Cure:
Occorre, preliminarmente eseguire concimazioni organiche
per i terreni poco fertili, annaffiare abbondantemente
durante la stagione calda ed eliminare le infiorescenze
appassite, perché la pianta risulti stimolata a produrre
nuovi fiori. Per le dalie da bordura, è necessario
munirsi di sostegni per gli steli più lunghi, che si
piantano prima dell’interramento dei tuberi e che
servono poi per legare i fusti. È anche utile circondare
in luglio le piante (se alte almeno 30 cm) con una
pacciamatura fatta con torba, erba o paglia secca per
limitare lo sviluppo di erbe infestanti. In autunno
occorre tirare fuori i tuberi maturi da terra e
immagazzinarli per l’inverno in cassette, coperti di
torba umida al riparo dal gelo, preferibilmente a una
temperatura di circa 5°C. |
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GARDENIA |
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Descrizione: Le gardenie più comuni fanno parte
di un gruppo di specie da fiore, sempreverdi, originarie
dei climi temperati dell’Estremo Oriente, e vengono
usate per produrre in serra fiori profumati, a corolla
doppia. La specie più famosa è la “Gardenia
jasminoides”, a fiori bianchi, che fiorisce
prevalentemente da giugno ad agosto, anche se ne
esistono varietà a fioritura invernale.
Tipi di terreno: È una pianta esigente in fatto
di terreno: lo preferisce sciolto, fresco, fertile e ben
drenato e privo di calcare. In terreni calcarei sono
possibili clorosi e ingiallimenti per carenza di ferro.
In vaso, l’aggiunta di torba acida permette una crescita
più facile. Mentre in piena terra le radici trovano il
loro sviluppo migliore in zone leggermente ombreggiate.
Temperatura: Le gardenie si possono portare
all’aperto da giugno a metà settembre. Per ottenere la
fioritura estiva, si deve mantenere, durante l’inverno
precedente, la pianta in luoghi con una temperatura
minima di circa 12°C, mentre per ottenere la fioritura
invernale in serra sono necessari almeno 17°C.
Luce: È necessario un sufficiente soleggiamento e
una posizione ben esposta al sole.
Acqua: In estate sono necessarie annaffiature
frequenti, ogni 15 giorni circa, inoltre è opportuno
somministrare concime liquido almeno due volte nel corso
della stagione. Queste piante non resistono a lungo alla
siccità, ma i ristagni d’acqua sono pericolosi perché
provocano carenze di ossigeno e rendono le radici più
sensibili agli attacchi di funghi e nematodi.
Cure:
È necessario provvedere ad un controllo accurato della
temperatura, quindi sarà utile disporre di una serra, o
in alternativa di un ambiente luminoso ed aereato. Le
piante fiorite a volte perdono i fiori e le foglie dopo
pochi giorni, ciò è dovuto allo stress che la pianta
subisce per le forzature in vivaio. È possibile far
vivere la pianta e farla fiorire nell’estate successiva,
mantenendola in una atmosfera umida e non troppo calda,
con luce abbondante, annaffiature frequenti ma senza
ristagni d’acqua. Le pacciamature possono essere utili
per le gardenie piantate all’aperto in climi freddi o
eccessivamente aridi. |
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GERANIO |
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Descrizione: La pianta comunemente chiamata
geranio dei fioristi fa parte di un gruppo di circa 200
specie appartenenti al genere “Pelargonium”. Si tratta
di piante erbacee o suffruticose (cioè con fusti
leggermente lignificati), sempreverdi, fragili anche se
abbastanza rustiche. Di solito vengono utilizzate come
piante da vaso, per il loro portamento eretto
(Pelargonium macrathum ) o pendulo (“Pelargonium
peltatum”, geranio edera), e per i loro fiori di colori
variabili che vanno dal rosa al rosso violaceo, al
bianco, che adornano finestre e balconi in primavera ed
estate. Le foglie di alcune specie come il geranio rosa
(Pelargonium capitatum) sono profumate e vengono
utilizzate fresche per aromatizzare dolci e dessert.
Tipi di terreno: Preferiscono terreni fertili,
umiferi, ben drenati, tendenzialmente argillosi.
Temperatura: Si tratta di piante che non
sopportano il freddo. I gerani coltivati dai vivaisti in
serra vengono allevati con una temperatura minima
invernale di circa 10°C e solo nelle località a clima
particolarmente mite possono essere tenuti all’aperto
durante l’inverno. In genere li si lascia sviluppare in
aiuole, vasi o fioriere durante la bella stagione, per
poi ricoverarli in ambienti protetti, in vaso, in
autunno, per riportarle all’aperto nella primavera
successiva.
Luce: Crescono bene in pieno sole o in luoghi
molto luminosi.
Acqua: Nel periodo della crescita sono indicate
annaffiature frequenti, con acqua a temperatura
ambiente; le piante con più terra a disposizione
resistono meglio alla siccità. I ristagni d’acqua sono
pericolosi perché rendono più frequenti gli attacchi di
funghi alle foglie e ai fusti, provocando marciumi delle
radici.
Cure:
Se si vuole far sopravvivere alla cattiva stagione le
piante moltiplicate per talea durante l’estate, bisogna
che queste vengano invasate in un terriccio mediamente
fertile, che va mantunuto umido, in ottobre, con la luna
calante. Le piante che dovranno rivegetare si
trapiantano, rinvasandole, in primavera, somministrando
terriccio fresco o compost organico maturo, ed
eventualmente del fertilizzante liquido diluito più
avanti nella stagione. |
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GIACINTO |
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Descrizione: Sono piante bulbose, biennali o
perenni, coltivate comunemente nei giardini. Numerose
specie vengono riprodotte in serra dai floricultori e
commercializzate solo al momento della la fioritura. I
giacinti formano un solo fusto con una spiga di fiori di
colori diversi. In Italia è diffusa, tuttavia, anche la
specie “Hyacinthus romanus” che produce invece 2-3 fusti
per ogni bulbo, e fiorisce in marzo-aprile, con
deliziosi fiori azzurri o bianchi, adatti per un
giardino.
Tipi di terreno: Preferisce terreni freschi,
ricchi di humus e ben drenati, tendenzialmente limosi e
non troppo compatti.
Temperatura: I giacinti vivono bene nei climi
temperati, e in assenza di forzatura in serra o in vaso
le piante tenderanno a fiorire seguendo l’andamento
della stagione.
Luce: Si possono piantare ovunque, ma in
condizioni di eccessivo ombreggiamento le piante sono
più sensibili ai parassiti e più tarde nella fioritura.
Acqua: Non sono necessarie annaffiature frequenti
a meno che non si è in presenza di una primavera
particolarmente siccitosa. Le irrigazioni estive con
acqua fredda sono da evitare.
Cure:
Nei climi molto freddi è utile coprire le aiuole di
giacinti con strati di foglie o paglia, che potranno
essere rimossi gradualmente allo spuntare dei germogli,
a primavera. È utile anche rimuovere le erbe infestanti. |
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GLADIOLO |
MOSTRA IMMAGINE
Descrizione: Sono piante bulbose, con organi di
riserva costituiti da bulbo-tuberi. Le specie originarie
non sono diffuse, lo sono invece gli ibridi sia nella
coltivazione che in commercio. Si allevano per produrre
fiori da recidere o da aiuola. Formano fusti lunghi fino
ad un metro, con fiori molto colorati e variegati
riuniti in una grande spiga. Fioriscono nel periodo da
giugno fino a settembre, a seconda della varietà.
Tipi di terreno: Preferisce terreni ben drenati,
freschi, ricchi di humus e non troppo compatti.
Temperatura: I gladioli vivono bene nei climi
temperati, e in assenza di forzatura in serra o in vaso
le piante tenderanno a fiorire seguendo l’andamento
della stagione.
Luce: Si possono piantare ovunque,
preferibilmente in posizione soleggiata, perché questa
rende le piante meno sensibili ai parassiti e più rapide
nella fioritura.
Acqua: Si evita di irrigare appena dopo
l’impianto, mentre sono opportune irrigazioni estive,
possibilmente con acqua non troppo fredda.
Cure:
I gladioli vanno colti tagliando i fusti non appena si
apre il primo fiore della spiga, ma senza tagliare le
foglie che li avvolgono, che dovranno servire per
nutrire il bulbo principale e i bulbilli accessori.
Questi ultimi si raccoglieranno intorno alla metà di
ottobre, allorché le foglie cominceranno a ingiallire,
usando cautela nel rimuoverli dal terreno. Il fusto va
tagliato 2 cm sopra ogni bulbo, e dopo qualche giorno di
asciugatura in un locale secco, i bulbilli verranno
conservati in scatole o vasi per l’anno successivo, al
riparo dal gelo. |
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GLICINE |
MOSTRA IMMAGINE
Descrizione: È costituito da un gruppo di poche
specie di arbusti rampicanti, a foglia caduca,
abbastanza rustici e molto diffusi come piante
ornamentali. Fioriscono in primavera, diffondendo un
delicato profumo che si sprigiona dai grappoli di
infiorescenze pendule di colore azzurro o violetto
pallido. La specie più comune è la “Wistaria sinensis”,
originaria appunto della Cina.
Tipi di terreno: Sono piante adatte a qualsiasi
tipo di terreno, anche a quello non particolarmente
fertile. Solo i terreni molto calcarei possono dare
luogo a carenze di ferro che determinano l’ingiallimento
delle foglie (clorosi).
Temperatura: Il glicine resiste bene alle basse
temperature, e solo gelate estremamente forti possono
provocarne la morte.
Luce: Vivono bene in tutte le condizioni di luce,
tranne che in luoghi eccessivamente ombreggiati.
Acqua: Annaffiature frequenti rendono la pianta
più vigorosa, ma data la notevole estensione delle sue
radici, normalmente non sono necessarie a meno che la
pianta abbia poco suolo a disposizione (ad esempio se
allevata in fioriere o vasche in muratura).
Cure:
Non sono necessarie particolari cure colturali,
trattandosi di una pianta rustica e abbastanza
resistente in condizioni normali. |
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IRIS |
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Descrizione: È un gruppo vasto, costituito da
centinaia di specie, diffuse dai climi freddi a quelli
subtropicali, dotate sia di rizomi che di bulbi. Le iris
più diffuse in Italia sono del tipo bulboso, tipiche dei
climi temperato-caldi del bacino del Mediterraneo. Sono
ovviamente diffusi anche gli ibridi sia nella
coltivazione che in commercio. Tutte le iris hanno il
fiore tipicamente formato da tre elementi, retto da un
fusto lungo fino a 80 cm, con fiori di colore variabile
dal viola all’azzurro, al giallo, al bianco. Fioriscono
nel periodo che va da marzo a giugno, a seconda della
varietà.
Tipi di terreno: Preferiscono terreni abbastanza
fertili, ben drenati, freschi, ricchi di humus e non
troppo compatti.
Temperatura: Le iris vivono bene nei climi
temperati, e a seconda della varietà preferiscono clima
più o meno asciutto. In assenza di forzatura in serra o
in vaso, le piante tenderanno a fiorire seguendo
l’andamento della stagione.
Luce: Si possono piantare ovunque,
preferibilmente in posizione soleggiata perché questa
rende le piante meno sensibili ai parassiti e più rapida
la fioritura.
Acqua: Nelle irrigazioni si deve evitare l’uso di
acqua troppo fredda in estate; irrigare non serve a
migliorare la fioritura in corso, bensì a tenere le
piante in vegetazione, avvantaggiando la salute e la
produzione di fiori degli anni successivi.
Cure:
Le iris vanno colte tagliando i fusti senza tagliare le
foglie che le avvolgono, che nelle specie bulbose
disseccano presto, mentre rimangono in genere in quelle
dotate di rizoma. Le foglie devono servire per nutrire
il bulbo principale e i bulbilli accessori. Non occorre
in genere togliere i bulbi dal terreno alla fine della
stagione, a meno che non si tratti di suoli
particolarmente umidi. |
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LAVANDA |
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Descrizione: Detta anche “Lavandula officinalis”,
è una delle piante più interessanti della flora
arbustiva mediterranea. Cresce spontanea nei luoghi
aridi del Mediterraneo Occidentale e in Italia si
coltiva in Piemonte e in Liguria per l’estrazione
dell’olio essenziale, ottenuto per distillazione a
vapore. È tradizionalmente impiegata nei giardini a
scopo ornamentale per formare siepi, aiuole e bordure, e
nell’uso domestico viene utilizzata come antitarme negli
armadi e per la preparazione di pot-pourri. È un piccolo
arbusto di forma arrotondata, sempreverde, molto
aromatico, di colore grigio-argenteo. I fiori sbocciano
da giugno a settembre, e possono essere facilmente
essiccati.
Tipi di terreno: Qualsiasi tipo di terreno,
purché ben drenato.
Temperatura: Preferiscono clima temperato, anche
se resistono bene alle basse temperature e al gelo.
Luce: Un eccessivo ombreggiamento limita lo
sviluppo delle piante, mentre una posizione in pieno
sole è più adatta.
Acqua: Non sono necessarie annaffiature
frequenti, perché queste piante resistono a lungo alla
siccità; molto più pericolosi sono i ristagni d’acqua
che rendono possibili carenze di ossigeno e attacchi di
funghi alle radici.
Cure:
Non necessita di cure colturali particolari: le
concimazioni possono essere molto ridotte e limitate a
del compost alla base delle piante, con una leggera
rincalzatura in primavera, e le irrigazioni sono utili
solo a scopo di soccorso o per le piante in vaso. Dopo
alcuni anni le piante assumono un andamento prostrato e
diventano meno regolari, ma non sempre è opportuno
sostituirle. |
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LILLA' |
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Descrizione: Si tratta di un genere di arbusti
legnosi a foglia caduca originari dell’Asia e
dell’Europa dell’Est. La specie più diffusa è la
“Syringa vulgaris” anche se numerosi ibridi vengono
ormai coltivati dai fioristi. I lillà sono adatti per
formare siepi o barriere, oppure diffusi in esemplari
isolati. Hanno fiori dal tipico colore lilla, molto
profumati, riuniti in grappoli eretti, a volte con
corolla doppia. Esistono diverse varietà coltivate, ma
anche innestate.
Tipi di terreno: Il lillà predilige terreni
mediamente argillosi, fertili e freschi.
Temperatura: I lillà sono piante mediamente
rustiche che vivono bene nei climi temperati. Hanno una
buona resistenza al gelo e possono essere coltivati in
tutta Italia.
Luce: Sono favorite da molta luce e all’aperto si
piantano possibilmente in pieno sole.
Acqua: Non sono molto sensibili alla siccità e
non necessitano di annaffiature frequenti anche se
durante l’estate potrebbero trarre giovamento da qualche
irrigazione di soccorso, specialmente se si tratta di
piante molto sviluppate con poca terra a disposizione. I
ristagni d’acqua sono tuttavia pericolosi, perché
rendono possibili carenze di ossigeno e attacchi di
funghi alle radici.
Cure:
Non necessitano di particolari cure dopo che hanno
attecchito. Sono utuli annaffiature regolari durante i
mesi più aridi, ma senza provocare ristagni d’acqua. La
specie “Syringa vulgaris” se non è piantata già
innestata, produce numerosi polloni che creano una siepe
(non particolarmente fitta) in pochi anni. |
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MAGNOLIA |
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Descrizione: Si tratta di un genere comprendente
varie decine di specie, originarie in gran parte della
Cina e del Giappone. La specie più comune nei giardini è
la “Magnolia grandiflora”, un albero sempreverde con
grandi foglie scure e lucide, con la pagina inferiore
vellutata e di colore ruggine, alto anche decine di
metri. Presenta dei profumati fiori color crema, di
grandi dimensioni, (15-20 cm) che sbocciano in estate.
Sono diffuse nei giardini anche altre specie come la
“Magnolia liliflora”, più piccola a foglia caduca, con
fiori violacei rivolti verso l’alto, che sbocciano in
tarda primavera.
Tipi di terreno: Le magnolie preferiscono terreni
di medio impasto, profondi, fertili e freschi, anche
argillosi, ma non troppo calcarei e senza ristagni
d’acqua.
Temperatura: Preferiscono in genere i climi
temperati caldi, sufficientemente umidi. La loro
resistenza al freddo invernale è buona, se situati in
posizione riparata.
Luce: Vivono bene preferibilmente in pieno sole.
Acqua: In fase di attecchimento necessitano di
annaffiature regolari durante la stagione calda,
evitando categoricamente i ristagni d’acqua che
provocano carenze di ossigeno, indebolimento della
pianta e attacchi gravi di funghi alle radici.
Cure:
Poiché si tratta di piante sensibili ai venti freddi è
opportuno predisporre frangivento naturali (siepi) o
artificiali. Sono necessarie annaffiature in estate ma
senza provocare ristagni d’acqua; le concimazioni,
specialmente nei primi anni, si effettuano in primavera
con terricci organici o compost di foglie. |
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MARGHERITA |
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Descrizione: Le piante erbacee comunemente
chiamate “margherite” sono in realtà alcune specie di
crisantemi. Il loro fiore composito è fatto di tanti
piccoli fiori tubulosi o dotati all’esterno di un petalo
di colore bianco o giallo. In Italia sono diffuse specie
annuali come il “Chrysanthemum coronarium”, con
fioritura in luglio-agosto, e anche specie perenni come
il “Chrysanthemum leucanthemum”, che fiorisce da maggio
a settembre. Entrambe sono reperibili in numerose
varietà presso i fioristi, ma è facile anche coltivarle
nel proprio giardino. I cosiddetti margheritoni sono
specie perenni ma resistono all’inverno solo nei climi
caldi. I crisantemi d’autunno sono invece di più
difficile coltivazione, e le piante fiorite in vaso sono
il risultato di complesse tecniche di protezione e di
forzatura. Possono invece essere piantate in giardino,
con maggiori probabilità di attecchimento, le piante a
fiori piccoli.
Tipi di terreno: Qualsiasi tipo di terreno
risulta adatto: un suolo ricco, non troppo umido e
fertile garantirà un maggiore sviluppo, a patto che la
competizione con altre piante non sia troppo
impegnativa.
Temperatura: Le margherite preferiscono clima
temperato o mediterraneo, e le specie annuali passano la
stagione invernale sotto forma di seme. Le specie
perenni sono in genere abbastanza rustiche, ma
difficilmente resistono nei climi molto freddi.
Luce: Le margherite crescono meglio in pieno sole
ma anche in leggera ombra vivono bene, in quanto zone
troppo ombreggiate favoriscono la diffusione di
parassiti.
Acqua: La resistenza alla siccità dipende dalla
specie, ma bastano in genere annaffiature regolari, poco
abbondanti, per rendere quelle annuali più floride.
Cure:
Le margherite riescono a crescere anche sui terreni
poveri, con scarse cure colturali, ma un terreno da
giardino ricco di humus e ben drenato garantisce
migliori risultati. Si effettua spesso una cimatura
iniziale per favorire l’accestimento e la formazione di
piante più ramificate e con più fiori. Un diradamento
dopo la semina può rivelarsi utile per garantire uno
sviluppo più regolare. |
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NON TI
SCORDAR DI ME |
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Descrizione: È il famoso “non ti scordar di me”
che si presenta a primavera con piccoli fiori azzurri.
Sono piante erbacee biennali o perenni, ma anche queste
ultime hanno in genere una durata limitata. Una specie
comune in Italia è il “Myosotis alpestris”, che fiorisce
fino a luglio ed è impiegato spesso nei giardini per
formare aiuole o bordi. Altre specie, come il “Myosotis
rupicola”, vengono utilizzate per i giardini rocciosi e
sono di dimensioni più ridotte. Sono spesso disponibili
in commercio anche in vaso, già fioriti, ma non sono
difficili da coltivare nel proprio giardino.
Tipi di terreno: Preferisce terreni freschi,
tendenzialmente acidi e umidi; in giardino un qualsiasi
terreno arricchito di torba o terriccio organico può
essere adatto allo scopo.
Temperatura: I myosotis sono piante resistenti al
freddo e crescono bene nei climi temperati.
Luce: Crescono meglio in posizione parzialmente
ombreggiata. Un eccessivo soleggiamento e un luogo arido
rendono difficile lo sviluppo.
Acqua: Preferiscono luoghi umidi e in giardino
traggono giovamento da irrigazioni regolari, anche se è
opportuno evitare ristagni d’acqua.
Cure:
Riescono a crescere con scarse cure colturali anche sui
terreni poveri, se invece sono in un suolo ricco di
humus e ben drenato garantiscono i migliori risultati.
Se il terreno presenta ristagni d’acqua e scarso
drenaggio, le piantine avranno più difficoltà a
sopravvivere all’inverno. |
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NARCISIO |
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Descrizione: È uno dei fiori primaverili più
comuni. Il genere comprende piante con organi
sotterranei costituiti da bulbi. Fioriscono nei periodi
più diversi, ma in genere da marzo a maggio. Ne esistono
decine di specie spontanee in Europa, Africa e Asia, e
sono centinaia gli ibridi classificati e diverse
migliaia le varietà registrate. In Italia è diffusa (tra
le altre) la specie “Narcissus jonquilla” (giunchiglia),
che fiorisce a marzo.
Tipi di terreno: Preferisce terreni fertili,
concimati con letame ben maturo, (da evitare quello
fresco), ricchi di humus e non troppo compatti. Il
terreno va possibilmente preparato in anticipo con
vangature e sminuzzamenti, durante i quali è opportuno
interrare eventualmente i concimi chimici a base di
fosforo e potassio.
Temperatura: Le varietà di narciso diffuse in
Italia vivono bene nei climi temperati, e in assenza di
forzatura in serra o in vaso le piante tenderanno a
fiorire seguendo l’andamento della stagione.
Luce: Si possono piantare ovunque,
preferibilmente in posizione soleggiata, perché questa
rende le piante meno sensibili ai parassiti e più rapida
la fioritura.
Acqua: Si evita di irrigare appena dopo
l’impianto, mentre a volte è opportuno annaffiare in
estate a scopo di soccorso, evitando però l’uso di acqua
troppo fredda.
Cure:
È possibile anche coltivare i narcisi all’aperto senza
particolari cure: possono essere lasciati indisturbati
per molti anni in un prato, oppure impiegati per
comporre aiuole da giardino di durata limitata. Quando i
gruppi di bulbi diventano troppo fitti e tendono a
fiorire poco, si estraggono dal terreno, si dividono e
si ripiantano immediatamente su una superficie più
estesa. |
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ORTENSIA |
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Descrizione: Le ortensie o idrangee sono un
gruppo formato da decine di specie di arbusti e
rampicanti fioriferi, ma la più diffusa nei giardini è
la “Hydrangea macrophylla”, che è un arbusto comune in
floricoltura da lungo tempo. Le ortensie in vendita
presso i vivai e i fiorai, in primavera, sono in genere
in fioritura anticipata grazie a tecniche di forzatura,
che prevedono anche la variazione del colore delle
infiorescenze. Piante che crescono in terreni con pH
acido hanno fiori azzurri, mentre quelle che si
sviluppano in terreni con pH leggermente più elevati
hanno fiori tendenti al rosa. L’acidità dei terreni
viene scelta e modificata con l’aggiunta di soluzioni di
solfato di alluminio o di calcare in polvere per
ottenere il colore voluto. L’ortensia può quindi darci
alcune informazioni sul pH del terreno in cui vive.
Tipi di terreno: Le ortensie da giardino vivono
bene in terreni a pH subacido, fertili e freschi, oltre
che ben drenati. In terreni molto calcarei possono
subire clorosi e ingiallimenti per carenza di ferro.
Temperatura: Le ortensie preferiscono clima
fresco, resistono bene al gelo, tranne che in casi di
brinate tardive che possono colpire i germogli in
vegetazione a primavera.
Luce: Un eccessivo soleggiamento non danneggia le
piante, se il clima è abbastanza umido, ma crescono
meglio se coltivate in punti leggermente ombreggiati con
altra vegetazione o con pergolati.
Acqua: Sono necessarie annaffiature frequenti,
perché queste piante non resistono a lungo alla siccità,
ma anche i ristagni d’acqua sono ugualmente pericolosi,
in quanto rendono possibili carenze di ossigeno e
attacchi di funghi alle radici.
Cure:
Gli ingiallimenti delle foglie sono a volte provocati da
terreni troppo calcarei e a pH molto elevato. Si può
intervenire aggiungendo torba al terreno o utilizzando
compost acidi, oppure se necessario, spruzzando
soluzioni di chelati di ferro sulle foglie. |
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PASSIFLORA |
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Descrizione: Sono un gruppo di moltissime specie
di piante rampicanti, sempreverdi, con forte capacità
vegetativa ma dalla struttura delicata, originarie delle
zone tropicali del Sud America e perciò adatte ai climi
miti. I fiori, presenti da luglio a settembre, sono
molto belli e danno alla pianta il nome di “fiore della
passione” perché gli elementi nella corolla somigliano
ai chiodi, e alla corona di spine della passione di
Cristo. Una specie diffusa in Italia è la “Passiflora
caerulea”, usata per costituire siepi o la copertura di
strutture. I frutti sono decorativi, di colore
giallo-arancio, ma nei nostri climi non accumulano
abbastanza polpa da renderli gustosi come altre specie
tropicali dello stesso genere.
Tipi di terreno: Preferiscono i terreni
tendenzialmente acidi, ricchi di humus e non troppo
compatti.
Temperatura: Le passiflore sono piante adatte ad
un clima mite o al massimo temperato, e nel nostro paese
non vivono in condizioni ottimali. Nel Centro e Nord
Italia i fusti vengono spesso danneggiati dal gelo, ma
nuovi germogli si riproducono alla base della pianta.
Luce: La luce forte non danneggia le piante, che
anzi devono essere coltivate in posizione molto
soleggiata.
Acqua: Sono necessarie annaffiature regolari
durante l’estate, specialmente per le piante in vaso che
hanno meno possibilità di espandere il loro apparato
radicale e per quelle piantate nei luoghi molto aridi.
La quantità di acqua deve essere proporzionata
all’espansione della chioma della pianta.
Cure:
Per le specie coltivate in climi troppo freddi, è utile
ricorrere alla protezione invernale della base delle
piante, in piena terra, con una pacciamatura di foglie o
torba, o al ricovero in locali riparati per quelle in
vaso, che devono essere oggetto durante l’estate di
annaffiature frequenti e concimazioni con compost.
Occorrono dei supporti su cui i tralci si possano
arrampicare. |
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PEONIA |
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Descrizione: Le peonie sono piante perenni,
erbacee o arbustive, originarie dell’Asia. Vengono
coltivate per i loro spettacolari fiori dai più diversi
colori (rosa nelle varietà più comuni) a corolla
semplice o doppia, che sbocciano in maggio-giugno. Sono
spesso utilizzate per aiuole, bordi di giardini o
fioriere. Tra le specie erbacee è facile trovare la
“Paeonia lactiflora”, mentre tra quelle arbustive la più
diffusa è la “Paeonia suffruticosa”, che raggiunge al
massimo i 2 m di altezza ed ha una crescita piuttosto
lenta.
Tipi di terreno: Le peonie da giardino vivono
bene in un terreno di medio impasto, non troppo
alcalino, fertile, fresco e ben drenato. In terreni
molto calcarei possono subire clorosi e ingiallimenti
per carenza di ferro.
Temperatura: Le peonie preferiscono un clima
temperato e resistono bene al gelo, ma nei luoghi dove
sono possibili ritorni di freddo primaverili e brinate
tardive possono avere vita difficile. Si preferisce, in
tal caso, coltivarle in posizione riparata ma esposta a
Nord, in modo da non stimolare la pianta a vegetare ai
primi caldi, ma solo a primavera avanzata.
Luce: Un eccessivo soleggiamento non danneggia le
piante, a meno che non vengano stimolate a vegetare
fuori stagione.
Acqua: Sono necessarie annaffiature frequenti in
estate, perché queste piante non resistono a lungo alla
siccità. I ristagni d’acqua sono comunque ugualmente
pericolosi, perché possono provocare carenze di ossigeno
e attacchi di funghi alle radici.
Cure:
Le specie erbacee spesso hanno bisogno di sostegni per
evitare che i pesanti fiori scendano fino a terra o
vengano danneggiati dal vento. Se lasciate indisturbate
per anni, le piante fioriranno più facilmente. |
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PETUNIA |
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Descrizione: Le petunie sono un gruppo di piante
erbacee, con specie sia annuali che perenni. Quelle
coltivate sono in genere ibridi ottenuti per incrocio da
specie perenni provenienti dal Sud America, hanno ciclo
annuale e sono utilizzate come piante da vaso, per
aiuole e balconi. Sono di facile coltura e poco costose,
fioriscono in genere da giugno fino a settembre, ed
hanno colori e forme molto variabili, ad esempio la
varietà “grandiflora” ha fiori bicolori a forma di
stella bianca e rosa.
Tipi di terreno: Sono preferibili terreni
leggeri, ben drenati, tendenzialmente sabbiosi, ricchi
di humus.
Temperatura: Si tratta di piante che non
sopportano il freddo e necessitano di clima temperato.
Le petunie coltivate dai vivaisti in serra vengono
seminate a fine inverno, garantendo loro una temperatura
di circa 15°C e solo nelle località a clima
particolarmente mite possono essere tenute all’aperto
durante l’inverno. In genere le piante si lasciano
sviluppare in aiuole, vasi o fioriere durante la bella
stagione, per poi estirparle dopo la fioritura, senza
tentare particolari cure per far superare loro
l’inverno.
Luce: Crescono bene in pieno sole o in luoghi
molto luminosi.
Acqua: Sono utili annaffiature frequenti con
acqua a temperatura ambiente, anche se le piante con più
terra a disposizione resistono meglio alla siccità. I
ristagni d’acqua sono pericolosi perché rendono più
frequenti i marciumi delle radici e gli attacchi di
insetti alle foglie e ai fusti.
Cure:
Non sono necessarie, per le petunie, particolari cure
colturali, a parte irrigazioni leggere ed eliminazione
delle infestanti, che possono soffocare le piantine
seminate direttamente a dimora. |
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PRIMULA |
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Descrizione: È un genere costituito in natura da
centinaia di specie erbacee, perenni, sempreverdi o a
foglia caduca. Sono numerose le specie sia rustiche che
delicate, coltivate per aiuole, vasi e giardini
rocciosi, e lo sono anche gli ibridi e le varietà
selezionate. Nell’Europa meridionale e in Italia la più
famosa tra le specie rustiche è la “Primula veris”,
spontanea nei boschi degli Appennini e delle Alpi, con
fiori gialli che spuntano a marzo, primi messaggeri
della primavera. La pianta è dotata di un piccolo rizoma
e fiorellini gialli e profumati, ed è tradizionalmente
impiegata anche come pianta medicinale, poiché i fiori
hanno proprietà diuretiche e sedative, mentre le radici
curano le bronchiti e l’influenza. Altre specie comuni,
come la “Primula vulgaris” con steli a candelabro, hanno
numerose varietà coltivate, tra le quali gli ibridi
“Polianthus”, con fiori più grandi, di colore variabile
dal rosso al blu, al bianco, al giallo.
Tipi di terreno: Le specie adatte per il giardino
roccioso come la “Primula veris”, si coltivano in
terreni ben drenati, sciolti, ricchi di humus, mentre le
specie da aiuola, come la “Primula vulgaris” e i suoi
ibridi, possono vivere anche in terreni umidi vicino a
corsi d’acqua e stagni.
Temperatura: Le specie di primula descritte sono
rustiche e resistono bene al freddo, anche se per
fiorire hanno bisogno di una temperatura di almeno 10°C.
Il clima caldo secco risulta molto dannoso.
Luce: Le primule crescono bene in pieno sole, ma
è preferibile coltivarle in mezza ombra. Vanno protette
dalla luce eccessiva soprattutto le piantine da seme
germinate in estate.
Acqua: Necessitano di clima fresco e umido, e
quindi sono utili annaffiature frequenti con acqua a
temperatura ambiente. Le piante con più terra a
disposizione resistono meglio alla siccità. I ristagni
d’acqua sono pericolosi per le specie da giardino
roccioso, come la “Primula veris”.
Cure:
Non sono necessarie particolari cure colturali, a parte
delle irrigazioni leggere e l’eliminazione delle
infestanti, che possono soffocare le piantine. |
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RANUNCOLO |
MOSTRA IMMAGINE
Descrizione: In natura esistono centinaia di
specie erbacee di ranuncoli, annuali o perenni,
sempreverdi o a foglia caduca, di cui parecchie vengono
coltivate nei giardini. Assai comuni sono il “Ranunculus
bulbosus” e il “Ranunculus asiaticus”, che si trovano
spesso nei vivai sotto forma di varietà selezionate di
diversi colori, con prevalenza del giallo, e fioriscono
a giugno. Altre specie, come il “Ranunculus gramineus”,
sono diffuse in aree a prato seminaturale, ma esistono
anche specie acquatiche, adatte per giardini con stagni
e laghetti, che vivono bene in terreni sommersi o saturi
d’acqua.
Tipi di terreno: I ranuncoli, in genere, crescono
bene in qualsiasi tipo di terreno, ma ovviamente le
specie tipiche di ambienti umidi o acquatici devono
essere coltivate in condizioni equivalenti a quelle in
cui si trovano in natura. I ranuncoli da giardino
prediligono terreni ricchi di humus, che può essere
fornito sotto forma di compost o terriccio organico.
Temperatura: Le specie di ranuncolo da giardino
possono resistere all’inverno nelle zone a clima mite,
mentre in luoghi freddi vanno conservate fuori terra e
ripiantate a primavera.
Luce: I ranuncoli crescono meglio in pieno sole
se il clima locale è comunque umido, ma non hanno
problemi a crescere anche in luoghi parzialmente
ombreggiati.
Acqua: Queste piante vivono meglio in terreni
naturalmente umidi, ma si possono coltivare in vasi o
fioriere, assicurando una adeguata umidità mediante
irrigazione frequente, con acqua a temperatura ambiente.
Cure:
I ranuncoli non necessitano di particolari cure
colturali, a parte irrigazioni leggere in caso di clima
secco ed eliminazione delle infestanti che possono
soffocare le piantine. Spesso, quando le foglie
ingialliscono, si tolgono le radici dal terreno
facendole asciugare al sole per poco tempo, per poi
conservarle in ambiente aereato ma non troppo freddo.
Varietà rustiche possono anche essere lasciate
indisturbate nel terreno. In primavera la concimazione o
il rinvasamento con apporto di terriccio organico
migliora la vegetazione. |
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ROSA |
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Descrizione: Le rose ornamentali attuali sono
costituite da migliaia di varietà di piante molto
diverse, in maggioranza rifiorenti, catalogate a seconda
dell’uso che se ne vuole fare in rose a cespuglio, a
mazzi, a fiori grandi, rose tappezzanti, rose miniature,
rose rampicanti, rose ad alberello e anche rose di
specie antiche e botaniche. Queste ultime sono varietà
di forme diverse, con fiore semplice a 5 petali, molto
rustiche, e adatte per un giardino dall’aspetto
“naturale”. Sono interessanti, oltreché per i fiori,
anche per la loro vegetazione variamente conformata, e
per i frutti (cinorrodi) decorativi e ricchi di
vitamine. Allo stato spontaneo, si può trovare la “Rosa
canina”, che è la pianta selvatica dei boschi e delle
siepi naturali, anche se sempre più spesso viene
introdotta nei giardini domestici.
Tipi di terreno: Le rose si adattano a tutti i
tipi di terreno, purché senza ristagni d’acqua e non
eccessivamente umidi e freddi. Preferibilmente si
scelgono terreni leggermente acidi, freschi, di medio
impasto e fertili. I terreni troppo argillosi possono
essere corretti con sabbia e torba, mentre, se è
possibile, si devono evitare quelli molto calcarei.
Temperatura: Le rose resistono bene alle basse
temperature, specie se protette alla base con
pacciamature di foglie. Un ambiente molto ventoso non è
favorevole, ma anche un’aria eccessivamente ferma è da
evitare, poiché favorisce in estate attacchi di muffe e
in inverno le gelate.
Luce: Hanno bisogno di almeno 6 ore di luce
giornaliere per fiorire, e soffrono se piantate in
cortili bui e poco soleggiati. Riescono meglio in pieno
sole o, se il clima è arido, in moderata ombra.
Acqua: Le rose resistono per molto tempo alla
siccità, ma temono i ristagni d’acqua che a lungo
termine provocano il deperimento e la morte delle
piante, per carenza di ossigeno e per attacchi di funghi
alle radici.
Cure:
Pacciamature con letame, foglie o residui vegetali
salvano le piante dai geli invernali e tengono a bada le
erbacce in estate, che altrimenti andranno eliminate con
zappettature superficiali. |
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SPIREA |
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Descrizione: Le spiree sono arbusti da siepe
perenni, a foglia caduca. Ne esistono decine di specie
coltivate, apprezzate per la loro fioritura primaverile
o estiva, costituita da miriadi di piccoli fiori, di
colore variabile dal bianco al rosso, riuniti in
mazzetti o in spighe. Le specie originarie provengono da
molte parti del pianeta, in prevalenza dall’Estremo
Oriente, ma spesso nei giardini sono impiantati ibridi
creati artificialmente e selezionati dai floricoltori.
Le spiree hanno uno sviluppo variabile tra i 60 cm e i 2
m circa di altezza.
Tipi di terreno: Le spiree preferiscono i terreni
profondi, freschi e ricchi di humus, ma si adattano
anche ad ogni altro tipo di terreno.
Temperatura: Gli arbusti di spirea sono rustici e
resistono bene al freddo, senza bisogno di particolari
attenzioni.
Luce: Queste piante si coltivano preferibilmente
in posizione soleggiata, ma possono vivere bene anche in
luoghi ombreggiati.
Acqua: Sono necessarie annaffiature regolari
durante l’estate. Le spiree resistono anche in terreni
umidi e sulle rive di corsi d’acqua.
Cure:
Non sono necessarie particolari cure, le piante vegetano
senza problemi in condizioni normali. Sono poco adatte
per essere coltivate in vaso, a meno che non si disponga
di contenitori piuttosto grandi. |
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TULIPANO |
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Descrizione: È un gruppo di piante molto vasto,
costituito da circa 15 specie, originarie in gran parte
del Medio Oriente, ciascuna delle quali presenta altre
decine di varietà, di ibridi e di mutanti, coltivati a
scopo ornamentale su grande scala già nel ’600. I
tulipani sono piante bulbose che vegetano bene nei climi
temperati, e in Italia sono presenti comunemente sotto
forma di varietà selezionate di ogni tipo, in genere
vengono prodotte nel Nord Europa (Olanda). I colori sono
i più diversi, così come le forme del calice e le
dimensioni. Fioriscono nel periodo da marzo a maggio, a
seconda della varietà.
Tipi di terreno: I tulipani preferiscono terreni
alcalini, abbastanza fertili e ben drenati, non troppo
compatti.
Temperatura: I tulipani vivono bene nei climi
temperati-freddi. In assenza di forzatura in serra o in
vaso, le piante tenderanno a fiorire seguendo
l’andamento della stagione.
Luce: I tulipani si possono piantare ovunque, ma
una posizione soleggiata rende le piante meno sensibili
ai parassiti e più rapide nella fioritura.
Acqua: A seconda della varietà, preferiscono un
clima più o meno asciutto. Le irrigazioni vanno fatte
evitando l’uso di acqua troppo fredda in estate, e non
sono necessarie per migliorare la fioritura in corso,
anche se aiutano a tenere le piante in vegetazione,
migliorandone la salute e la produzione di fiori degli
anni successivi.
Cure:
I tulipani vanno colti tagliando i fusti senza toccare
le foglie basali, che si disseccano durante l’estate, e
che devono servire per nutrire il bulbo principale e i
bulbilli laterali. Alcune varietà da aiuola si tolgono
dal terreno (con luna calante), dopo che le foglie sono
appassite e seccate, mentre altre possono essere
lasciate indisturbate nel suolo. |
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VERBENA |
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Descrizione: La verbena fa parte di un genere di
piante erbacee perenni o annuali, di cui alcune specie o
varietà selezionate (anche ibridi) vengono coltivate per
aiuole o fioriere. La specie “Verbena officinalis”
invece cresce spontanea ed è comune in tutta Europa.
Nell’antichità era utilizzata a scopo terapeutico per le
sue proprietà antinevralgiche e toniche. La specie
attualmente impiegata per le comuni tisane di verbena è
la “Verbena odorata”. In giardino varietà ibride a
portamento più o meno eretto si coltivano per i loro
fiori, che sbocciano scalarmente da maggio a settembre.
In appartamento spesso si usano specie di piccole
dimensioni di origine sudamericana, adatte per vasi o
anche per giardini rocciosi.
Tipi di terreno: È indicato qualsiasi tipo di
terreno, preferibilmente fertile, ben drenato e non
eccessivamente compatto.
Temperatura: Le verbene preferiscono un clima
temperato, anche se resistono bene alle basse
temperature e al gelo. Le specie di piccole dimensioni
da appartamento sono molto sensibili al freddo invernale
e vanno protette se sono state trapiantate all’aperto.
Luce: Un eccessivo ombreggiamento limita lo
sviluppo delle piante, ed è più adatta una posizione in
pieno sole.
Acqua: Sono necessarie annaffiature frequenti per
le piante con poca terra a disposizione, e in condizioni
di forte caldo estivo.
Cure:
Non necessita di cure colturali particolari, le
concimazioni possono essere molto ridotte e limitate a
un po’ di compost, che andrà disposto alla base delle
piante con una leggera zappettatura in primavera. Le
irrigazioni sono necessarie per le piante in vaso che
hanno poca terra a disposizione e subiscono di più gli
sbalzi termici. Le radici di piante estirpate dal
terreno possono essere conservate vive in condizioni di
leggera umidità in cassette piene di terra mista a
torba, al riparo dal gelo, allo scopo di preservarle
durante la cattiva stagione e ripiantarle in primavera. |
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VIOLA |
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Descrizione: Sono numerose le specie di piante
erbacee, in maggioranza perenni, comprese nel genere
“Viola”, riconoscibile per la forma tipica del fiore.
Altri generi della famiglia “Violacee” hanno
caratteristiche molto diverse. Alcune specie spontanee,
tra cui la “Viola tricolor” (viola del pensiero), che
fiorisce da maggio a settembre, oppure la “Viola
odorata” (violetta o viola mammola), che fiorisce da
febbraio ad aprile, sono state incrociate e selezionate
a lungo, dando luogo alle specie e agli ibridi
coltivati, che sono simili alle specie selvatiche ma che
hanno in genere fiori più grandi, con colori variabili e
modificati, e fioritura in periodi diversi. Nei giardini
le varietà di viola vengono impiegate per aiuole, bordi
e come piante di copertura.
Tipi di terreno: È preferibile un suolo ricco di
humus, umido e fertile (meglio se ben drenato), ma
qualsiasi tipo di terreno può essere utilizzato.
Temperatura: Le violette sono piuttosto rustiche
e non temono il freddo invernale, mentre le viole del
pensiero sono più delicate e quindi vanno coltivate in
luoghi meno freddi.
Luce: Crescono meglio in leggera ombra, ma
resistono bene al sole, se il terreno è mantenuto umido.
Acqua: In genere non sono molto resistenti alla
siccità, specialmente in vaso. Annaffiature regolari
abbondanti rendono le varietà da giardino più floride.
Le specie perenni come la “Viola odorata” preferiscono
vivere in terreni non troppo secchi.
Cure:
Per le viole a fioritura precoce sono utili rinvasature
e zappettature delle aiuole in settembre-ottobre, dato
che è bene evitare di lavorarne il terreno bagnato a
fine inverno. |
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