Le statistiche ambientali secondo l'Istat (che poi si dimentica di divulgarle)

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Giovedì, 3 Dicembre 2009

 

L'Istat ha pubblicato due giorni fa il consueto rapporto annuale Statistiche ambientali, con l'intento, come sta scritto nella prefazione di dare il proprio contributo alle conoscenze sulle tematiche ambientali, in un anno così importante come quello che sta finendo, perché tra pochi giorni ci sarà «la Conferenza Onu sull'ambiente a Copenhagen che porterà al nuovo accordo internazionale di riduzione dell'emissione dei gas serra per la lotta ai cambiamenti climatici sostitutivo del Protocollo di Kyoto».

In attesa di tale evento- scrivono ancora sul rapporto Istat- sono numerose le iniziative di informazione che mirano ad ampliare la conoscenza e la consapevolezza collettiva dei problemi ambientali. La diffusione del sapere- continua la prefazione - rappresenta difatti la premessa indispensabile per favorire un cambiamento culturale che consenta l'avvio di un percorso di sviluppo sostenibile ed è responsabilità di tutte le istituzioni preposte alla conoscenza promuovere la cultura del rispetto dell'ambiente.

L'Istat fornisce in questa direzione il proprio contributo conoscitivo aggiungendo un gradino di
informazione anche attraverso l'annuario di statistiche ambientali. Che l'Istat dia un contributo importante alla conoscenza delle tematiche ambientali è fuori discussione, dal momento che non vi è migliore contributo alla conoscenza che la fornitura di dati, attraverso i quali comprendere i fenomeni e dai quali muovere per la loro gestione ed eventualmente rimuovere le criticità.

Un lavoro importante quindi, svolto sin dal 1984 e anche quest'anno portato a termine raccogliendo e selezionando dati statistici relativi ai principali parametri ambientali, che quest'anno sono suddivisi in quattordici capitoli tematici. Aria, acqua, conservazione della natura, radiazioni ionizzanti, sismicità, energia, agricoltura e attività primarie, industria e servizi, trasporti, turismo, rifiuti, rumore, ambiente urbano e attività di controllo. In tutto 361 pagine accompagnate da tavole statistiche, tabelle e grafici e- si dice nella prefazione - ciascun capitolo strutturato in modo da risultare fruibile da un pubblico vasto che includa sia l'amministratore pubblico sia il singolo cittadino che voglia documentarsi su dati ambientali, si apre con un testo di presentazione.

Presentazione d'insieme che invece manca al rapporto, in cui non si trova nessun quadro d'insieme o di presentazione che dia una valutazione complessiva dello stato dell'ambiente nel nostro paese o che si addentri nella considerazione che i temi così come selezionati e trattati siano davvero efficaci nel raggiungere quell'obiettivo.

Quest'anno l'uscita del rapporto non è stata poi nemmeno accompagnata da una comunicazione agli organi di stampa, tanto che è avvenuta nel silenzio quasi assoluto dell'informazione generalista così come di settore.
Un approccio che non giova agli obiettivi che gli estensori del rapporto- che andremo a leggere nei suoi quattordici capitoli- dicono invece di voler raggiungere.(Lucia Venturi - greenreport.it)

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