Questa idea dell’Area marina protetta del Piceno è
quella sviluppata in premessa all’accordo di
programma che ha dato vita al Comitato Istituzionale
Promotore, ove si dice della “…costituzione di una
riserva a scacchiera integrata, dinamica, altamente
innovativa in cui programmare e gestire
armonicamente la conservazione ambientale e le
prospettive di reddito”.
Il 6 Luglio 1998, quattordici Enti Locali: le
Province di Ascoli Piceno e Teramo, i Comuni di
Fermo, Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio,
Altidona, Pedaso, Campofilone, Massignano,
Cupramarittima, Grottammare, San Benedetto del
Tronto, Martinsicuro, Alba Adriatica, costituitisi
in Comitato Istituzionale Promotore, con la
Provincia di Ascoli Piceno come capofila, hanno
siglato un accordo di programma per l’attuazione e
la promozione di programmi ed iniziative volte alla
realizzazione dell’ “Area Marina Protetta del
Piceno”.
L’area presa in esame è compresa tra le foci dei
fiumi Chienti e Salinello e si estende verso il
largo fino a tre miglia dalla costa (attuale limite
per l’attività della pesca a strascico), con una
superficie complessiva di circa 300 Kmq.
L’Area marina protetta del Piceno dovrà
necessariamente trovare una integrazione con
l’entroterra e la constatazione che alle spalle
della “conurbazione” costiera ci sia un territorio
sostanzialmente integro, facilita ed esalta la
funzione di recupero e di riequilibrio ambientale
dell’Area.
La proposta dell’Area marina protetta del Piceno ha
come obiettivi:
-
La conservazione
di specie animali o vegetali, di associazioni
vegetali o forestali, di singolarità biologiche,
di valori scenici, di processi naturali di
equilibri idraulici e idrogeologici, di
equilibri economici
-
L’applicazione di
metodi di gestione o di restauro ambientale
idonei a realizzare una integrazione tra uomo ed
ambiente naturale anche tramite la salvaguardia
dei valori antropologici, archeologici, storici
ed architettonici e delle attività umane
-
Promozione di
attività di educazione, di formazione e di
ricerca scientifica, anche interdisciplinare,
nonché di attività ricreative compatibili
-
Difesa e
ricostruzione degli equilibri idraulici e
idrogeologici
-
Promozione della
valorizzazione e della sperimentazione di
attività produttive compatibili
L’iter per
l’istituzione dell’ “Area marina protetta del
Piceno” è in fase avanzata e sono stati completati
gli studi oceanografico e socio-economico.
Il Comitato Istituzionale è già in possesso di tutte
le informazioni necessarie ad avviare la fase
progettuale vera e propria con il Ministero per
l’Ambiente.
Tale fase vede l’avvio il 3 Aprile 2004, a San
Benedetto del Tronto, con la presentazione del
progetto preliminare del “Piano Regolatore per
l’Area Marina Protetta del Piceno”.
La nostra idea di
“Parco”
L’immagine
predominante di un “parco”, in particolare di un
“parco marino”, è quella di un ambiente
paesaggistico di alta spettacolarità, coste alte,
frastagliate e intervallate da piccole baie, magari
anche grotte naturali, panorami incantevoli, fauna e
flora di particolare rilievo. “L’Area marina
protetta del Piceno” si inquadra invece in un tratto
di costa marchigiano e abruzzese bassa, sabbiosa,
senza particolari rilievi orografici e fortemente
antropizzato. In questo contesto, il “Parco” si
inserisce in una diversa idea, anche più moderna di
“Parco”.
Non è nemmeno la concezione di parco oggi più
diffusa e praticata che può sintetizzarsi nella
zonizzazione del territorio, consentendovi attività
umane in maniera differenziata (le cosiddette zone
A, B e C), ma che comunque postula l’esistenza di un
ambiente naturale di tipo “spettacolare”. L’idea
fondante dell’Area marina del Piceno è quello di
un’area compromessa e che pure ha rilevanti aspetti
naturalistici, da non perdere del tutto dal punto di
vista ambientale, ma anzi da recuperare. Non per
nulla l’ “origine” del Parco, se così possiamo dire,
si colloca al tempo delle grandi fioriture algali in
Adriatico della fine degli anni ottanta, che
segnarono con grande evidenza il degrado ambientale
ed in seguito al quale gli Enti locali che ora ne
sono i promotori, si posero il problema della
qualità della vita nei territori da loro
amministrati. Si ritiene che, soprattutto dal punto
di vista della gestione delle risorse ittiche, ma
non solo, la fascia costiera (interfaccia al limite
fra terra, acqua ed atmosfera) rappresenti soltanto
l’1% circa dell’intera superficie degli oceani del
pianeta, ma in questo 1% si concentri oltre il 90%
della vita marina (Riggio, 1996). Il Parco Marino
del Piceno tenta di dare una risposta e di ritrovare
un equilibrio della fascia costiera sud-marchigiana
e nord abruzzese.
L’area del Parco
L’area del Parco
Marino del Piceno comprende il tratto costiero della
provincia di Ascoli Piceno, interessando 10 Comuni
con sbocco sul mare e parte della provincia di
Teramo con 2 Comuni, anch’essi con sbocco sul mare,
per una superficie complessiva di 281,22 Kmq (vedi
Tabella 1.1). Lo sviluppo costiero del Parco è di
55,3 Km, per una estensione in mare fino a tre
miglia(1) dalla costa e quindi con una superficie
marina di circa 307 kmq.
L’ambiente costiero
Per fascia costiera si
intende, normalmente, quell’area di mare compresa
all’interno delle tre miglia nautiche dalla costa
oppure compresa all’interno della batimetrica dei 50
m se i fondali digradano con un pendenza maggiore.
Questa, è una definizione tecnico-burocratica
largamente usata nelle normative di
regolamentazione. Dal punto di vista bionomico(2),
invece, la fascia costiera ha un andamento meno
geometrico, intendendosi per essa, quell’area che va
dalla linea di costa (esattamente dalla linea
costiera interessata dal moto ondoso) fino alla
profondità corrispondente alla possibilità di
esistenza delle alghe fotofile e delle fanerogame
marine(3) (Fabi et al.,1998). Si può intuire
facilmente che tale profondità-limite per la vita
dei suddetti organismi vegetali, vari notevolmente
in funzione della possibilità di penetrazione della
luce solare e quindi della trasparenza dell’acqua, a
sua volta determinata da parametri fisico-ambientali
ed anche dagli apporti costieri (es. fiumi).
Tuttavia, il perimetro del Parco Marino del Piceno
fa necessariamente riferimento alla definizione
tecnico-burocratica e si estende dalla foce del
fiume Chienti (limite settentrionale del Comune di
Porto Sant’Elpidio e della provincia di Ascoli
Piceno) al Comune di Alba Adriatica incluso (in
provincia di Teramo), per una distanza di tre miglia
dalla costa. Le regioni coinvolte sono quindi le
Marche e l’Abruzzo, nelle province di Ascoli Piceno
e di Teramo. La linea di costa della Regione Marche
ha uno sviluppo di 174 chilometri, con un andamento
sostanzialmente lineare, caratterizzati da fondale
basso che digrada dolcemente verso il largo, con una
profondità al limite delle tre miglia dalla costa
che oscilla tra i 12 ed i 15 metri. I fondali sono
prevalentemente sabbiosi e allontanandosi dalla
costa divengono fango-sabbiosi e detritici. La
profondità cresce fino ai 50-70 m a circa 30 miglia
dalla costa, tendendo ad aumentare verso sud, fino
alle profondità massime delle due fosse di Pomo,
localizzate a circa 50 miglia al largo alla
latitudine di San Benedetto del Tronto, dove si
raggiungono e superano i 250 m. Sulla costa delle
Marche sono presenti soltanto due salienti rocciosi,
l’uno, il Monte San Bartolo, situato al confine con
l’Emilia Romagna, di recente divenuto Parco
regionale(4) ed il Monte Conero, anche esso Parco
regionale(5), situato più o meno a metà del tratto
di costa marchigiana. La costa dell’Abruzzo si
estende per 129 chilometri, con caratteristiche di
continuazione di quella marchigiana e quindi con
andamento sostanzialmente lineare, bassa e sabbiosa.
Questo andamento è interrotto per un solo tratto dal
promontorio Punta della Penna, con alte scogliere
rocciose, situato in prossimità del confine
meridionale della regione. Questo tipo di fondale,
con una platea continentale molto estesa e poco
profonda che limita la dispersione dell’”energia”
nutrizionale apportata soprattutto dai nutrienti(6)
sversati in mare, principalmente, dai fiumi,
contribuisce alla formazione di un ambiente
biologico con un ampio ventaglio di specie ittiche,
talune anche molto abbondanti (almeno un tempo). Dal
punto di vista “meccanico”, un fondale esteso di
bassa profondità e senza grosse asperità rocciose e
con gran varietà di specie, come quello Adriatico
(soprattutto l’Alto ed il Medio Adriatico), è
particolarmente adatto alla pesca con una
moltitudine di attrezzi (es. attrezzi al traino,
come strascico o rapidi, draghe turbosoffianti per
le vongole, attrezzi della piccola pesca). Nell’area
di costa al confine tra Marche e Abruzzo, si trova
l’oasi avifaunistica migratoria della foce del
Tronto e appena più a sud è localizzato il biotopo
costiero(7) di Martinsicuro-Villa Rosa(8). Nel
tratto di costa interessato dal Parco Marino del
Piceno sfociano cinque corsi d’acqua che sono (da
nord a sud): Chienti (segna il confine del parco a
nord), Tenna, Aso, Tesino e Tronto (segna il confine
con l’Abruzzo). Altri corsi minori, come i torrenti
Ete Vivo, Menocchia, S. Egidio e Ragnola nelle
Marche ed il torrente Vibrata in Abruzzo, sfociano
in mare all’interno dei confini del
Parco.
I Comuni dell’Area
marina protetta del Piceno
La costa dell’Area
marina del Piceno si presenta altamente
antropizzata. Nel perimetro del Parco rientrano 12
Comuni, 10 della provincia di Ascoli Piceno che
sono(da nord a sud): Porto Sant’Elpidio; Fermo;
Porto San Giorgio; Altidona; Pedaso Campofilone;
Massignano; Cupra Marittima; Grottammare; San
Benedetto del Tronto; e 2 della Provincia di Teramo
che sono (da nord a sud): Martinsicuro; Alba
Adriatica.
Il centro abitato principale dei comuni del Parco
sorge direttamente sul mare in otto casi, mentre in
4 di essi (Fermo, Altidona, Campofilone e
Massignano) il capoluogo comunale è localizzato
nell’interno. A riprova dell’intensa antropizzazione
della costa del Parco, la Tabella 1.1 seguente
riporta, per i suddetti comuni, la popolazione, il
numero di abitanti per chilometro quadrato, la
lunghezza della linea di costa ed il numero di
abitanti per chilometro di costa.
Le infrastrutture
viarie
In poco più di 280 Kmq
di territorio interessato dall’Area marina protetta
del Piceno vivono quasi 170.000 persone, in uno
stretto corridoio costiero(12) in cui si concentrano
le più importanti infrastrutture, direzione
nord-sud, delle Marche e dell’Abruzzo, ovvero la
ferrovia Milano-Lecce, la Strada Statale 16 e
l’Autostrada A14. La presenza di queste arterie di
comunicazione e storicamente di più le prime due, ha
contribuito alla formazione di una sorta di lunga
“città costiera” che, quasi senza interruzione di
continuità, interessa senz’altro tutto il territorio
marchigiano (ad eccezione dell’area del Conero) ed
il territorio abruzzese. L’area del Parco è perciò
parte integrante di questa “città costiera” che se
da un lato ha offerto ed offre opportunità di
sviluppo economico, dall’altra degrada e “consuma”
il territorio in maniera sensibile. Tuttavia,
percorrono il territorio del Parco alcune strade di
comunicazione, dalla costa verso l’interno, di
rilevanza regionale e come tali vengono infatti
classificate nel PIT della Regione Marche. Esse sono
la strada statale(13) n. 210 Porto San Giorgio –
Fermo – Amandola, la strada statale n. 433
Pedaso-Comunanza e la strada statale n. 4 Porto
d’Ascoli- Ascoli Piceno (vecchio tracciato). Da Alba
Adriatica si origina la strada statale n. 259 che la
collega con la Val Vibrata.
Queste strade rappresentano delle vere e proprie
“vie di fuga” dalla costa, nel senso che
l’istituzione del Parco accrescerà il loro
contributo al riequilibrio territoriale. Già ora, la
Regione Marche, attraverso il PIT, ha identificato
nella Val Tenna (interessata dalla strada statale n.
210 e dalla strada provinciale n. 28, proveniente da
Porto Sant’Elpidio) e nella Val d’Aso (interessata
dalla strada statale n. 433) due “corridoi di
salvaguardia ambientale”(14). In particolare, la Val
Tenna viene vista dal PIT come una naturale via di
accesso al Parco Nazionale dei Monti
Sibillini,prevedendo anche l’opportunità di un
riuso, a fini turistici, dell’ex ferrovia che risale
la valle. L’altro “corridoio di salvaguardia
ambientale” è il corridoio fluviale dell’Aso che
parte da Pedaso e risale lungo la statale 433 un
entroterra sostanzialmente integro. L’Area marina
protetta del Piceno deve necessariamente trovare una
integrazione con l’entroterra e la constatazione che
alle spalle della costa ci sia un territorio
sostanzialmente integro, facilita ed esalta la
funzione di recupero e di riequilibrio ambientale
dell’Area.
Le infrastrutture
portuali
Le strutture portuali
sono essenzialmente di due tipi: porti canale con
darsene interne costituite da banchine poste lungo
la parte terminale di piccoli corsi d’acqua e con la
foce attrezzata con moli paralleli e porti con
darsene formate da moli angolati e convergenti a
protezione della bocca del porto. I porti si
dividono poi in due categorie (I categoria:
navigazione generale e sicurezza militare; II
categoria: attività commerciale) e 4 classi in base
all’entità del movimento commerciale e
dell’estensione geografica dei commerci. Nell’area
del Parco esistono due porti, tutti e due
localizzati nell’area marchigiana del Parco: Porto
San Giorgio e San Benedetto del Tronto. Sono
entrambi di II categoria. Il Piano Regionale dei
Trasporti della Regione Marche prevede interventi
finalizzati alla razionalizzazione delle aree
portuali, progettando e realizzando aree separate
per le varie attività, come ad esempio l’area
commerciale e mercantile, l’area cantieristica,
l’area per la pesca e per i servizi alla pesca,
l’area per il turismo e così via.
L’attività di pesca è ampiamente diffusa nell’area
del Parco e pur essendo presenti due porti, le
imbarcazioni da pesca, sono distribuite anche sulla
linea di costa di altri cinque comuni e
precisamente: Pedaso, Cupra Marittima, Grottammare,
Martinsicuro e Alba Adriatica.
In tutti questi luoghi le imbarcazioni da pesca
vengono tirate in secco sulla spiaggia, ad eccezione
di Alba Adriatica in cui esiste un approdo per
diportisti (e pescatori sportivi) che viene
utilizzato anche dai pescatori locali. Si tratta di
imbarcazioni adibite alla piccola pesca e quindi di
modeste dimensioni che avrebbero difficoltà a
raggiungere le zone di pesca, ove facessero base nei
due porti dell’area.
Porto San Giorgio
è un porto turistico, privato, ma con una
parte pubblica per la parte destinata ad ospitare la
flottiglia da pesca. Lo specchio acqueo del porto è
di circa 140.000 mq con altri 120.000 mq di
superfici accessorie. Il fondo marino è sabbioso con
fondali di circa 3,50-4,50 metri. Si tratta di un
porto artificiale in quanto non esistono insenature
naturali in quel tratto di costa. È protetto da un
molo di sopraflutto e da uno di sottoflutto. Ha 620
metri di banchine, con 12 pontili e circa 860 posti
barca, con possibilità di erogazione di acqua
potabile e di energia elettrica. La lunghezza
massima consentita alle imbarcazioni in entrata è di
30 metri.
Il porto di San
Benedetto del Tronto è tra i più importanti delle
Marche (subito dopo Ancona) e per quasi tutta la
seconda metà del secolo scorso fu sede della più
importante flottiglia da pesca oceanica del Paese.
La sua importanza è legata alla pesca. San Benedetto
del Tronto, infatti, è stato per molti decenni del
secolo appena trascorso, il principale porto
peschereccio italiano anche per la pesca non
oceanica. Il fondale dello specchio d’acqua del
porto è sabbioso e argilloso, con una profondità in
banchina da 2 a 3,5 metri.
La struttura del porto è costituita da un molo nord
completamente banchinato e da un molo sud a tre
bracci. Le banchine sono lunghe circa 1.180 metri,
ai quali si aggiungono altri circa 130 metri per
altri usi. La superficie dei piazzali è di quasi
23.000 mq. Può ospitare fino a 380 imbarcazioni, la
lunghezza massima consentita è di 25 metri.
All’interno dell’area portuale sorge il mercato
ittico. Recentemente, è stata realizzata la nuova
darsena turistica.
Dal 1976 San Benedetto del Tronto è sede di
Capitaneria di Porto con giurisdizione che va dalla
foce del fiume Chienti esclusa, alla foce del fiume
Tronto inclusa, coincidendo in pratica con
l’estensione costiera della provincia di Ascoli
Piceno |