Frutta e verdura, queste sconosciute: gli italiani ne consumano sempre meno.

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Giovedì, 21 Marzo 2013

 

La dieta mediterranea, della quale una parte fondamentale è rappresentata da frutta e verdura, non è più sostenibile economicamente dalle famiglie italiane? Il report annuale sugli acquisti di ortofrutta domestica, elaborato da Cso (Centro servizi ortofrutticoli) su rilevazioni Gfk, evidenzia un dato estremamente preoccupante: dieci anni fa si acquistavano in totale 417 Kg annui di ortofrutta per famiglia ed oggi siamo a 331 kg (86 Kg in meno per nucleo familiare).

Il trend è continuo, ma il 2012 non c'è dubbio che abbia contribuito ad acuire quella che è una tendenza pericolosa anche per la salute, se si considera che, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, lo scarso consumo di frutta e verdura è una delle prime cause di malattia in Occidente. Lo scorso anno i consumi domestici di ortofrutta delle famiglie italiane sono stati pari a 8 milioni di tonnellate, inferiori del 2% rispetto all'anno precedente e paragonabili a quelli del 2005, anno nel quale si registrò il minimo assoluto. Il comparto frutticolo è quello che maggiormente incide in questo ribasso (-2,3% con 4.3 milioni di tonnellate); gli ortaggi, anch'essi in calo, contengono comunque le perdite (-1,6% a 3,7 milioni di tonnellate).

Cso evidenzia che il prezzo medio di acquisto di frutta e verdura per famiglia nel 2012 è stato pari a 1,5 euro al giorno, un dato che a suo avviso non giustifica il calo dei consumi. E allora di cosa si tratta? Di un cambio di abitudini alimentari delle famiglie non contrastato nemmeno dalla molte iniziative educative sulla corretta alimentazione (anche ministeriali) che sono state diffuse sui media e portate nelle scuole? Eppure Coldiretti analizzando i dati Istat ha confermato la riduzione dei consumi del settore ortofrutta, accompagnato però dalla crescita dei consumi di pane e pasta che, va detto, a costi minori riescono a riempire lo stomaco prima e a mantenerlo pieno più a lungo.

Curioso poi il confronto degli acquisti del 2012 delle singole specie con quelli di dieci anni prima. Mele, pere e arance calano tutte del 15%; l'uva da tavola registra un -18%, i mandarini -30%. Abbastanza stabili le pesche mentre risultano in crescita le nettarine (+11%), crescono le clementine (+15%) e i kiwi (+36%). Stabili le albicocche, in crescita importante i meloni (+19%) e le susine (+17%). In fortissima crescita (+ 102%) la frutta esotica. Per quanto riguarda gli acquisti di verdure sempre nel lungo periodo si evidenzia il crollo di patate (-14%), pomodori (-19%), carote (-10%), cipolle (-30%), melanzane (-10%), carciofi (-61%), bietole e fagiolini con cali a due cifre. Interessante, al contrario, la crescita delle insalate (+12%) e dei radicchi, in forte incremento i cetrioli (+31%), asparagi (+13%), fagioli (+69%) e piselli (+16%). (greenreport.it)

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