L'Australia in fiamme per il caldo record: in Tasmania cento dispersi

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Lunedì, 7 Gennaio 2013

 

SYDNEY - Tremila evacuati e almeno cento dispersi che la polizia continua a cercare fra i resti di case, negozi e veicoli inceneriti. E' uno degli aspetti più drammatici degli incendi che negli ultimi giorni hanno devastato l'isola di Tasmania, a sud del continente australiano. Anche oggi sono state ispezionate circa 250 abitazione nelle zone più colpite, ma non si è trovata traccia di superstiti o di corpi appartenenti a una delle circa 100 persone di cui si è persa ogni notizia da quando sono iniziati i roghi e le evacuazioni.

Secondo i primi dati, ventimila ettari di foreste e terreni coltivati sono andati in fumo e oltre cento proprietà sono rimaste completamente distrutte dagli incendi scoppiati durante il weekend nel centro e nel sud dell'isola e causati da un'ondata di caldo record. Le migliaia di persone evacuate, fra cui numerosi turisti, rimangono bloccate in centri di emergenza, tagliate fuori dal resto dell'isola. Il primo ministro Julia Gillard oggi ha visitato le zone colpite e in una conferenza stampa, affiancata dalla premier della Tasmania, Lara Giddins, ha assicurato assistenza materiale e logistica nella lotta all'emergenza, e finanziaria alle famiglie rimaste senza tetto. "Sono venuta oggi per uno scopo, dire al popolo della Tasmania che la nazione è unita con loro in questo momento tanto difficile", ha detto Gillard.

Mentre diversi incendi continuano a bruciare fuori controllo in Tasmania, l'attenzione si sposta agli stati meridionali del continente, dove da domani

si prevedono temperature di 45 gradi e oltre, soprattutto in Victoria, Nuovo Galles del sud e Sud Australia. Si tratta delle peggiori condizioni dal disastro del 'sabato nero' di quasi quattro anni fa, quando rimasero uccise fra le fiamme 173 persone in zone rurali del Victoria.

Nel Nuovo Galles del sud già infuriano oltre 90 incendi, di cui 20 fuori controllo, e a Sydney si prevede domani una temperatura di 43 gradi - è già la terza volta soltanto nella storia recente - accompagnata da forte vento. Le piogge record dei mesi scorsi hanno prodotto grandi quantità di materiale combustibile che ora moltiplicano il rischio di incendi, ha detto il premier Barry O'Farrell. (repubblica.it)

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