Non solo api, i pesticidi killer fanno strage anche di uccelli

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Sabato, 13 Aprile 2013

 

IMPOLLINATORI - L'abnorme utilizzo di pesticidi in tutto il mondo sta portando alla rovina intere popolazioni di impollinatori. Un nuovo studio commissionato dall’American Bird Conservancy ha valutato più in profondità l'impatto dei pesticidi neonicotinoidi sulla catena alimentare e le sue conclusioni sono sconcertanti sugli effetti di questi pesticidi: «Persistenza, solubilità, tossicità e mobilità dei pesticidi costituiscono una minaccia unica, in particolare per gli ecosistemi acquatici, dove il deflusso agricolo può causare danni permanenti alle popolazioni acquatiche di invertebrati e di tutti gli organismi che dipendono da loro per il cibo», dice lo studio.

CONSEGUENZE - «Le evidenze scientifiche sulle conseguenze dei pesticidi più dannosi per le api sono chiare», dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura sostenibile di Greenpeace. «Non possiamo permetterci di perdere le api e il resto degli impollinatori naturali: l'Italia e gli altri Paesi europei devono agire per vietare queste sostanze killer».

UCCELLI A RISCHIO - Il rapporto, inoltre, sostiene che l'Environmental Protection Agency americana (Epa) ha ignorato le prove di tossicità per gli uccelli e i piccoli mammiferi, creature note per mangiare i semi appena piantati, anche quelli pieni di pesticidi, soprattutto imidacloprid, clothianidin, thiamethoxam e acetamiprid. Il rapporto individua l’imidacloprid come altamente tossico per gli uccelli, rilevando che un solo chicco di mais trattato può uccidere piccoli uccelli e far ammalare quelli grandi. Più allarmanti ancora sono i dettagli sugli scarichi agricoli con contaminazione degli ambienti acquatici, spesso circondate da appezzamenti di terreni coltivati.

NEONICOTINOIDI - I neonicotinoidi, che agiscono sul sistema nervoso centrale, possono persistere nel suolo per fino a due anni e sono altamente solubili in acqua. Tra le raccomandazioni dell’American Bird Conservancy c’è il divieto di utilizzare i neonicotinoidi come trattamento delle sementi e sospendere tutte le domande di neonicotinoidi in attesa della revisione indipendente dell'impatto sugli uccelli, invertebrati acquatici e altri animali selvatici. Secondo Greenpeace i governi europei devono sostenere il divieto dei tre neonicotinoidi come proposto dalla Commissione europea lo scorso 15 marzo; approvare adeguati piani d'azione a livello europeo per vietare tutti i pesticidi dannosi per le api e gli altri impollinatori; aumentare i finanziamenti per ricerca, sviluppo e applicazione di pratiche agricole ecologiche. (corriere.it)

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