ROMA - Una nuova scossa di terremoto di magnitudo 3,7 e’ avvenuta nel Sannio. E’ la piu’ forte delle repliche avvenute finora, complessivamente una decina. Lo rende noto l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Le scosse terremoto sono state avvertite anche a Napoli e in altre zone della Campania, pochi minuti fa. Secondo quanto conferma l'Osservatorio vesuviano, la scossa è riconducibile al fenomeno sismico che si è registrato nelle prime ore del mattino nel Sannio.
E' stata una notte di paura per centinaia di persone che nel Beneventano sono scese in strada dopo la prima scossa del terremoto, quella di 4.1 registrata alle 3.08. Nei comuni dell'hinterland, dove maggiormente e’ stato avvertito il sisma, la gente ha trascorso la notte fuori di casa. In diversi comuni sanniti, interessati dalle scosse di terremoto di questa notte, come Apice, Paduli e S. Arcangelo Trimonte, le scuole sono state chiuse. Lo resteranno almeno fino a domani. Presso la sede dei volontari della Protezione civile di Benevento è stata attivata una sala radio e un centralino telefonico che risponde al numero 0824 - 43544. I volontari hanno attivato anche una frequenza radio 147.200 MHZ VHF.
A partire dalle 3,08 della notte scorsa, quando è avvenuta la prima scossa di magnitudo 4,1 sono state una decina le repliche rilevate dagli strumenti, ha detto il sismologo Alessandro Amato, dell'Ingv. Fino a quell'orario la replica più forte era stata registrata alle 5,47, con una magnitudo di 3,5. Tutte le altre repliche sono state di magnitudo inferiore a 2,5.
L'unica criticità, al momento, segnalata ai vigili del fuoco di Benevento in seguito alle scosse sismiche si è avuta nel capoluogo sannita, in via Settembrini, dove, per una situazione di instabilità pregressa si è avuta un'evidente deformazione del solaio di copertura che ha determinato l'inagibilità dei due appartamenti posti all'ultimo piano.
La scossa di 4.1 e' stata abbastanza superficiale. Secondo le analisi dell'Istituto Nazioanale di Geodifica e Vulcanologia (Ingv) il terremoto e' avvenuto infatti alla profondita' di 11,4 chilometri ed e' localizzato quindi nella fascia piu' superficiale della crosta terrestre. Terremoti che avvengono a profondita' confrontabili a questa sono i piu' frequenti lungo l'Appennino, spiega il sismologo Alessandro Amato, dell'Ingv. Le zone piu' vicine all'epicentro (entro un raggio di 10 chilometri) sono Benevento e i seguenti paesi che si trovano nella provincia: Apice, Calvi, Paduli, Pago Veiano, Pietrelcina, San Giorgio del Sannio, San Martino Sannita, San Nazzaro, San Nicola Manfredi, Sant'Arcangelo Trimonte.
Secondo le prime analisi degli esperti dell'Ingv il meccanismo che ha generato il terremoto e' di tipo estensionale, lo stesso all'origine del terremoto dell'Aquila del 2009. Vale a dire che la crosta terrestre si e' deformata ai lati dell'Appennino, con un movimento perpendicolare rispetto alla catena montuosa, come un dolce che si gonfia al centro e si collassa ai lati, spiega il sismologo Claudio Chiarabba. Tuttavia, ha aggiunto, la zona colpita dal sisma e' molto articolata e soltanto nelle prossime ore sarà possibile avere un quadro piu' completo.
A seguito dello sciame sismico, verificatosi nella notte, con il picco alle ore 3.08 (magnitudo 4.1 con epicentro Apice, Paduli, Pietrelcina Pesco Sannita), il comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Benevento ha immediatamente provveduto ad implementare il servizio di soccorso ordinario richiamando tutti i funzionari tecnici, per fronteggiare le richieste per verifiche di stabilità. Allo stato sono pervenute richieste per lo più da parte di cittadini per una rassicurazione circa l'evolversi dell'evento. (ANSA)
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