Seconda notte all'aperto, e sotto la pioggia, per molti degli abitanti dei comuni situati sul massiccio del Pollino interessati ieri dal terremoto di magnitudo 5.
Anche chi non ha avuto la casa dichiarata inagibile (11 quelle nel centro storico di Mormanno) ha preferito evitare di fare rientro nella propria abitazione. Lo stress e l'angoscia per le oltre 2.200 scosse registrate negli ultimi due anni prima di quella più forte, oltre alla paura di un nuovo sisma ha spinto centinaia di persone a trascorrere la notte in auto in spazi aperti, nonostante il peggioramento delle condizioni meteo con un abbassamento della temperatura, arrivata intorno a 10 gradi, e la pioggia. Altri hanno trovato ospitalità da parenti in zone più sicure o in albergo.
Le previsioni meteo, per oggi, danno pioggia su tutta la zona. Circostanza che contribuisce a mettere a ulteriormente dura prova le popolazioni colpite dal sisma. Anche stanotte la terra è tornata a tremare con tre scosse tra le 0.37 e le 4.42 due delle quali di magnitudo 2.8 ma allo stato non sono segnalati ulteriori danni. Le verifiche sulla stabilità degli edifici, comunque, proseguiranno anche oggi.
SFOLLATI DORMONO IN AUTO, AL CHIUSO NO - Hanno avuto la casa dichiarata inagibile e per loro la Protezione civile ha allestito un punto di prima accoglienza nella palestra del liceo scientifico, ma di dormire al chiuso non ne hanno voluto sentir parlare e come centinaia di loro concittadini hanno trascorso la notte in auto. A deciderlo sono stati la quarantina di sfollati di Mormanno che vivono in 11 abitazioni lesionate e dichiarate inagibili dopo il sisma di ieri che per la paura di nuove scosse hanno preferito dormire all'aperto piuttosto che tra quattro mura, anche se quelle di una palestra. Anche oggi le verifiche di staticità dei vigili del fuoco proseguiranno in tutta la zona colpita dal terremoto e non è da escludere che altri immobili possano essere dichiarati inagibili. Una situazione che ha spinto il presidente del Parco nazionale del Pollino, Mimmo Pappaterra, a sollecitare, nel corso della riunione convocata dalla Prefettura di Cosenza per fare il punto sulla situazione, la dichiarazione dello stato di emergenza. "Ieri - ha detto Pappaterra - Gabrielli su questo è stato cauto, ma credo che questa sia l'occasione per mettere mano alla situazione degli alloggi, senza dimenticare quella di trovare una sistemazione agli sfollati". (ANSA)
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