Disastro ambientale: NOE sequestra 5 mila mq di mare

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Domenica, 21 Ottobre 2012

 

MARINA DI MONTEMARCIANO (ANCONA) - Si allarga l'inchiesta per disastro ambientale condotta dalla procura di Ancona e affidata ai carabinieri del Noe, sullo smaltimento illegale in mare di centinaia di tonnellate di inerti, cemento e ferro avvenuto durante la realizzazione di scogliere frangiflutto al largo di Marina di Montemarciano. Oggi, dopo le ultime perlustrazioni dei fondali condotte dai sub del Noe, è stato disposto il sequestro di altre sei scogliere, e di un tratto di mare di 5 mila metri quadrati.

Secondo le prime risultanze investigative, l'azienda che nel 2010 si aggiudicò l'appalto delle scogliere, la Simaco di Roma, avrebbe gettato in mare i materiali precedentemente impiegati per costruire una strada provvisoria di accesso al litorale, o, addirittura, avrebbe eretto le scogliere poggiandole un 'tappeto' di inerti, rifiuti speciali che per legge vanno smaltiti con procedure ad hoc.

L'inchiesta - 15 le persone coinvolte, compresi due funzionari regionali - è partita dalle ipotesi di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d'asta e alla corruzione negli appalti, gare indette per il ripristino di varie spiagge delle Marche, con fondi regionali. Poi, dopo la scoperta del cemento e delle travi sommerse, si è allargata ai reati di disastro ambientale e smaltimento illecito di rifiuti speciali. Fra gli indagati, il direttore dei lavori per conto della Regione Marche, l'ing. Mauro Petraccini. (ANSA)

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