Parfum d'olive, viva la “tradizione”!

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Lunedì, 5 Novembre 2012

 

In Valtesino di Grottammare se ne sentiva la mancanza, pareva che ‘sto autunno-inverno avremmo dovuto dire addio al tradizionale nauseante intenso profumo di olive marce. Anche l’aria era più chiara, senza l’impressionante pennacchio di fumo…

Incredibilmente, il sansificio era stato fatto chiudere per palesi e dimostrate e ripetute irregolarità sulle emissioni, anche se sindacomerli aveva sempre “rassicurato” i cittadini – e ti pareva! - che tutto andava bene ed era sotto controllo e non c’era niente di inquinante e bla e bla. Ma siccome c’è un limite all’indecenza, s’era dovuto arrendere dopo le analisi dell’ARPAM, che in extremis s’era ricordata di fare un po’ del suo dovere. Era fine novembre scorso. Come ogni anno era stato un continuo tira e molla, naturalmente per dar tempo all’Adriaoli di terminare comunque il suo sporco lavoro stagionale. Quella però era un’ordinanza di chiusura che pareva definitiva, e ovviamente sindacomerli se ne prese tutti i meriti (!): della fortunata serie per gonzi intitolata “visto come vigilo?”.

Era una burla. Lo stesso sansificio ha serenamente riaperto, come ogni anno da decenni. Ri-abbiamo la puzza (pardon, il profumo), l’irrespirabile nebbia che t’arriva in gola, l’inquinamento, le emissioni nocive e pericolose… E’che il TAR gli ha dato la “SOSPENSIVA”: non tanto riguardo alle emissioni fuorilegge (che si sa, di fronte a morbidi controlli di routine come sia facile far finta di riportarle nella norma), quanto per la “salvaguardia dei posti di lavoro”. Per “salvare” 4 - 5 - 6 buste paga [non so con precisione ma mi dicono che circa è così], diventa lecito avvelenare un intero territorio di migliaia di persone. Fatte le proporzioni, come all’ILVA di Taranto.

Però non lamentiamoci. Intanto, come sempre, in Valtesino e dintorni non mi risulta che qualcuno s’indigni (solo invisibili brontolii silenziosi); ma poi, non siamo contenti di riavere il nostro “Parfum d’olive” cui eravamo tanto abituati? E come potrebbe l’incombente Grande Opera di Tschumi-archistar far a meno di un ingrediente così esclusivo e caratteristico proprio a due passi? Senza “Parfum d’Olive” sarebbe a rischio pure la Bandiera Blu!

Manca ancora - ma arriverà - solo la trionfante velina del Comune a confermarci che il bonificato (?) sansificio è nostro e guai a chi ce lo tocca. Un’eccellenza. Forse ci faranno pure la campagna elettorale. Ma soprattutto si salva così l’ennesima “tradizione” locale… Toglierci il profumo d’olive sarebbe stato come togliere gli animali in gabbia dal mercato della Festa de Sammarti’.

Ma…

Se magari un “REPORT” indagasse sul “grande lavoratore” presidente del TAR Marche, chi è chi non è, per quali motivi è stato trasferito da Reggio Calabria ad Ancona (guarda un po’, ci sono pure qua le Compagnie di traghetti…), se è vero che è stato condannato a 3 anni e 6 mesi (corruzione in atti giudiziari) per alcuni traffici…? Ma… se esistesse anche da queste parti un minimo di giornalismo d’inchiesta? No, eh?

Ma che vado a pensa’… ‘sta puzza di olive m’ha dato alla testa. (Pier Giorgio Camaioni)

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