Sabbie nere a peso d'oro... [e io pago]

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Domenica, 20 Maggio 2012

 

[Grottammare /Tesì: spesi già 2 milioni di euro di sabbie nere per invano tramutare in spiaggia una striscia di sassi di circa 250 metri x 8 (2000 mq). E ogni anno si continuerà a spendere soldi pubblici. Per quelli là]

Cioè mille euro al metroquadro (!) per avere comunque un'incompiuta. Le sabbie nere di riporto saranno di nuovo ingoiate dalle prime mareggiate, e Tesì continuerà tenacemente il suo lavoro di trasporto-sassi, che è bellissimo. E continuerà anche l'inutile, costoso e devastante viavai di camion, trattori e draghe sputa-sabbia. Dopotutto, ai rampanti operatori turistici del posto interessa d'estate aver sabbia fresca e basta. Gratis... [e io pago].

E pensare che:

  • Con due milioni si costruivano 15 appartamenti per famiglie in difficoltà, o se ne restauravano 30.

  • Con due milioni si sistemava alla grande il parcheggio del casello dell'A14, e avanzava il resto.

  • Con 400.000 euro si compravano 6 - 7 - 8 scuolabus nuovi, e i nostri ragazzi viaggiavano sicuri.

  • Con due milioni si riparavano i marciapiedi di tutta Grottammare.
    Con due milioni si curavano (forse con successo) le nostre palme, che stanno morendo tutte.

  • Con due milioni si comprava il centrale edificio Cantalamessa, per una residenza per anziani.

  • Con due milioni si poteva pensare all'arredo urbano, questo sconosciuto.
    Con 500.000 euro si cambiavano le poltroncine sfondate del Kursaal, e un sacco di panchine.

  • Con due milioni si ripensava totalmente la segnaletica stradale, i semafori, i passaggi pedonali...

  • Con due milioni di riorganizzava efficacemente l'illuminazione pubblica.

  • Con due milioni si terminava il parcheggio del paese alto e lo si metteva finalmente in sicurezza.

  • Con due milioni si organizzava una "raccolta pulita" dei rifiuti, da manuale.

Si potevano fare un sacco di cose utili, invece di buttare soldi a mare o nelle tasche di qualcuno. Soprattutto avremmo lasciato in pace la foce di Tesì, con i suoi bei sassi naturali, la vegetazione spontanea quasi selvaggia, le selvatiche tamerici... Forse sarebbe addirittura rinata sullo stesso posto "la grande tamerice", uccisa dai lavori senza senso, ad insaputa del Comune (ma quando mai...). (Pier Giorgio Camaioni)

Alla foce del fiume, prima della città
splendeva come un globo la tamerice
nata chissà da quanto tra le pietre
ombra per i passanti, ombra sul mare.

L'hanno tagliata, restano le pietre.
Mi rimane una foto: scongiuravo
proprio questo destino,
era splendida e sola
non faceva giardino. (Enrica Loggi)

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