Il Club della Sega colpisce ancora

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Mercoledì, 16 Maggio 2012

 

Ammazzano il verde con modalità seriali alla "Criminal minds", gli amministratori sambenedettesi affiliati al Club della Sega e Motosega, sostenuti di volta in volta da comitati di quartiere che ovviamente hanno gli amministratori che si meritano.
http://www.ilsegnale.it/2012/05/47705/via-ferri-e-viale-dello-sport-dicono-addio-ai-loro-pini-ma-ce-il-2x1/

La vittimologia applicata dai profilers ai ricorrenti assassinii di pini, in preoccupante escalation sia a SBT che a Grottammare (l'insipienza al potere è come la nube atomica, non conosce confini e contamina ogni dove) indaga le ragioni profonde di tanto odio per i pini da parte dell'efferato Club e dei ComQuart suoi fans.

E' certo intanto che il sistematico killeraggio "di quei particolari alberi" (copyright ass.Sestri) si avvale di motivazioni grottesche e demenziali proprio come quelle degli S.I. La balla è sempre la stessa, a SBT come a Grottammare: le radici dei pini sono pericolose (sic), dissestano asfalti e rompono marciapiedi (sic) e giù col collaudato stupidario, spalmato con velina comunale - e poche varianti nel pessimo italiano - su quasi tutta la stampa, che si adegua contenta e appecoronata.


Nuova invece - anche in Criminal minds gli S.I. cercano alibi sempre nuovi all'escalation delle proprie efferatezze - la filosofia del 2 x 1: "Per ogni albero abbattuto ce ne saranno due nuovi arbusti" (sic). Che ha un'eco sinistra, e non solo per l'italiano raccapricciante. Ricorda infatti, seppur all'incontrario, l'infausta contabilità di certe rappresaglie di non lontana e insepolta memoria....

Qua si ammazzano sanissimi e bellissimi pini mentre la velina comunale, spudorata come d'abitudine, strombazza a squarciagola che lo si fa per il bene cittadino e che gli alberi sono un intralcio alla civiltà, una minaccia alla sicurezza. Dunque li seghiamo subito, perchè cessino di nuocere!

In una San Benedetto in cui assessori verdi (!) e assessore al decoro urbano (!) se ne fregano di decoro urbano e di verde (lasciando, per dirne solo una, che le palme in zona pedonale siano garrotate da griglie assassine, e sterminando alberi e verde a ritmi da disboscamento amazzonico); con strade anche centrali dissestatissime e non per colpa degli alberi che non ci sono; con viabilità da terzo mondo (senza offesa per il terzo mondo che ha le sue ragioni), si spaccia il killeraggio dei pini come tutela della sicurezza, miglioramento della percorribilità e balle equipollenti. E si tagliano impunemente decine di alberi per fare "un nuovo marciapiede e un percorso ciclopedonale"!... E per sostituirli forse - loro così belli e sani - con "essenze arboree meno impattanti" (sic). Magari con arancetti-bonsai, Grottammare docet.

In quale paese civile questo avverrebbe senza che i responsabili fossero cacciati a furor di popolo e vigorose pedate nel didietro?...

VERGOGNA! Vergogna sono queste amministrazioni; vergogna è l'opposizione che non sa o non vuole opporsi; vergogna sono i comitati di quartiere che per qualche parcheggio in più e per una malintesa "sicurezza" si vendono il verde e gli alberi come fossero propri dimenticando che sono DI TUTTI; vergogna è quella stampa-grancassa che non un fiato nè un barlume di critica osa spendere al cospetto di simili nefandezze.

Vi segassero a voi! [licenza poetica] (Sara Di Giuseppe)

 

PS: infatti per alcuni si tratta solo di una questione numerica: un albero vale l'altro. Ne taglio uno qui e ne ripianto un altro lì. Che quell'albero tagliato magari sia un albero centenario, sembra contare poco; che abbia una sua storia e una sua memoria, benché meno. In fondo si tratta solo di semplici alberi, pini per l'esattezza: pezzi di legno con tanti piccoli aghi, sotto cui non devi parcheggiare l'autovettura altrimenti te la ritrovi tutta sporca di resina e bestemmi maledicendoli. Chissà magari un giorno [come espresso in licenza poetica] qualcuno arriverà a pensare di poter segar via anche un essere umano, rimpiazzandolo con un "nuovo" bebè, questa volta però meno rompicoglioni dell'altro, che da piccolo non piange, non si lamenta quando ha fame o ha sete, e che quando sarà grande non si ribellerà alle incomprensibili e innaturali condizioni di vita alle quali verrà sottoposto, perché quella sarà una creatura più ubbidiente, servizievole e rispettosa, non più fatta a immagine e somiglianza di chi l'ha generata, ma pensata, progettata e realizzata per poterne esaudire i bisogni e le necessità.

Certo, a volte è necessario compiere un determinato gesto, prendere decisioni difficili, spesso anche dolorose; ma quando lo facciamo senza mostrare alcun sentimento, alcuna emozione, quel gesto si trasforma in un sopruso, in un'imposizione, generata dal senso di superiorità che ormai ci pervade presuntuosamente.

Forse ad alcuni sembrerà ridicolo ma se prima di tagliare avessimo espresso un semplice, elementare gesto o pensiero di riconoscenza, di riconoscimento nei riguardi di quegli alberi, invece di maledirli per i "problemi" che stanno generando, li avremmo perlomeno ringraziati per averci fatto compagnia in questo nostro tempo, perché in fondo non dobbiamo dimenticare che qualcuno, anni fa, spesso tanti anni fa, ha piantato dei giovani arbusti, con l'intento di adornare una piazza, un viale o un giardino, perché riteneva che queste creature, nel corso del tempo, avrebbero donato un duraturo "sprazzo di vita" a quegli spazi che si stavano lentamente, ma inesorabilmente, ricoprendo di asfalto e di cemento. (RG)

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