Ancona - Allarme siccità nelle campagne marchigiane dove nel mese di giugno è caduto il 92 per cento di pioggia in meno rispetto alla media. A sottolinearlo è la Coldiretti Marche, sulla base dei dati dell’osservatorio agrometeorologico del Ministero e delle segnalazioni che stanno giungendo dalle imprese agricole sul territorio. A soffrire sono soprattutto il girasole e il mais, messi a dura prova dalla perdurante mancanza di acqua e dal caldo, con una media delle temperature massime a 28,5 gradi, 3,5 gradi in più rispetto a quella del periodo di riferimento. Il girasole è una delle colture più presenti nella nostra regione, con una superficie di 40mila ettari (il 10 per cento di quella totale) e una produzione di oltre 900mila quintali. Di mais si producono all’anno poco meno di 500mila quintali su 7mila ettari.
Ma, denuncia Coldiretti, lo stress idrico inizia a farsi sentire anche su altre colture, a partire dalla vite e dall’olivo. Una situazione resa ancora più complicata, ricorda Coldiretti Marche, dal fatto che l’autunno scorso è stato il più arido degli ultimi cinquant’anni nella nostra regione, secondo le rilevazioni agrometeorologiche dell’Assam, mentre le abbonanti nevicate di febbraio non sono riuscite del tutto a rimpinguare le riserve idriche del terreno. Le coltivazioni in questa fase stagionale si trovano in un momento critico di sviluppo e hanno bisogno dell’acqua per completare il ciclo produttivo. Infatti la perdita di acqua delle piante e del terreno, la cosiddetta evapotraspirazione, con le temperature bollenti di questi giorni ha raggiunto livelli che si registrano normalmente a fine luglio/agosto. (ilrestodelcarlino.it)
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