Metano: origine anche inorganica. Strada aperta per nuovi giacimenti

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Martedì, 10 Gennaio 2012

 

MILANO - È una scoperta che offre due risposte, entrambe molto importanti. In alcune rocce del sud della Turchia e note come ofioliti il metano viene generato per processi inorganici e a temperature inferiori ai 50 gradi centigradi. Il risultato è frutto di una ricerca guidata da Giuseppe Etiope dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), noto esperto del prezioso gas.

A BASSA TEMPERATURA - Il metano abiogenico, cioè non generato da sostanze organiche o batteri, può essere prodotto da rocce in condizioni di alta temperatura, oltre i duecento gradi centigradi. Quindi in situazioni particolari a elevata profondità oppure in laboratorio bruciando altra energia e perciò non interessante. Il ritrovamento apre la via a due intriganti prospettive; una marziana e l’altra terrestre.

MARTE - Su Marte grazie alle indagini della sonda europea Mars Express dell’Esa effettuate da Vittorio Formisano dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), era stata rilevata la presenza di metano nell’atmosfera in alcune zone del pianeta. Questo fece emergere l’ipotesi che fosse frutto di qualche forma di vita nascosta nel sottosuolo e in grado di produrlo. La scoperta potrebbe invece spiegare la sua origine proprio legata a questo tipo di rocce eliminando l’affascinante ipotesi della vita. Tra l’altro le tracce rilevate dalle sonde sembrano essere proprio in corrispondenza di questo tipo di rocce. Finora l’origine abiogenica era discussa e poco condivisa per le basse temperature presenti. Invece la scoperta in Turchia mostrerebbe questa possibilità. Naturalmente resta tutto da dimostrare, ma è un indizio prezioso.

SULLA TERRA - La seconda opportunità offerta dalla scoperta è invece tutta terrestre. «Se esiste un meccanismo di produzione del metano a bassa temperatura come abbiamo osservato in natura», commenta Giuseppe Etiope, «questo può aprire nuovi fronti di ricerca e d’interesse per la produzione di combustibili fossili». Per tale ragione e per gli interessi economici potenziali, le ricerche del metano abiogenico sono state estese ad altri Paesi: dagli Stati Uniti alla Grecia alla Romania coinvolgendo pure studiosi dell’Esa e della Nasa. (Giovanni Caprara - corriere.it)

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