Albula sotto osservazione

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Martedì, 3 Gennaio 2012

 

San Benedetto Forse non tutti si sono accorti che, negli ultimi quindici mesi, l’Albula è stato l’osservato speciale di un gruppo di tecnici coordinati dai vigili urbani che, dalla fine del 2010 ad oggi, hanno monitorato costantemente il corso d’acqua. E’ venuto fuori che qualche problema, da un capo all’altro del torrente c’è ed è prevalentemente legato agli scarichi inquinanti portati, occasionalmente sia chiaro, da qualche privato.



Ma andiamo con ordine. All’inizio di ottobre del 2010 la polizia municipale ha dato il via ad un’operazione che vedrà gli agenti impegnati nel controllo di tutti i corsi d’acqua che attraversano la città. La speciale squadra, capitanata da Giuseppe Brutti e composta da Stefano Castelli e Gianluca Massicci, ha iniziato proprio da quello principale monitorando sia la qualità dell’acqua che lo stato di cose legato al fossato del torrente. Le sorprese non sono mancate perché se la situazione viene considerata confortante, qualche emergenza dalle parti dell’Albula c’è. Ad esempio il degrado che si vive sotto i ponti del torrente nel tratto dell’area centrale sambenedettese, in particolar modo nel punto maggiormente coperto vale a dire il parcheggio dell’ospedale.



Un mese fa per gli agenti è stato impossibile seguire a ritroso uno sversamento di acqua scura a causa della presenza di melma e di una “rilevante quantità di siringhe – come si legge nel resoconto stilato dai vigili – utilizzate dai tossicodipendenti”. E sempre sotto quel lungo ponte i vigili hanno trovato di tutto, da carrelli della spesa a scale smontabili. Ma l’osservato speciale era il torrente e lo stato dell’acqua. I campionamenti hanno interessato l’intero alveo fino ai confini del territorio comunale ed estendendosi al maggior affluente, il Fosso degli Zingari, anch’esso monitorato fino ai confini con il comune di Acquaviva. Durante il periodo del monitoraggio sono stati rilevati scarichi occasionali con immissione di reflui inquinanti da parte di soggetti non identificati. C’è poi il problema delle tante abitazioni sparse e delle attività agricole con tanto di insediamenti zootecnici non servite dal sistema di depurazione. Su questo tema, i tecnici hanno sottolineato la necessità di interventi di ampliamento della condotta fognaria. Sono inoltre emerse criticità legate agli scarichi urbani al confine con Acquaviva e in corrispondenza del ponte di via Papa Sisto V: in questo caso, però, la consorzio che gestisce il ciclo dell’acqua, ha realizzato interventi mirati a risolvere situazioni anomale. “Al di là di queste pur innegabili criticità – affermano dal Comune - i risultati sono confortanti”. (Emidio Lattanzi - corriereadriatico.it)

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