Istituita un’alleanza trasversale salva-oceani, l’appello è della Banca Mondiale

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Lunedì, 27 Febbraio 2012

 

Una coalizione di governi, organizzazioni internazionali, Ong, e aree della società civile per salvare gli oceani. Soggetti che in altre occasioni sono stati su sponde avverse, hanno accolto la proposta lanciata dal presidente della Banca Mondiale Robert B. Zoellick, di unire scienza, tutela ambientale, istituzioni e settore privato per formare un partenariato globale a tutela di questo grande ecosistema messo a rischio dalle attività antropiche.

«Abbiamo bisogno di un'azione globale coordinata per ripristinare la salute dei nostri oceani - ha dichiarato Zoellick. E' necessario proteggere gli oceani anche perché forniscono il 15% delle proteine animali consumate nel mondo, milioni di posti di lavoro, e alcuni essenziali servizi ecosistemici come la regolazione del clima e lo stoccaggio del carbonio». I problemi maggiori da affrontare riguardano l'ipersfruttamento delle risorse ittiche, l'inquinamento, i cambiamenti climatici e la perdita di habitat e di biodiversità. Tutti fattori che incidono in senso negativo sull'economia in particolare dei Paesi in Via di Sviluppo.

L'alleanza salva oceani, di cui fanno parte tra gli altri Iucn, Wwf, Noaa, Fao, Unep, Unesco, ha previsto un programma per migliorare i sistemi di governance della pesca, ricostituire di almeno la metà degli stock ittici mondiali, aumentare le aree marine protette, intensificare gli sforzi contro l'inquinamento e il degrado, migliorare la gestione delle coste, per attuare il quale, come si intuisce, ci vogliono risorse economiche.

Per la prima fase dovrebbero essere disponibili 300 milioni di dollari e a regime i promotori intendono arrivare a generare circa 2,1 miliardi di dollari destinati alla protezione degli oceani. L'alleanza salva-oceani sarà consolidata in Brasile a giugno durante l'appuntamento di Rio+20. «Il Brasile si è impegnato a conseguire risultati specifici in conservazione, con l'auspicio che Rio+20 permetterà a tutti i Paesi di rinnovare gli impegni assunti nel 1992» ha dichiarato Francisco Gaetani, viceministro brasiliano dell'Ambiente. (greenreport.it)

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