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Roma - Le ristrettezze economiche impongono delle scelte. E tra beni di prima necessità e svago, i giovani non hanno dubbi e scelgono lo svago. Un fenomeno legato all'età o stiamo assistendo ad un cambiamento culturale? “Si scoprirà con il tempo ma credo che in parte sia un cambiamento definitivo”. Così Claude Fischler sociologo e membro dell’Advisory Board del Barilla Center for Food and Nutrition, spiega all'Adnkronos come la crisi sta influenzando i consumi, non solo in Italia.
In Europa il consumo cambia ma “in modi diversi”. I francesi e gli italiani, ad esempio, non possono fare a meno della buona tavola e “rispetto alla media europea spendono di più per il cibo”. In generale, però, “aumentano i discount, si prediligono i prodotti a marchio che fanno concorrenza alle grandi industrie alimentari, e si tiene d'occhio più il prezzo che la qualità”.
Uno scenario che mette in crisi le nostre abitudini alimentari e in particolar modo la dieta mediterranea sulla quale, secondo Fischler, occorre fare dei ragionamenti più legati al modo di mangiare che agli alimenti. Anche perchè la dieta mediterranea spiega Fischler, "è tipica della Grecia dove c'è l'indice di massa corporea più alto di europa o nelle isole del mediterraneo come Malta e Cipro dove si riscontra l'obesità infantile più alta dei paesi comunitari".
Bisogna, dunque, "ragionare su alcune caratteristiche di queste abitudini alimentari, come la commensalità. Una dimensione molto importante". Italiani e francesi, ad esempio, "dedicano molto tempo alla tavola e non sono inclini al fuori pasto".
Ma il vero specchio di una società che cambia, secondo il sociologo francese, è rappresentato dai giovani che “tra cibo e telefonino, preferiscono l'ultimo ritrovato della tecnologia”. I giovani, “hanno meno denaro e preferiscono impegnarlo per le relazioni sociali che, in questa fascia d'età, sono molto importanti”. Adesso, però, bisogna capire se si tratta di una fenomeno legato all'età o ad un cambiamento cultuale permanente: “Si scoprirà con il tempo ma credo che in parte sia un cambiamento definitivo” conclude Fischler. (adnkronos.it)
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