Ancona - Il maltempo di questi giorni si ripercuote negativamente sull'agricoltura del piceno facendo registrare una situazione senza precedenti negli ultimi vent'anni. A segnalarlo è la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori di Ascoli Piceno che stila un nuovo drammatico bilancio che rischia di aggravarsi ulteriormente. Numerose sono, infatti, le aziende e strutture agricole tra le quali serre, stalle, cascine e magazzini colpiti in maniera determinante dalla neve e dal gelo. Si stanno rovinando ettari di coltivazioni di ortaggi "bruciati" dal grande freddo tra i quali cavoli, porri, cavolfiori, radicchio, carciofi, indivia, cicoria, finocchi; risultano distrutti diversi alberi da frutta, olivi; decine di animali (bovini, ovini, avicoli, maiali) sono morti sia per le temperature polari che per il crollo dei ricoveri; sono finiti al macero tonnellate di frutta e verdura, uova, litri di latte e carne per l'impossibilità del trasporto, per la mancata raccolta, per la distruzione delle produzione sul campo.
Ed ancora numerose imprese sono rimaste senza corrente elettrica e acqua per più di cinque giorni; sono stati danneggiati numerosi macchinari agricoli, tra trattori, autoveicoli merci, impianti di distribuzione del mangime per gli animali e di mungitura, pompe idrauliche, gruppi elettrogeni; è stata utilizzata una percentuale maggiore di gasolio rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. "La situazione è catastrofica e rischia di aggravarsi ulteriormente - spiega Massimo Sandroni presidente della Cia provinciale - per questo perché è assolutamente indispensabile che si attivino al più presto le procedure per lo stato di calamità naturale e si decida un congruo rinvio dei pagamenti delle tasse, dei contributi previdenziali e dei mutui per gli agricoltori pesantemente colpiti dal maltempo.
Sono misure necessarie per non rendere ancora più critica una situazione che non ha precedenti negli ultimi venti anni". Il maltempo di questi giorni, dunque, rischia di ridurre la produzione agricola vendibile di quest'anno il che avrà conseguenze sul valore aggiunto agricolo e sui redditi dei produttori che negli ultimi cinque anni sono diminuiti di oltre il 20 per cento. A ciò si devono aggiungere i maggiori costi, tra i quali le misure della manovra del governo Monti relative all'Imu sui fabbricati rurali e l'aumento degli estimi dei terreni agricoli e il rincaro del gasolio, che le aziende sono chiamate a sopportare nei prossimi mesi. A seguito dell'incontro avvenuto nei giorni scorsi con l'Assessore all'agricoltura della Regione Marche Paolo Petrini, per quanto concerne i danni relativi alle eccezionali nevicate intervenute nelle ultime settimane, la Regione sta predisponendo un apposito Decreto per quanto concerne la possibilità di fare segnalazione dei danni a livello cumulativo da parte delle Organizzazioni professionali, in alternativa alla segnalazione individuale dell'azienda (sul tipo di quanto avvenuto con l'alluvione del 2011).
La Regione Marche, inoltre, si è impegnata ad emanare rapidamente un provvedimento nell'ambito del regime "de minimis" in agricoltura (7.500 € di contributo in 3 anni), che si dovrebbe tradurre nella concessione di un prestito agevolato (si parla di tasso di interesse pari a 0), fino a 18 mesi, per venire incontro alle esigenze di gestione/ripresa dell'attività agricola; per il ripristino delle strutture ed impianti danneggiati. Si parla di attivare la Misura 126 del PSR, con la quale favorire la ricostruzione delle strutture e/o degli impianti danneggiati dalla neve, compreso il ripristino del patrimonio zootecnico deceduto. C'è l'impegno da parte della Regione Marche di chiedere lo stato di calamità per il settore agricolo, sia per ottenere proroghe nel pagamento delle rate di credito e/o dei contributi previdenziali in scadenza, sia per vedere se è possibile ottenere risorse (si parla di 3-4.000.000 €) dal Fondo di Solidarietà Nazionale.
Al riguardo si dovrà fare molta attenzione nel distinguere gli interventi finanziabili con la Misura 1.2.6. del PSR, da quelli con D. Lgs. 102/14, in quanto CE non vuole sovrapposizioni. Nell'ambito delle ri-sorse che si riusciranno ad attivare, infine, l'assessore Petrini si è impegnato ad assicurare la priorità alle strutture e al patrimonio zootecnico, poi alle serre, poi ad altri impianti danneggiati. (ilquotidiano.it)
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