Mentre il mare ci offre gratis la sua seconda lectio magistralis del mese [magari un po’ meno energica della prima], ecco ricicciare fuori un paio di ambiziosi progetti che dimostrano quanto siamo attenti e ricettivi di fronte ad avvertimenti naturali tutto sommato ancora bonari.
1 - Riparte il compulsivo lamento dei “difensori” della Sentina: invocano - da Europa, Ministero, Regione - milioni di euro di scogliere, per difendere ad oltranza la riserva naturale de noantri che sta ineluttabilmente andando sott’acqua.
2 - Ri-fiorisce il geniale (e indispensabile, of course) progetto di pista ciclabile costiera Cupra-Pedaso, fondamentale per raggiungere quanto prima Gabicce in bicicletta. Un po’ come la TAV in Piemonte: sbrigarsi a farla, guarda la fila di gente che aspetta d’andare da Lisbona a Kiev…
Insomma, per la felicità degli aficionados della Sentina e dei ciclisti attraversatori delle Marche, tra Martinsicuro e Pedaso sarà ancora tutta una sventagliata di scogliere, con impressionanti sbrodolamenti di cemento lunghi chilometri.
Due piccole Grandi Opere di svariate decine di milioni di euro. Soldi ben spesi? Ceerrrto! Hanno torto marcio le noiose cassandre che predicono l’inutilità di tanti soldi buttati letteralmente a mare perché il mare, in inesorabile crescita, si mangerà comunque prestissimo sia la Sentina sia l’intera pista ciclabile, insieme ad alcuni chalet e altre cosucce. In Regione abbiamo ottimi e coscienziosi progettisti, che seppur sotto inchiesta non vanno in galera coma Sallusti, e manco ai domiciliari dalla Santanchè; quindi si continuerà a costruire scogliere a oltranza, ad libitum come si dice in musica. Facile come buttare sassi in acqua, e i soldi per le scogliere sono come i soldi per gli ex voto: santi e salvifici, basta crederci.
E’ tutto il resto, che è follia. Attenti, sono tentatrici le follie! Guai sprecarci risorse, col miraggio di migliorare la Riviera in alcuni settori che ci sembrano critici, ma non lo sono. Non saremo mica matti a spender soldi per combattere il punteruolo rosso delle palme: lasciamolo fare, ci sta ringiovanendo il paesaggio gratis! Oppure per bonificare la Val Tesino dall’inquinamento del sansificio: ce l’invidiano tutti, il parfum d’olive! E per carità, non tocchiamo il trasporto pubblico: dove la troviamo un’azienda migliore della Start che fa durare svariati decenni i suoi autobus! Non lasciamoci tentare dall’idea di comprare scuolabus nuovi, chi l’ha detto che i nostri vetusti macinini sono pericolosi per i nostri ragazzi… E quelli che pretendono la sicurezza della cassa di colmata, aspettino almeno che esploda, perché se non esplode – e non può esplodere – vuol dire che la sicurezza non serve… E basta, poi, spender soldi per tappare le buche delle strade, anche i turisti ci si sono affezionati! Rendere intelligenti i semafori? A che serve se noi siamo stupidi? E non stiamo a svenarci per migliorare l’Ospedale, tanto dobbiamo tutti mori’. Per carità, lasciamo le fogne come stanno, che a scoperchiarle facciamo solo danni. Che non ci capiamo una mazza, è dimostrato. (…)
E’ lungo l’elenco delle “follie”, che sono pure tentatrici. Piuttosto, spendiamoli con giudizio i nostri soldi: buttiamoci sicuri su scogliere e cemento. Ad libitum, come si dice in musica (pier Giorgio Camanioni)
|