MILANO - «Quando invecchi ti liberi dei rimpianti», ha dichiarato il ballerino Mikhail Baryshnikov (64 anni) in una recente intervista. Come dargli torto? Pare che faccia bene, dopo una certa età, non guardasi indietro con rabbia. E lo dice anche la scienza. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Scienceper vivere in modo sano dopo i 60 è importante lasciar andare il rammarico per le occasioni mancate. Allontanarsi dai crucci del passato è una chiave per rimanere in salute durante l'età matura. Almeno emotivamente.
INVECCHIAMENTO - «Il modo con cui abbiamo a che fare con i rimpianti è un fattore critico per la soddisfazione della vita durante l'invecchiamento», spiega Stefanie Brassen della University Medical Center Hamburg-Eppendorf in Germania e primo autore della ricerca. «Abbiamo dimostrato che il disimpegno emotivo è associato a un migliore benessere e a un minor numero di sintomi depressivi, ma soltanto in età avanzata». Sì, perché il rimpianto non è sempre un elemento negativo nella nostra vita. Nei giovani questo sentimento ha un valore perché può aiutare a non ripetere gli errori, e di conseguenza a prendere decisioni migliori in futuro. Insomma, rimuginare rappresenta un pro per giovani e un contro per gli anziani.
BASE BIOLOGICA - Per dimostrare questa teoria, su base biologica, i ricercatori hanno misurato l'attività celebrale con la risonanza magnetica funzionale (fMRI) nei soggetti appartenenti a tre gruppi differenti: giovani (età media: 25,4 anni), anziani depressi (età media: 65,6 anni) e anziani sani (età media: 65,8). I dati della risonanza sono stati presi durante lo svolgimento di un gioco a premi in denaro, molto simile al nostro pre-serale televisivo di Affari tuoi, con l'apertura delle scatole. Qui, i partecipanti potevano decidere di andare avanti per guadagnare il più possibile, ma con il rischio di perdere tutto, oppure di accontentarsi di una vincita minore. Alla fine del test i giovani e gli anziani depressi che si sono resi conto di aver lasciato sul tavolo più denaro di quello conquistato hanno ammesso di voler azzardare al secondo turno, mentre gli anziani adulti non hanno pensato di cambiare strategia di gioco, tenendo a mente che i risultati sono affidati al caso. A livello del cervello le idee sono state evidenziate con la risonanza.
ESPERIENZE EMOTIVE - «Giovani e anziani depressi hanno fatto registrare una diminuzione del segnale nel sistema di ricompensa nella regione dello striato ventriale», precisa Brassen, «che era simile alla riduzione indotta da perdite reali. Al contrario, gli over 60 emotivamente sani non hanno evidenziato alcuna risposta comportamentale agli eventi di rimpianto. Per questi soggetti, invece, si è vista una maggiore attivazione della parte rostrale della corteccia cingolata anteriore di fronte alle occasioni mancate. Questa regione frontale del cervello regola le esperienze emotive e riflette l'impiego di strategie di rammarico limitate».
ESPERIMENTO - L'esperimento mostra come la nostra mente cambi con il passare del tempo. Il rammarico, che negli anni della crescita funziona da pungolo, diventa non necessario negli anni della maturità. «I risultati aprono nuove prospettive non solo per il trattamento della depressione nei nonni, ma anche per mantenere la salute emotiva da vecchi», conclude la ricercatrice. Queste conclusioni si riallacciano a un altro studio, sempre di Stefanie Brassen, pubblicato lo scorso anno su Biological Psychiatry, che indica, sempre grazie alla risonanza magnetica funzionale, che per invecchiare con successo bisogna «pensare positivo», favorendo le esperienze emotivamente gratificanti. (Paola Caruso - corriere.it)
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