Palermo, sisma fuori da sistema faglie più noto

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Venerdì, 13 Aprile 2012

 

È stato generato da un sistema diverso da quello che attiva le faglie ben note lungo la costa settentrionale della Sicilia, il terremoto di magnitudo 4.2 registrato oggi in mare, a circa 10 chilometri da Palermo. ‘’Il terremoto è avvenuto a circa 10 chilometri dalla costa, a una decina di chilometri di profondità e a circa 20 chilometri di distanza dal sistema di faglie molto più noto’’, ha osservato il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

Il sistema di faglie più conosciuto, e nel quale i terremoti sono abbastanza frequenti, si concentra nella zona compresa fra 20 e 40 chilometri dalla costa ed è attivato dal movimento di compressione generato dalla placca africana, che spinge verso Nord, scontrandosi con la piccola placca tirrenica. Ma nel terremoto avvenuto oggi a 10 chilometri dalla costa è entrato in gioco un meccanismo diverso. ‘’È stato attivato da un movimento di tipo distensivo’’, ha spiegato Amato. Un movimento cioè simile a quello che avviene nell’Appennino e all’origine dei terremoti che colpiscono quella zona, da quello dell’Irpinia all’Umbria, a L’Aquila. In Sicilia, ha proseguito il sismologo, ‘’è avvenuto un processo di deformazione interno, in una zona poco nota, nella quale la sismicità non è frequente e difficile da studiare’’. Mancano infatti anche documenti storici che permettano di ricostruire una statistica: ‘’Molti terremoti avvenuti fra ‘700 e ‘800 nelle zone di Palermo, Cefalù e dei monti Nebrodi – ha osservato Amato – sono stati infatti localizzati sulla costa sulla base delle descrizioni storiche, ma molti di essi potrebbero essere avvenuti in mare’’. (ANSA)

PS: questo credo sia solo un esempio. Se la sismologia non amplierà le proprie conoscienze anche in altri ambiti, oltre a quello ormai solo parzialmente veritiero delle faglie e della tettonica delle placche, incomprensibili saranno le manifestazioni che si susseguiranno nei tempi a venire. (RG)

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