Smog, il record è in Iran è Ahvaz la città più inquinata

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Mercoledì, 28 Settembre 2011

 

GINEVRA - Spetta ad Ahvaz, città di circa un milione di abitanti dell'Iran sudoccidentale, il non invidiabile primato di metropoli più inquinata del mondo. A stilare la classifica è stata l'Organizzazione mondiale per la sanità 1 ricordando che ogni anno oltre due milioni di persone muoiono per l'inalazione di particelle fini presenti nell'aria che respiriamo, soprattutto nei centri urbani, dove il numero di decessi prematuri da attribuire all'inquinamento è stimato a 1,34 milioni.

Di questi, ricorda l'organizzazione, più di un milione potrebbero essere evitati se i valori delle linee guida dell'Oms fossero rispettati, ma in media solo poche città hanno livelli conformi alle raccomandazioni ed il numero di decessi riferibili all'inquinamento atmosferico in città è in aumento. L'Oms ha fissato la soglia a 20 microgrammi per metro cubo, ma in alcune città la concentrazione può raggiungere circa 300 microgrammi.

Le aree dove la presenza di polveri sottili è più massiccia sono in Asia centrale e in Africa, spesso per il combinato di parchi auto molti vecchi, massiccio ricorso al carbone come fonte energetica e particolari condizioni meteorologiche. A seguire Ahvaz, nella classifica delle città più inquinate ci sono la capitale della Mongolia Ulan Bator e un'altra località iraniana, Sanandaj. Tra le metropoli conosciute a livello mondiale,

da segnalare il quinto posto in classifica di Quetta (Pakistan), l'undicesimo di New Delhi (India), il ventiduesimo di Riad (Arabia Saudita) e il ventisettesimo di Dakar (Senegal).

A livello di Stati, secondo i dati dell'Oms, la Mongolia registra una concentrazione media annuale molto alta (279), come il Botswana (216) e il Pakistan (198). In Italia è di 37, meglio della Grecia (44) ma meno bene della Francia (27) o degli Stati Uniti (18).

Le particelle fini che inquinano l'aria provengono spesso da fonti di combustione quali le centrali elettriche a carbone e i veicoli a motore e grazie a dimensioni pari o inferiori a 10 micrometri possono penetrare nei polmoni, entrare nella circolazione del sangue e provocare cardiopatie, tumori ai polmoni, casi d'asma e infezioni delle vie respiratorie inferiori. (repubblica.it)

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