Comuni a 5 Stelle: "Cambiare è possibile, lo stiamo già facendo"

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Sabato, 24 Settembre 2011

 

“Cambiare è possibile, lo stiamo già facendo”.

Questo lo slogan che si leggeva sulle magliette e sui poster appesi a Ponte nelle Alpi (Belluno) in occasione della tre giorni dedicata alla festa dei Comuni Virtuosi e alla consegna del relativo premio per il miglior 'Comune a 5 Stelle', giunto quest'anno alla sua quinta edizione.

Io ero lì. Sono arrivato in camper il venerdì sera con la mia compagna e un amico e collega. La prima cosa che mi ha colpito è stata la collocazione del municipio. Questo non si trovava infatti a Ponte nelle Alpi, bensì in una frazione, Cadola.

Il giorno dopo ho scoperto che Ponte nelle Alpi è composto da 21 frazioni. 21 frazioni indipendenti, guidate da un capo frazione, arricchite da ex-latterie ristrutturate, da cooperative che gestiscono le attività e da una partecipazione diffusa alla “cosa pubblica”. 21 frazioni con un'identità forte, fatte di persone orgogliose ma umili al tempo stesso.

Quando gli ho chiesto se erano contenti di vivere nel loro comune, mi hanno risposto “siamo nati qui”. Nessun vanto. Nessuna rivendicazione di superiorità. Ma pace e soddisfazione nello sguardo.

Il municipio si trova a Cadola perché è la frazione geograficamente più centrale. Con buona pace delle logiche che vorrebbero il municipio nella frazione più grande o più abitata.

Siamo arrivati il venerdì sera, dicevo, e ci ha accolto Ezio Orzes (con l'accento sulla e!) - assessore Ambiente di Ponte nelle Alpi - che ci ha subito condotto in una sala appartenente alla Chiesa di Cadola (sala Mons- Vincenzo Savio) in cui stava per iniziare un concerto di musica classica tenuto dal Duo Chorda violino-chitarra. Andrea Rizzi al violino e Martina Rumonato alla chitarra. La musica riempie presto lo spazio della sala. Il pubblico è nutrito e attento e, nonostante la fame, assiste in silenzio, rapito. Dopo il concerto ci portano a cena e poi tutti a dormire.

Il secondo giorno (il sabato) è il vero cuore della tre giorni. Al mattino ci ritroviamo nella sala del concerto ad assistere ad un convegno intitolato “Nuovi modelli gestionali per i beni comuni”.

Tra i relatori Domenico Finiguerra (Sindaco di Cassinetta di Lugagnano e rappresentante del Movimento Stop al Consumo del Territorio), Bengasi Battisti (Sindaco di Corchiano, vincitore della scorsa edizione del premio Comuni a 5 Stelle), Andrea Pasqualotto in rappresentanza di “Coltivare Condividendo”, Giovanni Piccoli per Bim Piave e, ultimo ma non certo ultimo, Valter Bonan, del Coordinamento Acquabenecomune. Modera Giuseppe Casagrande, giornalista della RAI.

Gli interventi si susseguono con una sconcertante novità: sono in gran parte interessanti. Non ripetono gli slogan dei politici televisivi. Non attaccano e non difendono Berlusconi. Non dicono “no, ma anche sì”. Non sono volgari. Non invitano alla secessione. Non inneggiano alla “patonza”. Non citano barzellette di dubbio gusto.

Qui si parla di cose concrete. Del consumo del territorio, della gestione dei rifiuti (che qui a Ponte nelle Alpi ha superato il 90% di raccolta differenziata e ad una riduzione drastica nella produzione di rifiuti in sé), della gestione dell'acqua, che non deve essere “né pubblica, né privata, bensì comune”, della gestione del cibo “che insieme all'acqua è la risorsa più importante e minacciata”.

Sui tavoli brocche di acqua e bicchieri di vetro. Unica nota stonata, le luci sono accese nonostante sia giorno.

Dopo il convegno, ci spostiamo verso Quantin (un'altra frazione) per il pranzo. Questo si svolge in un'ex latteria. Scendo nelle cucine e incontro i “cuochi”: falegnami, fabbri, casalinghe. Il Comune ha assegnato loro la gestione dello spazio e loro organizzano pranzi e cene su richiesta. Il pranzo è buonissimo e le persone splendide.

Dopo pranzo è la volta della “festa” a Quantin. Qui troviamo uno spazio fieristico immerso tra montagne e alberi. Stand di aziende virtuose, varie attività ludiche, corse, concerti.



Intervisto Roger De Menech, il Sindaco di Ponte nelle Alpi, che mi illustra le varie attività che portano avanti.

La sua soddisfazione principale? Il rapporto con le persone. Qui a Ponte, ogni decisione viene presa consultando i capi-frazione e questi a loro volta rappresentano la frazione stessa. Quindi la rappresentanza è massima.

È poi la volta della consegna dei premi. Il Comune più virtuoso di questo 2011 è Castellarano (provincia di Reggio Emilia). I vincitori degli altri premi sono:

Gestione del territorio: Berlingo (BS), per l'intervento di recupero e riqualificazione di un'ex discarica abusiva nel centro del paese.

Impronta ecologica: Senigallia (AN), per gli interventi di riqualificazione energetica negli edifici pubblici e per gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.

Rifiuti: Baronissi (SA), per la qualità e i risultati conseguiti nella raccolta differenziata porta a porta dei rifiuti.

Mobilità: Saronno (VA), per i numerosi progetti di mobilità dolce rivolti a tutte le fasce sociali e d'età della comunità.

Nuovi stili di vita: Bagnoli Irpino (AV), per i progetti realizzati per e con i cittadini della comunità, per la promozione di uno stile di vita sobrio e sostenibile.

Io sono chiamato a consegnare al Sindaco di Castellarano il premio offerto dall'Associazione Paea: un viaggio di istruzione all'EUZ, Centro per l'Energia e l'Ambiente di Springe in Germania in agosto.

Il mio auspicio è che tra qualche anno saranno i tedeschi a venire a imparare da noi, ma per ora la Germania resta molto avanti, su efficienza energetica, bioedilizia e gestione dei rifiuti. Ma chissà...

Il terzo giorno è caratterizzato da una partita di calcio. Quella tra la Nazionale Comuni Virtuosi e la Nazionale Giornalisti RAI.

Vincono ai rigori i Comuni Virtuosi. Prima del pranzo ho il tempo per le ultime interviste. Rimango particolarmente colpito dalle parole di Domenico Finiguerra e da quelle di Marco Boschini. Loro (come il sindaco di Corchiano), non hanno dubbi: credere che l'economia possa “ripartire” basandosi sulla crescita, che si possa continuare a cementificare il territorio, che si possa perpetuare questo scollamento tra politici e paese reale, non è possibile.

Mi colpisce anche il fatto che Marco abbia il coraggio di ammettere candidamente che i comuni che hanno vinto le ultime edizioni avevano qualcosa in più. La sincerità in politica è una virtù tanto semplice e basica quanto ormai talmente rara da averne dimenticato persino l'esistenza...

“Sei ottimista?” chiedo a Marco Boschini. “Devo esserlo, mi risponde. È nel nostro statuto!”

Non so se sia l'ottimismo del sentimento o quello della ragione, ma so che ancora una volta il Cambiamento è possibile e lo stanno, lo stiamo, già facendo. (Daniel Tarozzi - ilcambiamento.it)

Commenti dei lettori

Mi ha colpito la frase della gestione dell'acqua, che non deve essere "né pubblica, né privata, bensì comune"... "Comune" è una parola dimenticata, tutto quello che è collettivo sembra solo essere una fonte di interessi per pochi e ognuno come si dice tira l'acqua al proprio mulino, cieco di fronte a realtà virtuose che dimostrano con i fatti il vecchio detto "l'unione fa la forza". Sono fiducioso nel futuro nonostante tutto. Non domani, ma un giorno impareremo anche noi.

Inviato da: Alessandro - Sabato 24 Settembre 2011 alle 12:38

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