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* Dichiarazione autentica di " Zio Marcello" Camiscioni in vita: " Se quando vado via mi rovinate il mio giardino dell'Ex Camping, vengo dall'aldilà con un aereo e vi sommergo a secchiate di merda".
Però l'aereo ancora non glielo danno e lui si danna: provvisorie complicazioni burocratiche celesti, forse. Ma nei secchi la merda è pronta, a tonnellate. Nessuno si salverà.
Senza fare il riassunto delle puntate precedenti, basti dire che, dopo la fulminea eliminazione del caratteristico tendone, il prezioso spazio dell'ex camping a San Benedetto è da sempre lasciato allo sbando. Pur con una recente banalotta ristrutturazione, quindi dopo averci ancora speso soldi pubblici.
L'ultima chicca giusto un mese fa, quando il Super Summer Games gli dava il colpo di grazia, come se ci fossero passati gli Unni di Attila (senza offesa per gli Unni). Se chi deve controllare e provvedere non ha voglia di scomodarsi, o ha gli occhi foderati di prosciutto, o è troppo impegnato a spartirsi i posti di potere, gli racconto come si presenta stasera il povero "ex camping":
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Il fondo erboso non solo non esiste più, ma vi si sono formati crateri lunari.
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Molte palmette da tempo sono morte stecchite e fanno più pena di quelle colpite dal punteruolo.
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Gli irregolari cespugli di pitosfori sono devastati e affogati di sabbia e immondizia.
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La fontanella è più malata di quella di Palazzeschi, clof, clop, cloch, cloffete, cloppete, chchch...
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La palizzata esterna lato mare pare essere stata appena assaltata dai Sioux che fecero Custer a polpette.
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Ogni altro tipo di vegetazione è allo stadio terminale, cronica mancanza di irrigazione.
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Panchine (quasi nuove) impiastricciate e ferite, anche quelle agli ultimi spasimi.
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Cessi di plastica accatastati e sfasciati, in prima fila sul lungomare.
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Giochi per bambini che gli vengono gli incubi, ai bambini.
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Porte di calcetto accatastate sul lato ovest, reti di pallavolo sbracate sul lato est.
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Pali storti, avanzi pubblicitari, impianti acqua e luce in condizioni da pellicola horror serie.
E sporco sporco sporco...
In mezzo, il "fortino" dell'AssoAlbergatori col tetto rotto (sempre gli indiani, certo). I turisti dovrebbero rivolgersi qua per scegliere la sistemazione migliore, pensa un po'...
Questa nostra, dall'Alpi alla Sicilia, è una terra [senza] promessa, e senza speranza, non solo un "Paese di merda". Zio Marcello già lo sapeva, perciò prevedeva di doverci tornare per scaricare "secchiate di merda" sui responsabili. Ma quanta ne dovrà portare... (Pier Giorgio Camaioni -
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