Dopo Fukushima torna l’incubo nucleare a spaventare il mondo, e questa volta a due passi da casa nostra. Questa mattina c’è stato un incidente in una centrale nucleare in Francia, a pochi passi dal confine con l’Italia.
L’esplosione, per la precisione, non è avvenuta nella centrale nucleare ma poco vicino, in un sito di stoccaggio di scorie nucleari che vengono trattate per il riciclaggio e per realizzare nuovo combustibile.
Nell’esplosione ci sarebbe stato un morto, e diversi altri feriti. Uno di questi sembra in condizioni particolarmente gravi. I vigili del fuoco hanno subito provveduto a circondare il sito per metterlo in sicurezza, ma è l’incubo di una fuga radioattiva a spaventare la popolazione francese e le nazioni confinanti come l’Italia.
La centrale si trova nel Sud della Francia, vicino il confine con l’Italia e si tratta di uno degli impianti più vecchi di tutta la nazione che in tutto ne ha circa sessanta. Le autorità francesi si sono affrettate a specificare che al momento non esiste un pericolo imminente di fuga radioattiva, ma la situazione è in continua evoluzione e potrebbero esserci aggiornamenti di continuo.
L’esplosione è avvenuta alle 11:45 locali. Il nome del sito coinvolto è Marcoule, nella regione del Gard a sud della Francia (MAPPA 1). Ancora da accertare la dinamica dell’incidente, ma si pensa sia stato provocato da un incendio all’interno di un sito di stoccaggio di rifiuti radioattivi.
Il ferito molto grave è stato trasferito in elicottero all’ospedale di Montpellier. Nulla da fare per la vittima, rimasta carbonizzata. Per gli altri feriti immediato il ricovero all’ospedale di Bagnols-sur-Ceze. I vigili del fuoco hanno alzato un perimetro di sicurezza intorno alla centrale per contenere eventuali fughe e dispersioni nell’aria a causa del vento..
Come detto per il momento la polizia ha spiegato che non ci sarebbe rischio di contaminazione all’esterno. Uno dei motivi di sicurezza è che l’impianto di Marcoule è utilizzato per il trattamento di scorie e non dispone di reattori. Secondo istruzioni, la centrale è una filiale della società Socodei e Edf. Nel sito viene prodotto il Mox, un combustibile nucleare che contiene uranio miscelato a plutonio proveniente dalle armi atomiche.
L’Italia teme per la vicinanza con il sito a soli 242 chilometri in linea d’aria da Ventimiglia, 257 da Torino, 342 da Genova. E infatti in queste ore l’Italia si è mobilitata tramite il dipartimento della Protezione civile per sapere dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) quali sono i pericoli che corre il nostro Paese. L’aria è costantemente monitorata per verificare presenza di radioattività.
L’incidente arriva a pochi mesi dalla bocciatura degli italiani al nucleare in Italia, ma conferma come l’essere circondati da centrali in latri Paesi non ci preserva dal rischio di incidenti e contaminazioni nucleari. (dottorsalute.info)
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