L'aumento del livello del mare potrebbe rappresentare la più grande minaccia per il pianeta, a meno che non si riescano a contenere le conseguenze dei cambiamenti climatici. Questa la dichiarazione rilasciata nella capitale del Nepal, Katmandù, dal premio Nobel Rajendra K. Pachauris.
Il Quarto Rapporto di Valutazione del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC), presieduto da Pachauris, ha predetto che il livello medio delle acque oceaniche potrebbe salire di 0,18-0,59 metri nei prossimi anni. Lo scienziato ha inoltre affermato che un cambiamento “irreversibile e brusco” di quella variabile potrebbe causare l'estinzione del 20/30 per cento delle specie vegetali e animali.
Su invito del Centro Internazionale per lo Sviluppo Integrato della Montagna, di cui fanno parte India, Cina, Nepal, Bangladesh, Pakistan, Afghanistan, Myanmar e Bhutan, Pachauris ha parlato dei cambiamenti climatici nella regione himalayana e delle modalità di adattamento e di mitigazione agli effetti derivanti. A suo avviso, l'aumento del livello del mare influirà rapidamente sulle zone costiere più basse, ma anche, a lungo termine, su terreni ad un'altitudine maggiore come in Asia, a causa di probabili inondazioni e più frequenti periodi di siccità.
Pachauris ritiene inoltre necessario che un cambiamento “immediato e non così drastico” nello stile di vita sia necessario per affrontare il cambiamento climatico, poiché basterebbe effettuare gesti semplici come spegnere le luci in una stanza quando ci si trasferisce in un’altra, per ridurre l'impatto della quotidiana azione antropica sul climate change. (rinnovabili.it)
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