MILANO – D’ora in poi l’antenna si indosserà e comunicazione wireless e sartoria stringono un’alleanza sempre più stretta. Almeno questo è ciò che sta mettendo a punto John Volakis, direttore del Laboratorio di Elettroscienza dell’Ohio State University, grazie al quale non sarà più necessario l'auricolare Bluetooth e nemmeno portare il telefono all'orecchio. Il progetto è parte di una ricerca più ampia, mirata a creare fibre tessili "intelligenti" in grado di raccogliere, immagazzinare, inviare e ricevere informazioni. Si tratta ancora di trovare un tessuto sufficientemente morbido per la maglietta smart e soprattutto lavabile. E poi la t-shirt dovrebbe arrivare sui mercati, alla cifra iniziale di 200 dollari.
DISPOSITIVO DI CONTROLLO – Il funzionamento dell’antenna indossabile viene spiegato bene dal professor Chen Chi-Chih, del dipartimento di ingegneria elettrica e informatica: la t-shirt/antenna aggiunge alle precedenti scoperte in questa direzione un unico dispositivo di controllo computerizzato che permette a più antenne di lavorare contemporaneamente. Il risultato è un sistema in grado di ricevere segnali da tutte le direzioni, anche attraverso i muri, senza la necessità di antenne esterne. A risolvere i problemi di trasmissione che si possono verificare quando il corpo viene a contatto con l’antenna ci pensa infine il sistema di controllo che rileva prontamente il movimento corporale e attiva automaticamente l’antenna che può garantire la migliore prestazione.
AMBIENTI MILITARI – Anche l’antenna-maglietta è nata, come molti altri dispositivi, da esigenze militari e dall’idea di migliorare l’affidabilità dei sistemi di comunicazione dei soldati: i cosiddetti tessuti intelligenti, o smart fabrics, sono stati pensati infatti fin dall’inizio per garantire una comunicazione a prova di ingombro. Pioniera di questo settore è stata la Scuola di Ingegneria Fibro-Tessile del Georgia Institute of Technology che già nel 1990 ideò la sua Wearable Motherboard (letteralmente scheda madre per il controllo dei feriti in combattimento), sistema che permetteva l’individuazione e il monitoraggio delle condizioni vitali dei soldati feriti in azione. Grazie alla nano-tecnologia, in grado di concepire sensori e microchip sempre più piccoli, l’indossabilità dei dispositivi è divenuto un settore in continua espansione. L’antenna messa a punto da John Volakis sarà utilizzabile anche da anziani che vivono da soli o persone malate e soprattutto, come promette Volakis, consentirà una ricezione ottima. E il cellulare che «non prende» è destinato a diventare un lontano ricordo: «Non più cinque tacche, ma dieci. Sempre». (Emanuela Di Pasqua - corriere.it)
PS: Ma perché non ci facciamo impiantare direttamente una bella presa INTERRET tra le chiappe? Dal peer-to-peer al cheek-to-cheek (RG)
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