Se il gioco d'azzardo diventa una ragione di vita

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Martedì, 25 Ottobre 2011

 

È sempre esistita, ma oggi questo tipo di dipendenza colpisce sempre di più anche i giovanissimi. E, dai fumosi tavoli verdi di bische e casinò, si espande: giocare è sempre più alla portata di tutti. Dalle slot machine e videopoker del bar alle scommesse clandestine, dal gambling online con software che permettono di effettuare vere partite a poker con puntate in denaro, fino all'azzardo legalizzato (i "gratta e vinci" dal tabaccaio, il lotto...): le tentazioni sono frequenti. E c'è chi, dopo una, due, dieci giocate non riesce più a smettere, con conseguenze gravissime per la sua vita privata (e quella di chi gli è accanto). Come difendersi dalla "febbre del gioco"? Imparando a (ri)conoscerla.

Ormai, In Italia, ci sono più ricevitorie di gioco che uffici postali. Attualmente, l'industria del gioco legalizzato è la terza, dopo Eni e Fiat, ed è l'unica che non conosce crisi. Secondo alcune proiezioni, pubblicate da varie fonti attendibili, nel corso del 2009 gli italiani avranno speso complessivamente circa 52 miliardi di euro per partecipare ai vari giochi in denaro autorizzati dallo Stato (Lotto, Totocalcio, Gratta e vinci, Superenalotto, New Slot, scommesse sportive, ecc.); in media: 867 euro a persona, compresi lattanti e ultra centenari… Se il Governo avesse imposto una tassa pro capite di tale entità, sarebbe scoppiata sicuramente una rivoluzione. Invece, in particolari situazioni, la gente ha fatto addirittura la ressa alle ricevitorie, per non perdere l'opportunità di pagare questa sorta di tassa sulla speranza…

Tutto ciò ha un costo sociale non indifferente, anche perché molti tenaci sognatori, quando si ritrovano senza i soldi per continuare a giocare, rischiano di finire in mano a usurai senza scrupoli, passando bruscamente dai sogni agli incubi.

I potenziali guasti generati dall'indiscriminato proliferare di ogni forma di gioco in denaro, però, sono anche di natura sanitaria e non solo economica. Da diversi anni, ormai, psichiatri e psicologi di ogni parte del mondo concordano nel ritenere che l'abitudine al gioco d'azzardo può causare una sindrome compulsiva (detta Pathological gambling), la cui ricaduta sulla personalità del giocatore presenta aspetti analoghi a quelli generati dal vizio di bere o di fare uso di sostanze stupefacenti.

Attualmente, in Italia, presso le oltre 300 strutture, pubbliche e private, specializzate nel trattamento di tale patologia, sono in cura circa 5.000 persone di varia estrazione sociale (professionisti, studenti, casalinghe, pensionati, ecc.). Si valuta, però, che i giocatori portati a dipendere dal gioco d'azzardo siano circa 700.000, dei quali almeno un 11%, a forte rischio.

E lo Stato italiano, invece di tentare di smorzare una tale allarmante tendenza, la alimenta a dismisura, favorendo una continua introduzione di nuove forme di gioco in denaro. Ma le statistiche rivelano che, aumentando l'offerta di giochi, cresce anche il numero dei giocatori. Siccome questo genere di iniziative non ha lo scopo di fare dei regali ai cittadini, ma di spillare loro dei soldi, se ne deduce facilmente che ogni nuova proposta ludica in denaro contribuisce a impoverire ulteriormente la popolazione e, contemporaneamente, ad aumentare la percentuale di coloro che rischiano di diventare dipendenti dall'azzardo.

L'ultima trovata, ideata dalla Sisal, si chiama Win for Life e ha incontrato un successo travolgente, fin dal primo giorno in cui è stata attivata (il 29 settembre 2009, giorno del 73° compleanno di Silvio Berlusconi). (Ennio Peres)

CHI TI PUÒ AIUTARE
Siipac
La Società italiana di intervento patologie compulsive è una delle massime autorità in materia di dipendenze. Puoi contattarla al tel. 06-55301729, 0471-300498 o al n° verde 800-368300.

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