“Nessun rischio di esondazione con il nuovo ponte sul Tronto”

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Venerdì, 4 Novembre 2011

 

San Benedetto del Tronto - “La realizzazione del nuovo ponte stradale sul Tronto rientra tra gli interventi previsti per la messa in sicurezza del tratto terminale del fiume. L’investimento ha consentito di allargare le sezioni di deflusso e migliorato la capacità di portata del corso d’acqua. Quindi l’opera inaugurata e aperta al traffico lo scorso 22 ottobre rappresenta un tassello importante per contrastare i rischi di esondazione”. Lo ribadisce il presidente dell’Autorità di bacino interregionale del fiume Tronto, l’assessore Antonio Canzian, che rassicura in merito a notizie che riportano la preoccupazione di alcuni cittadini. “Non è vero che con il nuovo ponte non cambia nulla”, ribadisce il segretario generale dell’Autorità, Giancarlo Casini. “L’opera realizzata è compresa nel programma degli interventi individuati per garantire il migliore deflusso del Tronto. Entro dicembre la ditta esecutrice, tra l’altro, dovrà ultimare la demolizione del vecchio ponte esistente”. Casini ricorda anche gli altri interventi previsti: “Oltre al citato nuovo ponte stradale e alla demolizione dell’esistente, il programma complessivo di messa in sicurezza idraulica del tratto terminale del fiume Tronto prevede la realizzazione di un monolite scatolare a fianco del ponte ferroviario, i cui lavori sono stati già appaltati dalla Provincia di Ascoli in qualità di ente attuatore, per un importo complessivo di 4 milioni e 850 mila euro. Il cronoprogramma delle fasi lavorative prevede 365 giorni per ultimare questi lavori. Inoltre è stata avviata la delocalizzazione di attività industriali esistenti sulla sponda destra, con successivo smantellamento dei capannoni e la conseguente possibilità di effettuare l’allargamento della sezione di deflusso del fiume Tronto nel tratto compreso tra il ponte stradale e il ponte ferroviario. Tutti gli interventi del programma sono stati individuati sulla base di uno specifico studio idraulico realizzato dall’Università Politecnica delle Marche. Lo studio, nel ricostruire l’alluvione del 1992 e nell’aggiornare i dati idrologici e idraulici, ha confermato il miglioramento della capacità di deflusso delle acque del fiume a seguito della realizzazione delle opere previste nel programma di messa in sicurezza, e quantificato la percentuale di riduzione della pericolosità idraulica”. (corriereadriatico.it)

PS. chissà quanti milioni di euro saranno necessari per "liberare" il ponte della ferrovia, che si trova a soli 200 più a valle, in modo da ripristinare un più agevole scorrimento del fiume (vedi foto, non recente ma tutt'ora attuale)







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