Un sottile parallelismo tra il tecnico del radon Giampaolo Giuliani e l'uomo dei terremoti Raffaele Bendandi, "due esempi di come, in questa contraddittoria Italia, vengono trattati coloro che non rientrano nelle accademie, pur disponendo di qualità, competenze e passioni". Questa una delle tesi esposte dallo stesso Giuliani nel suo nuovo libro, presentato oggi, "La Forza della Memoria". Lo studioso ha anche annunciato che sta avviando un percorso di ricerca fondato sulle interrelazioni tra la sua teoria e quella di Bendandi.
"Da 5 mesi - spiega Giuliani -stiamo lavorando sulle interrelazioni planetarie correlate con il radon ricalcando la strada di Bendandi. Ho rielaborato le teorie di questo studioso trovando correlazioni tra allineamenti planetari e radon. I nostri studi potrebbero anche portare alla validazione della teoria di Bendardi; contiamo, infatti, con il radon, di avvalorare le sue tesi".
Sicuramente delle attinenze tra Bendandi e Giuliani esistono: entrambi hanno tentato di prevedere i terremoti con metodi non accettati dalla scienza ufficiale, entrambi sono stati invitati dalle istituzioni a non divulgare le loro previsioni e entrambi hanno tentato di realizzare strumenti per l'analisi dei fenomeni sismici. Bendandi, in particolare, per avere riscontro delle sue previsioni realizzò un sismografo.
"Il mio lavoro e quello di Bendandi - spiega Giuliani - anche se abbiamo effettuato una grande ricerca ottenendo risultati, non è mai stato riconosciuto perché noi non abbiamo una laurea. Bendandi prima di morire ha distrutto i suoi documenti proprio per rabbia nei confronti di chi non lo ha creduto". In effetti, risulta che parte dei documenti dello studioso siano stati distrutti, anche se non è confermato il fatto che sia stato lui stesso a farlo. "Ritengo di essere la persona più informata sulla sismologia al momento - ha aggiunto Giuliani - come lo era Bendandi alla sua epoca. Impedire a un ricercatore di seguire la propria fantasia nella ricerca per scoprire fenomeni sconosciuti è un crimine."
I metodi originari dei due studiosi sono molto diversi: Giuliani, come è noto, per le sue previsioni monitora i valori del gas radon, mentre Bendandi, morto alla fine degli anni '70, come ricostruito dal geofisico Cristiano Fidani, "guidato dalle conoscenze astronomiche, pone come principio dei suoi studi il fenomeno della marea".
"Bendandi non ha mai rivelato il suo metodo di previsione - osserva Fidani - tuttavia non ha mancato di ricordare che il principio su cui basò le sue scoperte fu quello delle maree e più volte ha sottolineato il fatto che il terremoto è un fenomeno che coinvolge l'intero globo. Secondo lo studioso, fu questa mancata visione globale del fenomeno, la principale difficoltà che impedì ad altri di riuscire nelle previsioni."
La prima previsione di Bendandi, secondo quanto rilevato da Fidani, riguarda il terremoto di Avezzano del 13 gennaio 1915. "Il 27 ottobre del 1914 - scrive Fidani - effettuò un primo tentativo di previsione: in un taccuino annotò un forte terremoto in Italia per la data del 13 gennaio successivo". Nelle sue previsioni, Bendandi era solitamente abbastanza preciso: riportava tempo, il luogo e intensità degli eventi sismici previsti.
"Il momento degli eventi - spiega Fidani - è individuato con una precisione molto elevata: un giorno nella maggior parte dei casi e poche ore in qualche altro caso. Per l'intensità delle scosse utilizza una misura non ben definita attraverso i termini: "lieve", "moderato", "di secondaria importanza", "forte", "violento", "violentissimo", "parossisma" e in qualche caso fa riferimento ai gradi della scala Mercalli. Per quanto riguarda le località, egli sottolinea esplicitamente di non essere ancora in grado di determinarle con precisione, l'errore in questo ambito è pari a diverse centinaia di chilometri e raramente inferiore a 100 chilometri". La difficoltà ad individuare la località degli eventi sarebbe il motivo che portò Bendandi a non rivelare il suo metodo di previsione. "Secondo quanto affermò in diversi quotidiani - spiega Fidani - chi aveva studiato nelle Università poteva essere capace di risolvere questo problema in poco tempo e appropriarsi così della sua scoperta".
Le previsioni di Bendandi ebbero un grosso risalto sulla stampa italiana e estera dell'epoca, ma alla fine degli anni '20 fu invitato a smettere di divulgare previsioni. "Le previsioni diminuiscono sul finire dell'anno 1927 e scompaiono nei primi mesi del 1928 - spiega Fidani - quando il regime vieta a Bendandi di fare ulteriori previsioni 'per non far fuggire i turisti dall'Italia' e per scongiurare l'esilio. Ritroviamo qualche rara previsione negli anni 1939/40. Dall'inizio del 1950 fino al 1964 riprende un'attività sistematica di previsione. Alcune previsioni vengono pubblicate ancora negli anni dal 1971 al 1977".
Bendandi è conosciuto principalmente perché sul web si sono diffuse alcune voci secondo le quali avrebbe predetto una scossa di terremoto devastante nella città di Roma e nelle aree limitrofe per il giorno 11 maggio 2011 e un altro sisma di dimensioni ancora più apocalittiche per tra il 5-6 aprile 2012.
Queste voci, però, secondo la presidente dell' associazione che ha raccolto e ordinato tutto il materiale di Bendandi ("La Bendandiana"), Paola Lagorio, sono infondate. Paola Lagorio, infatti, nel corso di una puntata della trasmissione di Rai2 Voyager ha rilevato che effettivamente esistono documenti di Bendardi relativi al 2011 e al 2012, ma che in questi documenti, che risultano parzialmente bruciati, "vengono riportati dei numeri, delle considerazioni sempre numeriche e in nessun caso viene descritto un luogo o una data ben precise, come quelle che vengono riportate su internet". "Possiamo quindi concludere - ha sentenziato - che rispetto alla documentazione in possesso dell'osservatorio Bendandi le notizie che compaiono su internet sono infondate".
Giuliani, tuttavia, ritiene che studiando i calcoli e i numeri di Bendandi sarebbe possibile individuare "informazioni sulla localizzazione e sulla data di questa previsione", basata sullo studio dell'allineamento dei pianeti. In particolare, secondo Giuliani la previsione riguarderebbe "la Valle dell'Aniene, nei pressi di Roma" e "la giornata del 10 maggio 2011".
Giuliani, tuttavia, non esprime giudizi in merito alla previsione "se effettivamente ci sarà il terremoto io non lo so -dice- non possiamo dire né se il terremoto ci sarà ne se non ci sarà, ma in ogni caso è meglio stare attenti, in modo da essere pronti a qualsiasi evenienza".
Il nuovo libro di Giuliani - La motivazione alla base del libro presentato oggi da Giuliani, che segue il dibattuto "La mia verità sul terremoto" pubblicato l'anno del sisma, è esplorare gli avvenimenti che si sono succeduti dopo il terremoto del 6 aprile 2009, puntando l'attenzione su "negligenze omissioni, disattenzioni e superficialità di quanti hanno avuto un ruolo durante e dopo il terremoto".
Un libro che si configura, nelle intenzioni dell'autore, come esito di un "percorso investigativo" sulle figure istituzionale coinvolte, a vario titolo, nella vicenda del sisma, ma è anche un'occasione per togliere qualche sassolino dalle scarpe. Tra le pagine del libro, infatti -in reazione al meccanismo per cui lo studioso del radon sarebbe stato "oggetto di un programma di osservazione nella migliore tradizione spionistica, neanche facesse parte di 'cupule', 'ndrine' o 'cricche'", come si sottolinea nel comunicato di presentazione dell'opera - non mancano riferimenti alle "vessazioni" che Giuliani ritiene di aver subìto sul fronte scientifico, ma anche sul versante personale. "Questo libro -sottolinea Giuliani - nasce per diramare una verità che per più di 20 anni è stata nascosta nelle aree a rischio sismico".
Oggi Giuliani, forte della partecipazione all'Agu Fall Meeting di San Francisco dove ha potuto "confrontarsi con il mondo scientifico e in particolar modo con quei ricercatori che hanno individuato nel lavoro della sua equipe punti convergenza e ragioni di collaborazione", ribadisce che "si sono poste le basi per la realizzazione di un Early Warming System, un sistema di allarme che sposta la ricerca sismologica dal probabilismo al determinismo, fondata sullo studio dei precursori sismici principali" e sfociato dal tentativo di "sviluppare un organismo multidisciplinare volto a stabilire il dove, il quando e l'intensità di un evento sismico".
Fondazione Giuliani - Lo studioso del radon, oltre a presentare il suo libro, oggi ha annunciato la nascita della "Fondazione permanente G.Giuliani - lux intellectus viae pacis illumina", volta a sostenere diverse cause che spaziano dalla promozione della " ricerca sulla Fisica della Terra, attraverso lo studio di tutti gli elementi chimici, fisici e sistemi multidisciplinari che possano portare ad una previsione deterministica dei fenomeni tellurici" alla diffusione di "conoscenze a favore dell'uomo, la tutela della sua dignità e dei diritti fondamentali". Tra gli scopi della fondazione anche "favorire e promuovere il rientro nel nostro Paese di studiosi italiani emigrati all'estero, mediante l'erogazione dl borse di studio e aiuti finanziari per la loro attività di ricerca in Italia" e "promuovere lo sviluppo della ricerca scientifica in Italia, attraverso la concessione di contributi o contratti di ricerca a studiosi meritevoli e istituzioni scientifiche qualificate".
"Accetteremo anche le donazioni dei privati che vorranno sostenerci - spiega Giuliani - ma il principio è quello di recuperare finanziamenti dalle collaborazioni scientifiche internazionali. E' dal nostro lavoro che deve venire la ricchezza della fondazione".
La prima iniziativa della fondazione, promossa da un sito internet che permette di effettuare eventuali donazioni è la realizzazione di calendario con fotografie che ritraggono "momenti di vita del ricercatore e alcune parti tecniche dei suoi rilevatori di particelle gamma". Nel sito internet della fondazione c'è uno spazio dedicato ai "sismogrammi" e una bacheca, nella quale Giuliani riporta tutte le sue attività e informazioni relative al radon. (Maria Chiara Zilli)
PS: e se invece dell'11 ma-ggio 2011 si trattava dell'11 ma-rzo 2011 ? (RG)
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