Il violento terremoto di magnitudo 8.9 e lo tsunami che ieri hanno devastato il nord-est del Giappone hanno provocato almeno 700 vittime. Questo secondo l'ultimo calcolo preliminare aggiornato dai media nipponici. Continuano a susseguirsi le scosse, almeno una ventina nelle ultime ore. Sale incubo nucleare.
ANCORA SCOSSE, SALE ATTIVITA' NIIGATA-NAGANO - Sono almeno una ventina le scosse di rilevante entità (di magnitudo compresa tra 3-7) che sono state registrate nelle ultime dieci ore in Giappone, tra quelle sulla costa di nordest, già devastata ieri, e il nuovo fronte di Niigata-Nagano, sulla parte occidentale, che si è aperto a sorpresa durante la notte mostrando segnali di particolare vivacità. Il terremoto più potente è delle ore 10.46 (le 2.46 in Italia), ha riferito l'Agenzia meteorologica giapponese, con una magnitudo di 6.4 ed epicentro individuato di fronte alla prefettura di Fukushima, nelle acque del Pacifico alla profondità di 40 km.
ALTA PROBABILITA' FUSIONE IN REATTORE - E' alta la probabilità che sia in corso una fusione in un reattore nucleare. Lo riferisce l'agenzia Kyodo, in relazione ai problemi dell'impianto di Fukushima.
L'Agenzia giapponese sulla sicurezza nucleare ha rilevato cesio radioattivo in prossimità della centrale di Fukushima. La fusione potrebbe essere in atto "nel reattore n1 della centrale nucleare di Fukushima n1", a causa del violentissimo sisma e dello tsunami scatenatisi ieri sul nord-est del Giappone. La rilevazione del cesio radioattivo, annunciata dall' Agenzia, è di solito associata con gli elementi del combustibile e rappresenta un segnale di allarme, in quanto potrebbe essere rilasciato, ad esempio, per problemi al nocciolo del reattore.
IERI L'APOCALISSE: SI TEMONO 1000 MORTI, ALLARME CENTRALI - Sono le 14,46 e quella che sembra una delle tante scosse che ogni 10 minuti colpisce la piana del Kanto, la grande area di Tokyo, si trasforma in un autentico incubo anche per un Paese 'allenato' agli eventi catastrofali e che rende verosimile il superamento delle 1.000 vittime. Una potenza devastante di magnitudo 8.9, mai registrata così forte in Giappone con la strumentazione moderna, che ha innescato una serie di tsunami, tra cui un autentico muro di acqua alto 10 metri che si è abbattuto sulla prefettura di Fukushima (almeno 1.800 case sono state spazzate via) e Miyagi, dove la città capoluogo Sendai è stata devastata e almeno 60-70 mila persone sono state evacuate.
Il fiume Natori, in base alle immagini trasmesse dalla tv, si è gonfiato con progressiva forza, fino a sommergere case ed edifici nelle zone residenziali, livellando ogni cosa al suo passaggio, fino ad ammassare barche, contenitori, veicoli e alberi. Fuori uso l'aeroporto, con l'acqua arrivata al primo piano dell'aerostazione, mentre 4 treni sono spariti tra le acque e una nave con 100 persone risulta essere stata inghiottita dai flutti. Sulla spiaggia di Sendai, intanto, sono stati ritrovati almeno 200-300 cadaveri.
Massima allerta per le centrali nucleari: erano 11 i reattori attivi al momento della prima grande scossa nelle prefetture di Miyagi, Ibaraki e Fukushima. In quest'ultima è tornato l'allarme in serata per i malfunzionamenti della centrale n.1, dove la procedura automatica di raffreddamento dei reattori è stata interrotta a causa di un black-out elettrico. E' qui che, nel cuore della notte, si sono rilevati livelli di radioattività mille volte più alti della norma, all'interno della sala di controllo. All'esterno della centrale il livello supera, invece - stando alla tv pubblica - otto volte la soglia.
Il premier Naoto Kan chiede l'evacuazione dell'area circostante, nel raggio di 10 km. Quella di Fukushima non è l'unica centrale ad aver fatto temere il peggio: un principio di incendio si era sviluppato, infatti, anche nella centrale di Onagawa (Miyagi) dove erano state colpite le turbine, senza gravi conseguenze. La diga di Fujinuma (Fukushima) s'é spezzata in due riversando l'acqua a valle cancellando l'intera città di Sukagawa. Semisommersa dallo tsunami e devastata da numerosi incendi anche la cittadina di Kesennuma, un piccolo centro costiero, che conta 74 mila abitanti. Il premier Naoto Kan ha dichiarato lo stato d'emergenza, mentre il ministero della Difesa ha inviato 300 aerei e 40 navi nelle aree colpite dal sisma e dallo tsunami, più circa 8.000 uomini delle forze di autodifesa. Il neo ministro degli Esteri giapponese, Takeaki Matsumoto, ha dato disposizioni alla struttura diplomatica di accettare aiuti internazionali cui hanno risposto in 38 le nazioni, mentre il presidente Usa Barack Obama ha promesso pieno sostegno, inviando nel frattempo la portaerei Ronald Reagan, inizialmente diretta verso la Corea del Nord. A Tokyo, distante meno di 500 km dall'epicentro, individuato al largo delle acque del Pacifico di Miyagi, milioni di persone, sconvolte per un evento straordinario, si sono riversate per strada a causa di una scossa che sembrava non avere mai fine. Pochi crolli, tra cui il tetto dello storico edificio del Kudan Kaikan dove era in corso una cerimonia di chiusura dell'anno scolastico: una donna è morta in serata per le ferite riportate. Sempre nella capitale, bloccati gli aeroporti di Narita e di Haneda e stop a treni e metropolitane che hanno ripreso a funzionare in piena notte, alle 17,30 circa italiane. Nella raffineria di Ichihara si è sviluppato un incendio, con altri sei focolai nella baia di Tokyo, forse per la rottura delle tubature del gas.
L'antenna Tokyo Tower, il simbolo della capitale nipponica e della ricostruzione post-bellica, si è piegata a causa delle scosse, mentre ha retto la Tokyo Sky Tree, l'antenna tv ancora in costruzione alta più di 600 metri e progettata per resistere a scosse di 7.9. La rete di telefonia cellulare è saltata e le comunicazioni telefoniche sono rimaste grazie alle linee fisse e alla connessione Internet. Chiusa Disneyland, sulla baia di Tokyo, il cui parcheggio è stato inondato da un'onda di quasi un metro e mezzo. Molte poi le scosse di assestamento. E' la conferma che la tensione è destinata a durare. Almeno un mese secondo gli esperti. (ANSA)
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