SAN BENEDETTO – Una regione esanime davanti al flagello del maltempo. Così si presentano le Marche nel tardo pomeriggio di oggi, 2 marzo 2011, una data che non dimenticheremo facilmente.
E adesso inizia l’elenco dei numeri, quelli che hanno caratterizzato il disastro delle ultime 48 ore, vissuto con un’ansia che non lascia pace, soprattutto da chi ancora ricorda l’alluvione del 1992.
Queste le prime stime tracciate dal dirigente nazionale della Protezione civile Roberto Oreficini: 52 zone allagate (più altre aree agricole in provincia di Pesaro e Urbino), 113 persone evacuate dalle proprie abitazioni, 43 località rimaste senza elettricità e 70 strade non transitabili o parzialmente transitabili. «Per far fronte ai danni serve una presenza forte del Governo», è sempre Oreficini a parlare.
Ma veniamo a quantificare i danni. La prima stima la fornisce Confindustria Ascoli Piceno che parla di almeno 100 milioni di euro. A tanto ammonterebbe il primo bilancio economico del maltempo per le imprese delle Marche.
«Pur tra mille difficoltà- dice il presidente regionale degli industriali Paolo Andreani – i distretti stavano lottando per uscire dalla crisi. Ora devono fare i conti con un nuovo disastro, che ha portato lutti e danni». (ilsegnale.it)
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