Imprecare e bestemmiare riduce il dolore di una ferita

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Sabato, 21 Maggio 2011

 

ROMA - Bestemmiare e imprecare dopo essersi feriti o infortunati riduce il dolore. Lo rivela una ricerca della Keele University di cui parla l'Independent. Per verificare la loro teoria, i ricercatori hanno fatto mettere nelle mani di alcuni studenti dei cubetti di ghiaccio, mentre imprecavano. Poi gli hanno chiesto di ripetere l'esercizio ripetendo una frase non offensiva. Così hanno visto che i giovani erano capaci di tenere in mano i cubetti gelati più a lungo quando ripetevano bestemmie e imprecazioni, e che c'è un legame tra la tolleranza al dolore e insulti.

Secondo i ricercatori questo effetto analgesico si verifica perchè le imprecazioni scatenano la risposta "combatti o combatti". Il tasso dei battiti cardiaci accelerati degli studenti che ripetevano le bestemmie può indicare un aumento dell'aggressitivtà per i ricercatori.

Lo studio prova che l'imprecare innesca non solo una risposta emozionale, ma anche fisica, che può spiegare la pratica secolare di imprecare, che persiste ancora oggi. «Per secoli - spiega Richard Stephens, uno dei ricercatori - si è pensato che bestemmie e imprecazioni fossero un fenomeno linguistico umano quasi universale. Invece quest'azione si inserisce nei centri emotivi del cervello e si presenta nell'area destra del cervello, mentre il linguaggio è nell'emisfero sinistro».

PS: Chissà, forse è possibile, ma è certo che solo una profonda meditazione, quando educata a modo, può riuscire a farlo scomparire. Spero abbiate compreso (Riego Gambini)

Commenti dei lettori

La scienza - che dovrebbe essere fautrice di una maggiore conoscenza - talvolta concentra la propria attenzione su aspetti che sono, a mio avviso, un elogio alla barbarie del pensiero umano.
I motivi per cui l'uomo sentirebbe meno il dolore facendosi assistere dalle imprecazioni e dalle bestemmie forse sono stati in parte scoperti da questo gruppo di ricerca, ma mi risulta poco comprensibile a cosa conduca l'aver appurato ciò.
Forse è un sottile modo per dire che determinati comportamenti sempre più diffusi - dalle imprecazioni, alle bestemmie, andando verso l'aggressività in tutte le sue forme - siano dovute alle ferite della nostra società che simula benessere?
Se proprio hanno questo effetto antidolorifico e non si conoscono altre soluzioni, almeno facciamo in modo che imprecazioni e bestemmie vegano utilizzate esclusivamente in caso di ferite e di infortuni.
In tutti gli altri casi,dove non leniscono nulla, ma sviliscono l'uomo, rammentiamo il valore e la forza arricchente della parola che, per essere potente e penetrante, non deve necessariamente essere offensiva o lesiva.
Vorrei inoltre precisare che altre ricerche, comunque meritevoli di considerazione, hanno dimostrato che talvolta la preghiera (ricordiamo che imprecare deriva dal latino e significa "contro pregare") o stati meditativi profondi riescono ad agire sui recettori del dolore al pari di farmaci analgesici.
Inoltre, se imprecare e bestemmiare riducono il dolore non mi risulta che favoriscano la guarigione, mentre la forza della fede, qualunque sia la sua veste, mi pare che qualche guarigione, per la scienza, inspiegabile, qua e là l'abbia favorita. Anna Teresa Iaccheo

Inviato da: Anna Teresa Iaccheo - Sabato 21 Maggio 2011 alle 20:33

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