I LED possono finalmente affrontare le vecchie lampadine ad incandescenza a viso aperto e senza temere troppi paragoni. Il merito va alla società statunitense Osram Sylvaniadi Danvers che ha progettato un prototipo di lampadina a LED in grado di emettere 1.500 lumen – la stessa quantità di luce di una a incandescenza da 100 Watt – ma con una potenza di soli 14 Watt. Ben 25.000 ore di durata e un indice di resa cromatica (misura della qualità della luce) che sorpassa l’80% rendono il prodotto finalmente appetibile per l’illuminazione domestica, promettendo ai diodi a emissione luminosa lo stesso successo raggiunto nel campo degli schermi piatti.
Traguardo ragguardevole, tagliato però nello stesso momento anche da un’altra compagnia. La connazionale Switch Lighting ha infatti presentato al Lightfair 2011 International Trade Show di Philadelphia l’ultima nata nel comparto dell'eco-illuminazione; impiegando la tecnologia brevettata come “Città della Luce”, la lampadina crea un ambiente interno auto-raffreddante, permettendo la massima luminosità, ma con un minor numero di LED. Il risultato sono 1.700 lumen e un design pensato per disperdere la luce in modo naturale. A convincere, però, sono soprattutto i principi della filosofia “Cradle to Cradle“, dalla culla alla culla, che hanno ispirato i progettisti: tutte le parti e i componenti possono essere riutilizzati, riciclati e rigenerati dicendo definitivamente addio alla discarica. (rinnovabili.it)
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