Il 75% dei ghiacciai dell'Himalaya si restringe. Ma non scompariranno

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Martedì, 17 Maggio 2011

 

Tra le nevi perenni dell'Himalaya, tre ghiacciai su quattro si stanno sciogliendo. Negli ultimi 15 anni ognuno tra questi si è ridotto di quasi 4 chilometri. Non quindi alla velocità catastrofica annunciata – e poi corretta – dall'Ipcc (l'ente Onu per il cambiamento climatico, premio Nobel per la pace) nel suo rapporto sul clima del 2007 . In quello studio gli scienziati Onu sostenevano che i ghiacciai del Tetto del mondo sarebbero spariti entro il 2035. A confutare le teorie Onu è ora una ricerca indiana, che conferma invece scientificamente come la temuta scomparsa non avverrà: una parte dei ghiacci (il 75 per cento) si restringerà e trasformerà in acqua, mentre una restante e minore percentuale rimarrà delle stesse dimensioni (17 per cento), o crescerà (8 per cento).

LO STUDIO - La notizia, se non è gravissima, mette comunque in allarme la popolazione e gli scienziati sul cambiamento ambientale in corso. I nuovi dati vengono da un'analisi appena resa nota dall'agenzia spaziale indiana, la Isro (Indian Space Research Organization), i cui materiali fotografici da satellite sono stati la base di uno studio su 15 anni (dal 1989 al 2004) voluto dal ministero dell'Ambiente indiano, la struttura politica che per prima accusò il panel delle Nazioni Unite di aver fatto una previsione azzardata. Vi hanno lavorato 50 esperti di 14 istituti diversi, tra cui il GB Pant Institute of Himalayan Environment and Development, l'università del Kashmir e l'ateneo Jawaharlal Nehru di Delhi. Gli scienziati hanno iniziato la loro analisi confrontando le immagini satellitari fornite dalla Isro: tre lustri di materiali iconografici scattati dal satellite Resourcesat-1 riguardanti non solo le nevi dell'Himalaya indiano, ma un territorio internazionale comprendente le vette dislocate in Nepal, Pakistan, Bhutan e Cina. Gli studiosi hanno accompagnato i dati raccolti a satellite con spedizioni scientifiche per verificare l'attendibilità dei loro risultati e nei giorni scorsi, a Bangalore, hanno presentato un assaggio della ricerca, che presto diverrà materiale per una pubblicazione scientifica internazionale.

I DATI – La Dimora delle nevi eterne dunque non è destinata a sparire del tutto, ma certo si ridurrà e porrà il problema del dove canalizzare le acque sciolte del 75 per cento dei ghiacci analizzati (2.190 in tutto). La Isro conferma che negli ultimi 15 anni le loro dimensioni sono diminuite di una media di 3,75 chilometri ciascuno, non solo a causa del surriscaldamento globale. C'è poi un 17 per cento tra questi duemila che non ha registrato variazioni dal 1989 e un 8 per cento di speranza, formato da ghiacciai in fase di sviluppo. Il declino delle più famose torri d'acqua al mondo non è dunque inarrestabile e la comunità internazionale coinvolta – la catena dell'Himalaya fornisce acqua a centinaia di milioni di persone dei diversi stati toccati dai suoi monti – promette di lavorare insieme per monitorarne il futuro.

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