Secondo le ultime previsioni Onu, nel 2050 il Pianeta sarà abitato da oltre 9 miliardi di persone. Garantire risorse primarie (acqua, cibo) a tutti è l'obiettivo che si pone davanti alla comunità internazionale. Per riuscire a realizzarlo è necessario modificare il modello di sviluppo attuale che crea forti diseguaglianze nell'accesso alle risorse.
Il modello agro-alimentare affama oltre 1 miliardo di persone nel Sud del mondo e ne fa ammalare circa 500 milioni nel Nord. Denutrizione e obesità sono due facce della stessa medaglia in cui il corollario è rappresentato dall'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, perdita di biodiversità, aumento dell'inquinamento, sfruttamento delle risorse del territorio. L'economia globale che risente tutt'oggi della "sudditanza psicologica" della finanza crea un modello di sviluppo non sostenibile che rischia di mettere in pericolo la sopravvivenza del pianeta. Di questi temi si parlerà a Firenze (Palazzo dei congressi) il prossimo 21 e 22 maggio, al XVI Convegno internazionale di Mani Tese "Siamo quel che mangiamo. Il diritto al cibo, la democrazia, il mercato", in cui esperti di fama internazionale cercheranno di delineare un'alternativa possibile e sostenibile per liberare il mondo dalla logica del profitto delle grandi aziende produttrici, della grande distribuzione organizzata e della speculazione finanziaria che ormai ha colpito anche il comparto alimentare.
«Dobbiamo difendere il diritto dell'uomo all'alimentazione - ha dichiarato Olivier De Schutter, Special Rapporteur delle Nazioni Unite sul Diritto all'alimentazione (Nella foto)- le persone soffrono la fame non tanto per la produzione insufficiente di prodotti alimentari, ma perché i loro diritti sono violati impunemente. I governi, per esempio, dovrebbero garantire uno stipendio dignitoso e un servizio sanitario adeguato per 450 milioni di lavoratori agricoli. La fame è una questione politica, non semplicemente un problema tecnico. Abbiamo bisogno dei mercati, ma anche di una visione per il futuro che vada oltre il breve termine». Secondo mani Tese in un mondo globalizzato questo significa promuovere un'agricoltura rispettosa dell'ambiente e dei diritti dei lavoratori, significa garantire ai contadini terra coltivabile e contrastare il fenomeno del land grabbing, la razzia di terre ad opera di ricchi privati. «In questo percorso i consumatori hanno senz'altro un ruolo centrale poiché le loro scelte possono determinare quelle del mercato. Privilegiare prodotti coltivati in modo sostenibile, sani e giusti vuol dire oggi garantire un domani di prosperità al genere umano e al pianeta. Diversamente gli scenari che ci appresteremo ad affrontare saranno quelli della mancanza di acqua pulita, della perdita di biodiversità, delle carenze alimentari sia qualitative che quantitative». Il Convegno è realizzato con il contributo dell'Unione Europea e in collaborazione con Terra Futura ed è patrocinato da comune di Firenze, provincia di Firenze e Regione Toscana. (greenreport.it)
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