Dopo le anticipazioni di una fusione delle barre e le voci che sono iniziate a circolare ieri in tarda serata, stamattina la Tokyo Electric Power Company (Tepco) ha dichiarato: «Crediamo che il reattore numero 1 della centrale nucleare di Fukushima Daiichi sia in uno stato di "meltdown"». La crisi nucleare quindi non sarebbe affatto finita, ma appena iniziata e pericolosissima.
Come avevamo riferito ieri, la Tepco aveva detto che la maggior parte delle barre di combustibile potevano essere fuse e precipitate sul bottom del reattore. All'inizio del 12 maggio si era scoperto che l'acqua di raffreddamento nel reattore è a un livello così basso che avrebbe completamente esposto le barre di combustibile nucleare se fossero state nella loro posizione normale. La Tepco ritiene che «Il combustibile fuso sia raffreddato, a giudicare dalla temperatura della superficie del reattore». Ma il sospetto fortissimo è che il "meltdown", la fusione, abbia prodotto uno o più "buchi" nel bottom, la parte inferiore del reattore, causando la fuoriuscita di acqua nel containment vessel, che starebbe sversando anche nell'edificio del reattore.
La cosa non solo è particolarmente grave, ma mette in serio dubbio e a rischio il progetto della Tepco di riempire completamente di acqua, aumentandone la quantità iniettata, il containment vessel, un'operazione che già molti esperti ritenevano rischiosa e che ora sembra impossibile in un contenimento del reattore che potrebbe essere ulteriormente indebolito dalla fusione delle barre e dai "fori".
I "liquidatori" che sono entrati nell'edificio del reattore 1 non sembrano aver raccolto buone notizie e gli indicatori del livello dell'acqua installati ne hanno confermate di pessime: quella che sembrava un'ipotesi di qualche no-nuke catastrofista si sta rivelando purtroppo la cruda realtà: «L'intero nocciolo del reattore potrebbe essere stato esposto per lunghi periodi di tempo, con una maggiore probabilità di gravi danni», come ammette l'insospettabile World Nuclear News, l'agenzia stampa delle multinazionali nucleari pubbliche e private.
Il basso livello dell'acqua solleva anche un altro problema: dove è finita l'acqua iniettata negli ultimi due mesi per raffreddare il nocciolo del reattore? Si ipotizza che una parte possa essere passata dal reattore nel containment vessel che lo circonda, e basterebbe questo a far saltare i piani della Tepco per "allagare" il reattore 1 e, a catena, avrebbe pesanti ripercussioni sull'intero piano di "messa in sicurezza" di tutto il complesso nucleare di Fukushima Daiichi.
Stamattina la rete televisiva Nhk riporta la ricostruzione della Tepco per spiegare un'altra fuga radioattiva: quella avvenuta dal reattore 3. L'azienda dice che l'incidente sarebbe avvenuto durante l'operazione di trasferimento di acqua altamente radioattiva dalla piscina del combustibile all'edificio della turbina del reattore 3, causando la contaminazione del mare davanti alla centrale, attraverso la fuoriuscita scoperta l'11 maggio in un pozzo vicino ad una presa d'acqua del reattore. La Tepco ha cominciato all'inizio del mese il trasferito acqua radioattiva dall'edificio della turbina del reattore 3 e spiega che «L'acqua radioattiva è fuoriuscita durante il procedimento da un tubo sotterraneo collegato alla fossa». A d aprile acqua altamente radioattiva era fuoriuscita da un pozzetto vicino al reattore 2,
Ieri vicino alla presa d'acqua sono stati rilevati 1.200 becquerel di cesio-134 per cm3 di acqua di mare: 20.000 volte sopra il limite fissato dal governo, e 1.200 becquerel di cesio- 137, cioè 13.000 volte sopra il limite. Dati ancora altissimi ma in calo dopo che il pozzetto è stato sigillato con il calcestruzzo.
Ieri sera, in una conferenza stampa, utilizzando la solita tecnica delle scuse postume, la Tepco ha ammesso che «Le ispezioni al fine di prevenire le perdite erano insufficienti». (greenreport.it)
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