San Benedetto del Tronto - “Ci aspettavamo molto di più”. Sisto Bruni, presidente del circolo di Legambiente San Benedetto, non arriva a definirla un’occasione mancata, ma i cinque anni dell’amministrazione comunale più verde della storia cittadina recente hanno lasciato un inatteso amaro in bocca all’associazione ambientalista. “All’inizio avevamo avuto una buona impressione - dice Bruni - con tanti ambientalisti e simpatizzanti ambientalisti sia nella giunta che nel consiglio comunale, ci aspettavamo grandi cose. Man mano però abbiamo notato che ognuno lavorava per conto proprio, l’assessore Canducci non ha fatto gruppo ma ha lavorato in modo autonomo. Si è fatto, ma si poteva fare molto, molto di più ed è questo il mio rammarico maggiore”.
L’altro rammarico di Legambiente sta in una certa marginalizzazione dell’associazione nelle iniziative che la vedevano comunque protagonista: “la Festa dell’Albero, il Piedibus, Centro strade per giocare, Puliamo il mondo, tutte iniziative fatte crescere da noi - ricorda Bruni - l’assessore le ha curate sotto il nome dei Verdi. Non mi da fastidio più di tanto, perché per me è importante seminare e poi che le cose vadano comunque avanti. Però molti nostri iscritti sono arrabbiati”.
Il problema più grande sul quale l’azione amministrativa non è stata efficace secondo il presidente del circolo di Legambiente è quello della qualità dell’aria e dell’inquinamento da polveri sottili, questione trasversale tra ambiente e viabilità: “Contro le polveri sottili non si è fatto quasi nulla - dice Bruni - bisognava partire subito con le Ztl al centro. Erano stati promessi i parcheggi scambiatori e solo adesso, sotto elezioni, si sta realizzando il primo. Ottimo aver fatto le piste ciclabili ma è venuto fuori un percorso non idoneo: tracciarla all’interno di un’area pedonale non ha senso, sono soldi buttati e quello svincolo a 90 gradi sul ponte dell’Albula è assurdo. Legambiente può contare a livello nazionale su alcuni dei maggiori esperti che redigono Piani del traffico per tutta Italia. Perché non coinvolgerci?”.
Tra gli interventi più attesi c’era poi il Piano antenne, documento di programmazione per governare l’installazione di impianti per le telecomunicazioni sul suolo comunale: “Purtroppo è stato approvato quando i buoi erano già fuggiti - commenta Bruni - in questi anni poi si è buttato ancora troppo cemento, e anche questo da una amministrazione almeno un po’ verde non ce lo aspettavamo”. (corriereadriatico.it)
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