Fukushima: il trattamento dell'acqua radioattiva funziona al 63%

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Giovedì, 28 Luglio 2011

 

Il sistema di decontaminazione dell'acqua altamente radioattiva della centrale nucleare di Fukushima Daiichi funziona al di sotto di quanto previsto dalla Tokyo electric power company (Tepco) e questo sta provocando un ritardo di almeno 2 mesi rispetto alla tabella di marcia della stessa Tepco per mettere in sicurezza l'impianto nucleare.

La Tepco aveva avviato il sistema di decontaminazione dell'acqua altamente radioattiva (presentato come un gioiellino della tecnologia franco-americana) per tentare di rimuovere le sostanze radioattive dall'acqua che allaga gli edifici dei reattori e le trincee esterne. L'acqua ritrattata viene poi rinviata indietro nei reattori come liquido di raffreddamento. Un sistema a circuito chiuso che avrebbe dovuto evitare o limitare l'iniezione di altra acqua nei reattori e nelle piscine del combustibile, ma oggi la Tepco ha annunciato che il sistema ha funzionato al 63% della sua capacità dal 17 giugno fino al 26 luglio, mentre l'obiettivo era quello di farlo funzionare al 70% della capacità nominale. L'utility aveva assicurato che avrebbe ridotto entro l'inizio di agosto il livello dell'acqua altamente contaminata entro i limiti di sicurezza. Il governo giapponese aveva fatto sua la cronologia Tepco per la messa in sicurezza. Ma ora la Tepco dice che «Il timetable è probabile che sia spinto in avanti fino a alla fine di settembre».

Il fallimento del raggiungimento dell'obbiettivo è attribuito soprattutto al sistema di decontaminazione che lavora al 30% sotto i livelli previsti e alle continue interruzioni dovute ad incidenti e vari problemi operativi. La Tepco assicura che «I problemi visti nelle prime fasi dell'operazione sono stati risolti» e che «Da ora cercheremo di aumentare il tasso di trattamento del sistema».

Ma quel che non dice è che, almeno secondo quanto prevedeva il piano iniziale e le tabelle di marcia approvate della stessa Tepco, con questo ritardo di due mesi e questo ritmo di decontaminazione, l'acqua altamente radioattiva sembra destinata a tracimare e a finire nell'Oceano Pacifico.

Intanto l'utility ha annunciato di aver inviato da ieri gruppi di "liquidatori" nell'edificio del reattore 3 per verificare la condizione delle tubazioni. Gli operai devono lavorare velocemente a causa degli alti livelli di radioattività. La Tepco ha preso la decisione dopo un controllo eseguito il 26 luglio con un robot che ha rilevato danni a tubazioni e valvole.

Attualmente vengono iniettate circa 390 tonnellate di acqua al giorno nei reattori 1, 2 e 3 per raffreddarli, ma la maggior parte viene altamente contaminata. Proprio il reattore 3 è la più grande fonte di contaminazione, dato che ha bisogno del doppio dell'acqua degli altri reattori a causa «Di perdite e di altri problemi». Ieri 6 liquidatori sono entrati nel secondo e terzo piano dell'edificio, per cercare di capire se si può immettere altra acqua nei tubi di raffreddamento. La sonda robot ha trovato nell'edificio livelli di radiazioni fino a 75 millisievert all'ora, che rendono impossibile un lavoro prolungato.

A propsito di contaminazione, il governo giapponese sta pensando di prolungare il divieto di vendita di carne di bovini proveniente dalle prefetture di Miyagi ed Iwate. In Giappone cresce la preoccupazione dell'opinione pubblica per la carne bovina radioattiva dopo che livelli di cesio superiori ai limiti stabiliti dal governo sono stati trovati nelle carni di capi di bestiame che avrebbero mangiato paglia di riso contaminata a Miyagi, vicina alla prefettura di Fukushima. Secondo la Nuclear disaster task force del governo «La carne degli animali contaminati proviene da varie zone della prefettura, piuttosto che da una zona limitata».

La sospensione del commercio della carne della prefettura di Miyagi dovrebbe essere decisa oggi, si tratta della seconda prefettura, dopo quella di Fukushima, dove viene vietata la vendita della carne di manzo. Il governo fin dalla prossima settimana potrebbe estendere il divieto anche all'intera prefettura di Iwate, a noird di Miyagi, dove sono stati trovati 5 capi di bestiame macellati contaminati. (umbertomazzantini - greenreport.it)

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