San Benedetto Il centro si allaga ad ogni acquazzone

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Martedì, 26 Luglio 2011

 

San Benedetto Quando piove, ormai, il centro fa da sé. Gli stivali sono sempre a portata di mano dietro la porta, così come i bastoni per stappare i tombini.

Qualcuno ha anche pronto il nastro bianco e rosso da piazzare agli ingressi del pontino lungo per impedirne l’accesso. E meno male che è così, perché nel quadrilatero, le cose, vanno sempre peggio. Non sono stati trenta, neppure venti. Stavolta la pioggia è caduta per poco meno di dieci minuti, quella violenta almeno.

Uno scroscio d’acqua che si è abbattuto sulla Riviera e che, ancora una volta, ha mandato in tilt il centro cittadino. Solite scene: fogne che rigettano, tombini che agonizzano e strade inondate d’acqua.

Slarghi, pontini, vicoli: tutto sommerso in catini arginati solo dal cemento che sovrasta tubature ormai inadatte a sopportare quello che un tempo veniva assorbito con l’ausilio della terra che oggi non c’è quasi più.

Così l’acqua è stata rigettata dal sottosuolo e si è unita a quella scesa a valle dalla collina, fin sotto il livello del mare dove si trovano alcune vie del centro. Quelle allagate, appunto. Piazza Montebello, via Calatafimi, via San Martino, piazza Garibaldi e via Pizzi, quest’ultima entrata solo da pochi mesi nella top ten alluvionale. Dopo i lavori del 2009, sarà un caso, forse.

Dieci minuti, forse anche meno. E c’è chi ringrazia che non siano stati venti perché sarebbe davvero stato il finimondo. Ed ecco che quegli stivali, ormai lasciati dietro i portoni sono tornati utili, così come i bastoni e il nastro bianco e rosso. Perché sono tutti stanchi di aspettare che arrivi qualcuno o qualcosa che possa cambiare la situazione.

Il centro fa da sé perché quando piove il centro resta solo. E ci resta per un bel po’.Non è un caso che, di fronte alle stesse scene residenti o commercianti commentino tutti allo stesso modo: “Il solito - come afferma Cristiana Bertucci dell’agenzia di viaggi Airplus, in via Calatafimi – il negozio si è allagato e per molto tempo non si è visto nessuno. Ormai siamo attrezzati a tutto”.

La stessa cosa era accaduta il 5 luglio con il doveroso distinguo che quel giorno, la pioggia, era durata oltre trenta minuti e nell’ora di punta. Domenica si stava nella melma ma, per fortuna, non è passato quasi nessuno a fare l’onda.

Emidio Girolami, libraio di Nuovi Orizzonti e volto simbolo delle proteste per gli allagamenti, si è ritrovato ancora una volta con l’acqua alle caviglie: “Solite scene - afferma ironizzando amaramente - ora attendiamo la grande opera promessa dal Comune”.

Quello che sottolineano tutti è che sono anni che si parla di progetti, che si consumano chili di carta in relazioni, comunicati stampa e proclami vari. Solo negli ultimi giorni, ad esempio, il Comune sembra aver preso atto del fatto che il problema arriva anche dalle colline.

Eppure chi vive sulla propria pelle quegli allagamenti lo predica da anni. Ma tutto continua ancora ad allagarsi. Non ci sono solo i commercianti ad essere arrabbiati: c’è anche chi vive in via Calatafimi e dintorni e si è trovato per l’ennesima volta costretto ad improvvisarsi pompiere, vigile urbano e idraulico. C’erano ancora una volta i cittadini, con l’acqua fin sopra le caviglie, a mettersi al centro della strada per fermare le macchine.

All’incrocio tra via Calatafimi e via Roma, ad esempio o all’appendice Sud della piazza del mercato. E ancora: all’ingresso di via Montebello e alla fine di via Pizzi.

“Devono cambiare le tubature - afferma Anselmo Liberati - è possibile che nessuno ci arrivi? Sento parlare di vasche e collettori ma come si può pretendere che una massa d’acqua che ha nei tombini l’unica via di fuga, possa arrivare a tutte queste cose passando per condutture di un secolo fa?”.

Ad allagarsi è stata anche la parte Est di viale De Gasperi altra new entry nella mappa cittadina delle zone allagate che, dal termine dei recenti lavori di riqualificazione in poi ha iniziato ad inabissarsi con gli acquazzoni. Sulle prime si era iniziato a parlare di una pompa malfunzionante poi non si è saputo più nulla.

Problemi, ovviamente anche in via Voltattorni e in qualche punto di via Dari e di via Fiscaletti. E l’impressione è che tra “bombe d’acqua” ed “eventi eccezionali, la Riviera continuerà ancora a lungo a vivere i soliti allagamenti. (emidio lattanzi - corriereadriatico)

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