La centrale di Fukushima galleggia su 100mila tonnellate di acqua radioattiva

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Lunedì, 6 Giugno 2011

 

Il volume di acqua altamente radioattiva all'interno degli scantinati della centrale di Fukushima continua a crescere ad un ritmo di 500 tonnellate al giorno. Ed è questa ormai la priorità per la Tepco, che da una parte deve continuare a pompare acqua all'interno dei reattori per mantenerli a bassa temperatura ed evitare la fusione delle barre di combustibile, ma dall'altra parte deve far i conti con le fessure che si sono aperte nelle vasche di contenimento del reattore, che fanno defluire l'acqua contaminata negli scantinati degli edifici.

Una soluzione provvisoria che consentirà di alleggerire la pressione dell'acqua è stata individuata in due giganteschi serbatoi che sono stati portati in zona la scorsa settimana e che hanno una capacità complessiva di 30mila tonnellate. Il problema, però, è che si tratta appunto di una soluzione provvisoria e limitata, visto che la stima confermata da Tepco riguarda 105mila tonnellate di acqua contaminata presente nei locali seminterrati sotto i reattori... l'avvicinarsi poi della stagione delle piogge, prevista tra poche settimane, rende tutto più urgente nel tentativo di scongiurare che l'acqua contaminata ingrossata dalle piogge trabocchi all'esterno.

Tepco sta dunque continuando a testare freneticamente il sistema di filtraggio che dovrebbe essere in grado di decontaminare l'acqua e la cui messa in esercizio è prevista per il 15 giugno.

"Buone" notizie invece per quanto riguarda l'acqua di mare: il gestore dell'impianto della centrale nucleare a Fukushima, afferma che i livelli di materiale radioattivo in acqua di mare nei pressi del reattore numero 3 sono al minimo dopo l'incidente. Tepco infatti ha rilevato 1,2 becquerel di cesio radioattivo-134 per centimetro cubo, una quantità 20 volte superiore il limite giuridico nazionale. Tepco ha trovato anche 1,3 becquerel di cesio-137, 14 volte oltre il limite. La "buona" notizia è che entrambe le sostanze, pur essendo ancora oltre i limiti, sono risultate essere al loro livello più basso dopo l'incidente. Nella stessa posizione nei pressi della presa d'acqua del reattore numero tre, infatti, l'11 maggio il cesio era stato rilevato a 32mila volte il limite legale.

Tepco sostiene dunque che i livelli di materiali radioattivi sono in calo in tutte le sedi di indagine, anche se ovviamente la società dovrà continuare a monitorare attentamente i livelli nelle acque costiere.

Il gestore dell'impianto nucleare di Fukushima Daiichi è impegnato su diversi fronti e in questi giorni è alle prese anche col tentativo di abbassare l'umidità all'interno dell'edificio del reattore numero 2, che ora è al 99,9% e rende impossibile ai lavoratori intervenire per più di pochi minuti (tra l'altro nei giorni scorsi altri due liquidatori di Fukushima sono stati ricoverati a causa della disidratazione provocata dalle alte temperature).

In realtà la Tepco ha fallito il primo tentativo di riduzione dell'umidità attraverso l'installazione di un dispositivo per raffreddare l'acqua. Mentre il sistema di abbattimento delle sostanze radioattive che è stato installato nel mese di maggio all'interno del reattore 1, non può essere semplicemente duplicato, ma deve invece essere adeguato per il reattore numero 2 in quanto ha una bassa resistenza all'umidità, che nell'edificio appunto è altissima e non si riesce ad abbassare. (greenreport.it)

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