Una sera, durante una passeggiata lungo uno stretto sentiero, ho incontrato un vecchio che mi ha chiesto: perché gli insetti come le nsenene (cavallette) non migrano più durante la prima stagione e durante l'usuale periodo dell'anno? Ho faticato a spiegarglielo, fino a che il vecchio non mi ha narrato una storia su come utilizzavano le conoscenze indigene per determinare quando piantare, raccogliere e prevedere le piogge ed i cattivi auspici.
Una recente pubblicazione della Banca mondiale, "New Frontier of Social Policy", parla esplicitamente delle istituzioni culturali e della loro importanza nel plasmare gestione delle risorse naturali. Per un periodo relativamente lungo, le istituzioni culturali hanno giocato un ruolo importante nel contesto del cambiamento climatico e della sua mitigazione, come l'attuazione delle politiche di protezione delle foreste e la trasmissione delle informazioni tra le generazioni.
Tuttavia, è disponibile solo una conoscenza limitata sul ruolo delle istituzioni culturali nel contesto del cambiamento climatico. Vale la pena di notare che i popoli indigeni svolgono un ruolo importante nell'adattamento al cambiamento climatico, promuovendo l'inclusione delle esperienza nei nuovi e già noti fenomeni del cambiamento climatico, della natura e delle specie di piante ed animali. In alcune parti del mondo, come i Paesi dei Caraibi, le istituzioni culturali sono state coinvolte in programmi volti a produrre benefici in termini di riduzione delle emissioni da degrado.
Ricordare che una parte della Mpanga Forest Reserve nel distretto di Mpigi è utilizzata come luogo di sepoltura per alcuni capi di istituzioni culturali, dimostra chiaramente come tali istituzioni rispettano la gestione delle risorse naturali. Inoltre, richiamando la regola del "no touch" nei boschi sacri e per gli alberi sacri, con l'aiuto di tabù, la conoscenza indigena ha continuato ad essere prodotta e mantenuta.
Tuttavia, quando le condizioni cambiano, può anche cambiare la produzione di conoscenza, sottolineando così le capacità di adattamento ai cambiamenti climatici. D'altra parte, le popolazioni indigene devono adeguare le loro strategie di sussistenza per affrontare un ambiente alterato (alterato sottoforma di distruzione del calendario agricolo, siccità e piogge torrenziali).
L'effetto combinato del cambiamento climatico e della perdita di fiducia nelle conoscenze culturali minaccia il set-up tradizionale e le norme. Tuttavia, l'accesso all'informazione, la mutua comprensione del ruolo s dei sistemi di conoscenza per l'interpretazione degli effetti del cambiamento climatico stanno migliorando i sistemi di allarme. I processi in corso, attraverso i quali si perde la conoscenza tradizionale, sono rapidi. L'attuale generazione di agricoltori compromette l'adattamento ai cambiamenti climatici. Per esempio, pochi degli agricoltori di oggi ricordano come utilizzare indicatori come il comportamento di uccelli ed insetti o gli indicatori locali delle erbe infestanti che hanno guidato i nostri predecessori nel loro calendario agricolo.
Incorporando le istituzioni culturali con gli altri attori della gestione del cambiamento climatico aumenteremo le probabilità di successo e l'efficacia dei costi, in quanto queste istituzioni, nel tempo, potrebbero essere il principale contributo per lo sviluppo di strategie di adattamento e mitigazione basate sui loro valori culturali che si accordano con l'incertezza e la variabilità.
Questo articolo è apparso il 20 gennaio sul giornale ugandese " The Monitor" con il titolo " Cultural Knowledge Vital in Managing Climate Change" ed è stato ripubblicato su diversi siti africani
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