CUPRA MARITTIMA - Sei artisti a confronto per la prima tappa di un interessante percorso di tre collettive, denominato 'Naturacultura - madre terra' (23 gennaio - 20 febbraio), che vuole porre l'attenzione al controverso ed affascinante rapporto esistente tra natura e cultura. É quanto propone la Galleria Marconi in collaborazione con l'assessorato alla cultura del Comune di Cupra Marittima, sabato 23 gennaio alle ore 18, con l'inaugurazione di una originale esposizione che vede protagonisti il talento e la creatività di Roberto Cicchinè, Paolo Consorti, Armando Fanelli , Giovanni Manunta Pastorello, Josephine Sassu, Gabriele Silvi. «Naturacultura è il terzo appuntamento della rassegna 'Troppo! (La Galleria Marconi esagera)', ed è un invito a riflettere sul futuro della nostra specie, del nostro mondo e del nostro stile di vita. L'arte osserva la contemporaneità e dà voce e forma a speranze, paure, inquietudini e sogni» spiega Dari Ciferri, che ha curato l'evento ed i testi critici «Lo sguardo di Naturacultura a tratti è limpido e a tratti onirico: non esiste un percorso unico né una verità assoluta, bensì mille percorsi possibili per ricreare un rapporto di rispetto e un domani sul nostro pianeta, che è anche l'unico che abbiamo a disposizione». A tal proposito le civiltà antiche consideravano la terra come madre, pertanto la natura era vista come portatrice di ricchezza e prosperità, fornitrice di messi e cibo. L'umanità ha sempre guardato con nostalgia al ritorno a una mitica età dell'oro, in cui è la terra ad elargire le sue ricchezze senza far lavorare l'uomo. Eppure a questa visione idilliaca si è da sempre accostata anche una visione della natura come forza incontrollabile e irrazionale, capricciosa e crudele. «L'essere umano ha sempre lottato con la natura e cercato di asservirla alle sue necessità.
Natura e cultura si avvicinano e distanziano continuamente, è un rapporto profondo e radicale. L'arte ha attinto e continua ad attingere in modo costante al concetto naturale. L'idea di natura non può essere intesa solo come ambiente naturale, perché va a toccare molteplici aspetti che vanno dall'animo umano al cosmo, dall'ecosistema alla vita e alla sofferenza che gli essere viventi subiscono e fanno subire» continua Ciferri «L'essere umano fa parte di questo complesso intreccio, non può dominare la natura né subirla passivamente. È nella ricerca di un equilibrio con la madre terra che si esplicita la possibilità della vita per l'uomo e per tutte le altre creature che con lui condividono l'universo. Naturacultura racconta tutto questo attraverso i diversi linguaggi dell'arte e i percorsi di ricerca degli artisti che espongono».
«[...] che la natura del mondo non è stata per nulla disposta dal volere divino per noi: di così grande difetto essa è dotata. In primo luogo, di quanto copre l'ampia distesa del cielo, una grande parte è occupata da monti e selve dominio di belve, la posseggono rupi e deserte paludi e il mare che vastamente disgiunge le rive delle terre. Inoltre, quasi due terzi il bruciante calore e l'assiduo cadere del gelo li tolgono ai mortali. Ciò che resta di terra coltivabile, la natura con la propria forza lo coprirebbe tuttavia di rovi, se non le resistesse la forza dell'uomo, per i bisogni della vita avvezzo a gemere sul robusto bidente e a solcare la terra cacciandovi a fondo l'aratro». (Tito Lucrezio Caro De rerum natura - Libro V)
«Una nuova rassegna per il sedicesimo anno di attività, in una Galleria Marconi rinnovata nella forma ma fortemente radicata nella sostanza del proprio percorso di ricerca. Già questo sembrerebbe 'Troppo'. Ma non ci può bastare. La speranza è lavorare ancora con la coerenza, la testardaggine e la voglia di crescere, restando sempre al passo con i tempi, cogliendo idee e mutamenti della nostra epoca, e anche questo sembrerebbe 'Troppo'» afferma Franco Marconi, deus ex machina dell'omonima Galleria «Non c'è arroganza, né immodestia, ma la rassegna 2010/2011 s'intitola proprio 'Troppo (la Galleria Marconi esagera)', perché in un mondo dove la crisi è presente e tocca purtroppo la vita di milioni di persone, dove tutti noi siamo sottoposti a tagli e a restrizioni dei diritti fondamentali, abbiamo avvertito il desiderio di debordare, non solo fisicamente». La mostra è visitabile fino al 20 febbraio, da lunedì a sabato in orario 16 - 20.
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