Ravenna - Sono circa 400 le tortore trovate morte a Faenza, in provincia di Ravenna, nei pressi della distilleria Tampieri, che produce olii alimentari. Oltre 270 esemplari sono stati raccolti dagli uomini del Corpo forestale domenica scorsa nelle vicinanze dello stabilimento, altre 70 il giorno successivo e ancora una cinquantina nei giorni scorsi.
Al momento non è chiara la causa della moria degli uccelli ed i tecnici sono al lavoro per capire cosa abbia provocato la morte dei volatili. "Abbiamo inviato alcuni esemplari raccolti domenica all'Istituto Zooprofilattico sperimantale di Lugo di Ravenna - spiega all'ADNKRONOS Anna Mazzini, responsabile del Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale del comando pronciale di Ravenna - e ora attendiamo gli esiti degli esami".
Nel frattempo, prosegue Mazzini, "abbiamo effettuato alcune indagini e dei prelievi dal materiale stoccato dalla distilleria". Si tratta per lo più di residui di granaglie, semi di mais e di girasole di cui sono ghiotte non solo le tortore ma anche i piccioni. Di questi ultimi uccelli però non è stato trovato alcun esemplare morto. Secondo quanto risulta all'Arpa e all'Ausl il fenomeno non sarebbe nuovo. Della vicenda si sta occupando anche il Wwf che ha inoltrato la prima segnalazione al Corpo Forestale.
La moria di merli dalle ali rosse verificatasi a Beebe in Arkansas, avvenuta la sera del 31 dicembre, è stata la prima di una serie di strane morti che hanno riguardato uccelli e pesci. Sempre in Arkansas pochi giorni dopo, sono stati trovati morti circa 100mila pesci tamburo nel fiume Arkansas.
Il caso di Capodanno è "un avvenimento già accaduto ma del tutto casuale", ha affermato Massimiliano Rocco, Wwf Italia. "Tra le diverse possibili cause - prosegue - si sta indagando soprattutto su probabili colpi subiti causati dallo scoppio dei botti. Stando a quanto riferito dagli esperti americani infatti - spiega Rocco - lo stormo di uccelli si sarebbe trovato, per sua sfortuna, nel pieno dei botti di fine anno. Lo stress, la confusione, causata dagli scoppi, e il buio avrebbero causato il collasso".
Sempre negli Stati Uniti, a distanza di poco, altri 500 uccelli sono stati ritrovati su un'autostrada vicino a Baton Rouge, capitale della Lousiana, a circa 500 chilometri da Beebe. Tempo due giorni, e anche nel Kentucky si è verificata una strage di merli. Ma la misteriosa moria ha raggiunto anche l'Europa il 5 gennaio. In Svezia, infatti, nei dintorni della cittadina di Falkoeping, si è verificata la morte di una cinquantina di corvi.
Anche in questo caso, non sarebbe stato un virus a provocare la morte. A escluderlo sono stati gli esperti dell'Istituto nazionale di Veterinaria Marianne Elvander. Dalle autopsie eseguite su cinque esemplari risulterebbe che a uccidere gli uccelli sarebbero state fortissime emorragie interne. Emorragie provocate, secondo alcuni ornitologi, da possibili violenti impatti contro edifici e veicoli. Gli scienziati sostengono che gli stormi sarebbero stati svegliati nel cuore della notte dal forte freddo e che completamente disorientati nel loro volo alla ricerca di aree più miti sarebbero finiti contro i palazzi. (Adkronos)
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