Il "sensore magnetico" delle tartarughe marine che stabilisce latitudine e longitudine

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Lunedì, 28 Febbraio 2011

 

Fino ad oggi era un mistero come diverse specie di tartarughe marine, come la Caretta Caretta, riuscissero a migrare per migliaia di chilometri attraverso gli oceani, senza punti di riferimento visivi. Un mistero che potrebbe essere stato svelato dai ricercatori dell'università del Noth Carolina su "Current Biology: «Le tartarughe marine Caretta sembrano in grado di determinare la loro longitudine utilizzando due serie di punti magnetici».

E' la prima volta che questa capacità è stata dimostrata negli animali migratori. Infatti, anche se alcune specie di tartarughe marine sono note per utilizzare segnali magnetici per determinare la latitudine, si riteneva che questo non fosse possibile per la longitudine. Invece, le tartarughe marine sono riuscite a sorprendere i ricercatori con un metodo che comporta l'utilizzo delle diverse caratteristiche campo magnetico terrestre.

Secondo Kenneth Lohmann, uno dei ricercatori che hanno partecipato allo studio, «Questo non solo risolvere un mistero di lunga data sul comportamento animale, ma può anche essere utile per la salvaguardia delle tartarughe marine».

Nathan Putman, il principale autore della ricerca, è sorpreso: «La parte più difficile della navigazione in mare aperto è determinare la longitudine o posizione est-ovest. Ci sono voluti secoli a navigatori umani per capire come determinare la longitudine nei loro viaggi a lunga distanza. Le tartarughe caretta sono in grado di gestire questa impresa non appena raggiungono il mare dai loro nidi. Raggiunto il mare, i piccoli sono in grado di stabilire il corretto percorso verso l'oceano aperto».

Le giovani tartarughe poi si fanno le ossa come marinai di lungo corso, navigando per diversi anni lungo complesse rotte migratorie per migliaia di chilometri di oceano.

Per capire questa straordinaria capacità di questi antichi rettili marini i piccoli Caretta di caretta della Florida sono stati collocati in contenitori d'acqua circolari e collegati a sistemi di tracciatura elettronica per monitorare la loro direzione di nuoto. I neonati sono stati poi esposti a campi magnetici che replicavano i campi che avrebbero incontrato in due luoghi alla stessa latitudine ma a longitudini diverse lungo la loro rotta migratoria. I ricercatori hanno potuto verificare che «Le tartarughe hanno reagito a ogni campo magnetico nuotando nelle direzioni che, nella posizione reale, le avrebbe condotte lungo la loro rotta migratoria circolare»r e dicono che «Questo dimostra che i piccoli sono in grado di determinare la longitudine utilizzando le informazioni dal campo magnetico».

Secondo Putman «Lungo la rotta migratoria delle loggerheads (il nome inglese della Caretta caretta), quasi tutte le regioni sono caratterizzate da combinazioni uniche di intensità (intensità di campo) e dell'angolo di inclinazione (l'angolo dove le linee di campo si intersecano con la superficie della Terra). Così, le tartarughe possono determinare la posizione longitudinale con abbinamenti di intensità e di angolo di inclinazione come un sistema di coordinate X, Y. La ricerca potrebbe anche svolgere un ruolo nello sviluppo delle tecnologie di navigazione umane. Ci possono essere situazioni in cui satellite potrebbe non essere disponibile, allora a questo sistema di utilizzare due aspetti di un campo magnetico potrebbe essere molto utile». (greenreport.it)

PS: per cui quando una tartaruga spiaggia, inspiegabilmente, ora sappiamo di più sulle possibili cause del suo "disorientamento" e cioè che i campi magnetici terrestri stanno lentamente ma inesorabilmente modificando le loro caratteristiche al punto tale da non essere più un riferimento certo per quelle specie animali che ancora posseggono risorse naturali biologiche paragonabili o forse anche superiori ai nostri sistemi di posizionamento satellitare (RG)

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