San Benedetto del Tronto - A San Benedetto lungo la strada provinciale 71 diretta a Monteprandone si è assistito a una strage di piante spontanee appartenenti alle specie Ailantus e Robinia Pseudoacacia. Notizia che arriva dal consigliere comunale dei Verdi Andrea Marinucci, il quale spiega come gli uffici provinciali contattarono qualche tempo fa il Comune annunciando al taglio sporadico di alberi pericolanti lungo quel tragitto.
Gli uffici comunali rivieraschi si sarebbero prodigati subito a segnalarli con una vernice spray. In contemporanea però la Provincia avrebbe assegnato il lavoro ad una cooperativa di tagliaboschi senza fare alcun controllo.
“C’è chi sostiene – spiega Marinucci - che questa ditta non abbia percepito alcun compenso in denaro ma solo in natura: più alberi abbattevano e più legna da ardere si accumulava giustificando la fatica. Inoltre hanno lasciato sul ciglio della strada i residui di potature non economicamente rilevanti (sterpaglie e ramoscelli), con il ritiro a carico dei cittadini sambenedettesi”.
Le specie Ailantus e Robinia Pseudoacacia non fanno parte dell’elenco delle piante protette secondo la legge regionale, ma per il loro apparato radicale sviluppato hanno la capacità di consolidare i terrapieni ed evitare le frane. Le pioggerelline di questi giorni hanno già evidenziato l'instabilità del terreno, di conseguenza considerevoli quantità di fango si sono riversate sulla strada.
I Verdi rivendicano a gran voce la messa in sicurezza della provinciale 71 non con interventi approssimativi perché le frane, non trovano origine nella qualità dei terreni poco coerenti e nell’abbondanza di piogge, ma nell’assenza di criterio del comportamento dell'uomo. “Paradossalmente- termina Marinucci - quel che meglio si dovrebbe poter controllare, ovvero il comportamento dell’uomo, finisce per essere meno controllabile, da qui il disboscamento ai piedi delle colline, fino alla cementificazione senza riguardo per la sicurezza del territorio e dei suoi abitanti”. (corriereadriatico.it)
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