La China national offshore oil corporation (Cnooc), la più grande azienda cinese di prospezioni di petrolio e gas offshore, ha ammesso oggi che la fuga da un suo gasdotto sottomarino avvenuta due settimane fa vicino alla città di Zhuhai, nella provincia meridionale del Guangdong, «E' stata causata da un dragaggio di sabbia». A dire il vero una grossa fuga di gas era stata segnalata il 19 novembre da alcuni pescatori a 12 km dal terminal gasiero di Zhuhai.
Gao Guangsheng, direttore generale aggiunto della filiale di Shenzhen della Cnooc, ha detto che «La parte danneggiata del gasdotto dimostra che è stata danneggiata da attrezzature meccaniche. Il dragaggio di sabbia è illegale in questa zona marittima. Noi speriamo che il governo municipale di Zhuhai possa indagare su queste attività illegali».
Qiu Daqing, uno dei responsabili del giacimento di gas della Cnooc ha assicurato all'agenzia ufficiale Xinhua che «Nessun inquinamento marittimo è stato segnalato in seguito a questo incidente. La sospensione del servizio del gasdotto ha causato una perdita quotidiana di produzione di gas naturale equivalente a 27.000 barili di petrolio, riservati alla città di Zhongshan del Guangdong. La riparazione è difficile, essendo gli operai costretti ad operare nell'acqua di mare al fine di fissare il gasdotto». La Cnooc non ha voluto dire quando finiranno i lavori di ripristino.
La multinazionale statale dell'offshore cinese ha sempre più grossi problemi di immagine per i continui incidenti nei suoi campi di idrocarburi. Solo ieri aveva annunciato di aver depositato una richiesta al ministero degli affari civili per registrare un fondo destinato all'ambiente marino, come compensazione per una serie di sversamenti petroliferi nella baia di Bohai.
Il grenwashing alla cinese prevede che la Cnooc Ltd, una filiale della Cnooc, doni 500 milioni di yuan (79,37 milioni di dollari) come capitale iniziale di questo fondo. I finanziamenti successivi verranno dalla galassia di società affiliate alla Cnooc che ha spiegato in un comunicato: «Anche i nostri partner sono invitati a donare denaro a questo fondo».
Lo strano fondo "privato" di questa azienda controllata dal governo «Si concentrerà sui progetti di protezione dell'ambiente marino, la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico, soprattutto l'istituzione di riserve per la fauna marina ed il recupero dell'ecosistema marino». La compagnia cinese non ha precisato se i soldi ce li metterà davvero lei oppure la ConocoPhillips China, che sfrutta insieme alla Cnooc i giacimenti offshore di Bohai e alla quale è stata accollata tutta la colpa delle maree nere, che ha già stanziato fondi per la bonifica e i risarcimenti.
La multinazionale statunitense e la Cnooc a settembre avevano annunciato l'istituzione di un fondo compensativo dei danni provocati da diverse maree nere che da giugno hanno interessato più di 6.200 km2 del mare della Baia di Bohai, uno dei più importanti centri turistici della Cina. (greenreport.it)
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