all'esposizione cronica di inquinanti atmosferici.
Uno studio svolto nelle otto maggiori città
italiane, ha evidenziato che l'inquinamento
dell'aria è responsabile di 30.000 attacchi di asma
l'anno nei ragazzi sotto i 15 anni. Esiste –
aggiunge l'esperto - anche una correlazione
inquinamento/ polmonite: il numero dei ricoveri di
bambini affetti da polmonite, nell'area
metropolitana di Roma, aumenta in rapporto
all'innalzamento dei livelli di inquinamento
atmosferico”.
E di smog si muore. Mocci ha infatti illustrato quanto emerso dallo studio MISA2 (Metanalisi italiana degli studi sugli effetti a breve termine dell'inquinamento atmosferico) che ha esaminato (dal 1996 al 2002) gli effetti a breve termine dell'inquinamento atmosferico su nove milioni di abitanti: 900 decessi in più da polveri, fumo, microgocce di sostanze liquide in sospensione nell'atmosfera sotto forma di particelle microscopiche (PM10); 2000 decessi in più da diossido di azoto (NO2) e 1900 decessi in più da monossido di carbonio (CO).
Mocci ha fatto poi riferimento allo studio EpiAir (Inquinamento atmosferico e salute) del Centro nazionale per la prevenzione ed il controllo delle malattie che ha messo in risalto che tra gli effetti a lungo termine, concentrazioni medie di particelle fini (Pm10 e Pm2,5) sono state associate ad aumento della mortalità e declino della funzione polmonare.
Come ha spiegato Mocci, “l'aria che respiriamo, i cibi che mangiamo, l'acqua che beviamo, possono essere contaminati da sostanze inquinanti provenienti da varie fonti”. Dunque, aggiunge l'esperto, “a fronte della diminuzione che si è registrata negli ultimi decenni delle concentrazioni di alcuni inquinanti antropici come il monossido di carbonio, il biossido di zolfo, il benzene e il piombo, permangono invece elevati i livelli di ossido di azoto, ozono, diossine, i metalli pesanti, prodotti chimici persistenti e polveri fini ed ultrafini”.
“Netta riduzione dell'utilizzo dei combustibili fossili (petrolio, gas, carbone) e dei suoi derivati (incenerimento di plastiche), maggiore sviluppo delle energie rinnovabili (fotovoltaico, eolico, termodinamico, idrico, idrogeno...) aumento dei mezzi di trasporto meno inquinanti (metropolitane, tram, auto e bus elettrici, tutti alimentati da fonti rinnovabili), è la strada da percorrere”, ha concluso Mocci. (informasalus.it)
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