San Benedetto del Tronto - Scuro, quasi nero, pesante ed oleoso. Nelle ultime 48 ore, dai bordi della vasca di colmata, ha preso ad uscire un liquido che, grazie al mare calmo di questi giorni, è stato visto distintamente da più persone.
Un’enorme macchia di una sostanza che, a prima vista, sembra oleosa, ha praticamente circondato la scogliera di protezione della vasca allargandosi allo specchio d’acqua antistante il confine tra San Benedetto e Grottammare. A dare l’allarme per primo è stato il capitano di lungo corso Romualdo Fanesi.
“Me ne sono accorto mercoledì mattina - afferma - ma non è detto che questo fenomeno non risalga a qualche giorno prima. Da quello che si vede questa sostanza esce da sotto la scogliera. Evidentemente le protezioni non stanno facendo il loro dovere e, per la teoria dei vasi comunicanti, quanto contenuto dalla vasca si è infiltrato negli anfratti della scogliera finendo in mare”.
La macchia, mercoledì mattina, era evidente. Una grande chiazza a circa 30 metri dalla riva a Nord del molo, e una sorta di alone che circondava l’intero perimetro della vasca di colmata. Ovviamente non mancano le polemiche perché, a distanza di due anni, la copertura definitiva attesa e promessa dalla Regione, non è mai arrivata.
La vasca è coperta con pesanti teli di materiale plastico fermati con alcuni sassi. “Ero presente - prosegue Fanesi – quando i tecnici della Regione due anni fa dissero che la copertura era imminente e che sarebbe stata effettuata subito dopo aver riempito la vasca. Sono passati anni ed ecco come siamo messi. Bisogna aver paura ad ogni mareggiata che arrivi qualche sversamento”.
Quella relativa alla copertura è una querelle che va avanti da mesi. A settembre, proprio relativamente alla protezione della vasca di colmata, c’era stato un botta e risposta tra Romualdo Fanesi e Nazzareno Torquati, che denunciavano l’insufficienza delle protezioni, e l’assessore comunale Settimio Capriotti che affermava la temporaneità della soluzione. Praticamente i due affermavano che il cemento non sarebbe mai arrivato e che quella copertura con i teloni di plastica sarebbe stata definitiva.
Capriotti ha invece ribadito che quelle affermazioni erano false sottolineando alcuni aspetti: “Il progetto di solidificazione della cassa di colmata non è stato affatto abbandonato, ma sta procedendo nel suo normale iter, sempre a cura dell’ufficio Opere marittime di Ancona, e si aspetta adesso la copertura finanziaria per l’inertizzazione. Quanto fatto fin qui è avvenuto seguendo scrupolosamente ogni prescrizione normativa. Non ci risulta che l’ufficio Opere marittime di Ancona sia solito agire al di fuori della legge”.
Per quanto riguarda il presunto sversamento degli ultimi giorni, tra le banchine del porto tutti si augurano che qualcuno venga a controllare. La macchia l’hanno avvistata in molti, bastava semplicemente affacciarsi dietro il muro di cinta del molo Nord per trovarsela di fronte. (Emidio Lattanzi - corriereadriatico.it)
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